IL DIVANO PASQUALE DEI GIUSTI – LA GRANDE SAGA DI "FANTAGHIRÒ" DI LAMBERTO BAVA ALLE 3, 20 DI NOTTE SU CANALE 5. METTERLO IN PRIMA SERATA, NO? STASERA “LA GRANDE BELLEZZA” DI SORRENTINO PIU’ “LA DOLCE VITA” DI FELLINI. E POI "IL RAGAZZO INVISIBILE" DI SALVATORES, EL CD CON L’ODIO CHE AVEVA HESTON CONTRO LA CO-STAR SOPHIA LOREN, PERCHÉ ERA PIÙ PAGATA DI LUI. E SU RETE 4, LO STRACULT-GAY “L’AMICO DEL CUORE” DI SALEMME - LA BORDATA A MUCCINO – VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Zona rossa. Tutti chiusi. Lo sappiamo. Magari qualcuno a Gabriele Muccino, anche se è Pasqua, glielo potrebbe dire che i giurati del David non hanno votato il suo film non perché c’è una lobby che premia i “film minori, ignorati e /o sopravvalutati”, che sarebbero poi i film di Gianni Amelio-Emma Dante-Susanna Nicchiarelli- D’Innocenzo, ma perché non dice nulla di nuovo, è un sub-Scola già visto e rivisto. E i film si fanno con le idee non con i soldi, come diceva Glauber, «Uma câmera na mão e uma idéia na cabeça». Punto.
Ieri, disperato, mi sono rivisto “The Truth About Charlie” di Jonathan Demme su Netflix, remake anni 2000 del celebre “Sciarada” di Stanley Donen. Ve lo consiglio. Il film, quello nuovo, è delizioso, girato benissimo, bravissimi Mark Whalberg (ma doveva esserci Will Smith), Thandie Newton e Tim Robbins, fantastiche le citazione della Nouvelle Vague, con Agnes Varda, Anna Karina in piccoli ruoli, ma il vecchio “Sciarada” originali con Cary Grant, Audrey Hepburn, Walter Matthau, James Coburn e George Kennedy non si batte, ahimé.
“Lol chi ride è fuori”, show comico italiano di Amazon Prime, invece, lo trovo terribile, non solo claustrofobico. E mi dispiace vedere tanti talenti, come Lillo e Elio, sprecati in una cosa non solo senza capo né coda, con Fedez che fa un po’ il kapò in una situazione dove il meccanismo alla Stalag 17 ovviamente funziona, ma è così repressiva e fascistoide.
Stasera vi consiglio la rilettura pasquale di “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino + “La dolce vita” di Federico Fellini, finalmente uniti da Cine 34 a cominciare dalle 21. Mi incuriosisce non poco “L’intrigo della collana”, film di una decina d’anni fa diretto da Charles Shyer, Iris alle 21, che mette in scena una sorta di truffa tra nobili alla corte di Maria Antonietta, interpretata da Joely Richardson, ordita da certa Jeanne De La Motte, interpretata da Hilary Swank. Bel cast, Adrien Brody, Brian Cox, Jonathan Pryce, Christopher Walken e costumi di Milena Canonero. Nessun tipo di culto, però. Non deve esser male nemmeno “The Foreigner”, Canale 20 alle 21, 05, action di Martin Campbell con Jackie Chan e Pierce Brosnan.
Su Rai Movie arriva alle 21, 10, la seconda parte di “Il ragazzo invisibile” di Gabriele Salvatores, tentativo encomiabile, magari non riuscito, però, di film di supereroi teen italiani. Sono passati tre anni dal primo film, i lunghi boccoli biondi del Ragazzo Invisibile sono cresciuti e scopre che ha pure una mamma russa, invisibile pure lei, una sorella torcia, in grado cioè di appicciare il fuoco con le mani, si fuma pure una sigaretta accendendola col dito, per non parlare di una serie di compari speciali che hanno le loro belle caratteristiche, Roccia il forzuto, Morfeo l’incantantore. Anche se la battuta “Tutti noi abbiamo un lato oscuro”, magari, dopo tanti Batman ce la potevamo risparmiare, è un film da guardare con affetto.
Non deve essere facile mettere in piedi un film simile, quando sai che il pubblico, soprattutto quello dei ragazzini, è ipercritico e pronto a massacrarti. Inoltre Michele, il Ragazzo Invisibile, interpretato da Ludovico Girardello, è un sedicenne borghese.
