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IL CINEMA DEI GIUSTI - PARLARE A HOLLYWOOD PERCHÉ PUTIN INTENDA: "LEVIATHAN" È UN GRANDE FILM CHE HA VINTO AI GOLDEN GLOBE E RACCONTA LA RUSSIA DI OGGI ATTRAVERSO UNA TRAGEDIA BIBLICA CONTEMPORANEA

Marco Giusti per Dagospia

 

Leviathan di Andrei Zvyagintsev

 

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Una gigantesca balena spiaggiata nel profondo Nord della Russia, un dotto riferimento a Hobbes e una trama che riprende un piccolo fatto di cronaca accaduto in America, diventano la precisa metafora del rapporto fra l’uomo e il potere, politico e religioso nella Russia di oggi. Ma il dialogo tra il sindaco corrotto e il pope del paese rimanda all’immagine di pochi giorni fa di Putin che dialoga con il più alto prelato della chiesa russa.

 

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Ovvio che questo bellissimo e complesso Leviathan, diretto dal regista siberiano Andrei Zvyagintsev, che vinse il Leone d'Oro a Venezia nel 2003 con Il ritorno, abbia avuto non pochi problemi in patria, perché affronta dal di dentro, come se fosse una grande commedia cechoviana, il tema centrale del paese, cioè i contorti rapporti del cittadino col potere oggi. Non spaventatevi, perché Leviathan è una grande film, che ha vinto il Golden Globe per il miglior film straniero e una nomination agli Oscar, sceneggiato alla perfezione da Oleg Negin con lo stesso regista, forte di un grande schermo che deve riprendere la costa spettacolare e la casetta sul mare dove si muovono eroi, cattivi e traditori.

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Diciamo che questa è una sontuosa tragedia biblica ambientata in un paesino del mare di Barents, nella Russia del nord, dove si spiaggiano le balene. C'è anche una scena meravigliosa con la protagonista che guarda il mare e una balena esce dall'acqua. Ma tutto il film ha un impianto visivo incredibile, merito anche della fotografia di Mikhail Krichman, che sfrutta la bellezza del posto e le luci di questa zona di mondo per noi ignota. Kolya, interpretato da Alexey Serebryakov, vive con il figlioletto Roma, Sergey Pokhodaev, e la bella seconda moglie Lilya, Elena Lyadova, in una bellissima casa di legno che domina il mare.

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Su questa casa ha messo gli occhi il pessimo sindaco della città, Vadim Sergeyvich, cioè Roman Maydanov, che userà tutti mezzi per togliergliela e sfruttare il posto per costrurci un grande albergo. Kolya chiama per difendersi un avvocato di città, Dimitri, Vladimir Vlovichenkov, che ha un duro colloquio col sindaco. Ma la situazione degenera presto, grazie anche al mare di vodka che scorre da tutte le parti. Non solo il figlio detesta la seconda moglie, ma la scopre assieme a Dimitri e Kolya non la prende bene.

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Tutto il film è pieno di metafore interessanti legate alla Bibbia, come quella della lotta contro il leviatano, cioè dell'uomo contro il potere. Zvyagintesev preferisce non farci vedere troppo e giocare sul fuori campo. Film complesso e non facilissimo, che arriva con un po’ di ritardo sui nostri schermi è però uno dei grandi titoli della stagione. In sala dal 7 maggio.

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