E stravede per una compagna di scuola, Stella, Noa Zatta, molto pariola. E’ davvero lontano dal mondo alla Zerocalcare di Jeeg. Per fortuna, in questo secondo capitolo, Salvatores&Co. gli associano una mamma russa dai capelli bianchi e l’aspetto da vampira perversa come la Yelena di Ksenia Rappaport, sempre un piacere vederla, e soprattutto una sorellina molto più dark, come la Natasha di Galatea Bellugi, sorta di Cara Delevingne italo-finlandese che, come Ilenia Pastorelli, non parla un italiano perfetto, anzi, ma è di per sé un fumetto interessante.
Vi raccomando ovviamente su 7Gold alle 21, 10 “El Cid” di Anthony Mann con Charlton Heston, Sophia Loren, Raf Vallone e Genevieve Page. Per Martin Scorsese “uno dei più grandi film epici mai fatti”. Sono d’accordo. L’ho amato fin da ragazzino, con Charlton heston sul cavallo bianco Babieca, la grande musica di Miklos Rozsa, che si incazzò quando scoprì che gran parte era stata tagliata, i bellissimi set spagnoli. Eppure Charlton Heston aveva da ridire su Anthony Mann. Non gli andava giù. Avrebbe voluto come regista William Wyler, che lo aveva diretto su “Ben-Hur” l’anno prima, e poi aveva da ridire sul fatto che Mann girava lui le scene d’azione e di battaglia, mentre Wyler le avrebbe affidato all’esperto Yakima Canutt, king delle seconde unitè.
Mettiamoci anche l’odio che aveva Heston contro la co-star Sophia Loren, perché era più pagata di lui, un milione di dollari per dieci settimane di lavorazione più duecento dollari a settimana al suo. Un odio che si vedeva nelle scene d’amore, freddissime, con Heston che guarda da un’altra parte. Poi accadde che nei manifesti giganti del film il nome di Sophia venisse dopo quello di Charlton Heston e partirono i casini. Ma rimane un grande film, scritto da Philip Yordan e segretamente dal blacklisted Ben Barzman e da Basilio Franchina, legatissimo a Sophia. Su questo film iniziò a lavorare in produzione Valerio De Paolis, allora giovanissimo, che diventerà poi produttore e distributore.
Non è bellissimo, invece, “Risen - Risorto” di Kevin Reynolds, la versione moderna della storia di Gesù Cristo che passa Rai Uno alle 21, 25. Scritto da Reynolds assieme a Paul Aiello e girato tra Malta e l’Almeria, con gli attori spagnoli che fanno gli ebrei, e un Gesù Cristo molto diverso dalla tradizione hollywoodiana, tal Cliff Curtis, che somiglia non poco a un Lucio Presta giovane. La storia, in realtà, è costruita in maniera identica a quella del vecchio film (1987) di Damiano Damiani “L’inchiesta” con Harvey Keitel come Ponzio Pilato e Keith Carradine come centurione poliziotto. Lì Roma affidava a un centurione l’incarico di scoprire che fine aveva fatto il corpo di Gesù Cristo misteriosamente scomparso dalla sua tomba poco dopo la morte sulla croce. Qua, è direttamente Ponzio Pilato, interpretato da Peter Firth, che affida l’indagine al centurione Claudius, Joseph Fiennes, dopo averlo mandato di persona a controllare se il Nazareno è morto. Così Claudius, adiuvato da tal Lucius, Tom Felton, indaga, inseguendo Maria Maddalena, interpretata da Maria Botto, e gli Apostoli, ma vede anche Gesù Cristo tornato in vita che magna e beve. Mah! E’ vero, come ha scritto un critico americano, che sembra un po’ “Law and Order: Judew Desert 33 AD”.
Attenti che su Rete 4 alle 21, 35 passa anche il curioso “Baciato dalla fortuna” di Paolo Costella con Vincenzo Salemme, Alessandro Gassman e Asia Argento.
L’aspetto più clamoroso del film è il fatto che sia stato interamente girato a Parma, con sponsor locali, con tanto di presenza in video del sindaco, Pietro Vignali quota PDL, e con i protagonisti che fanno tutti parte del corpo dei vigili, e che sia uscito proprio nel giorno in cui il sindaco di Parma si dimise, un assessore finì in carcere per mazzette, e il comandante dei vigili (tal Giacobazzi, ringraziato nei titoli di coda) andò agli arresti domiciliari con la città in pieno subbuglio: Vatti a fidare del product placement! La storia: In quel di Parma, un vigile, lo stesso Salemme, tormentato dalla sfiga, e da donne avide e orrende, come l’ex moglie bigotta, Paola Minaccioni, e la fidanzata trucidissima e per nulla fedele, un’Asia Argento da premio del trash come macellaia romana che se la fa con Alessandro Gassman, comandante dei vigili, sembra aver trovato la fortuna con un biglietto della lotteria. Ma ha veramente vinto?
Decisamente più interessante, su Rete 4, il film di Salemme che arriva subito dopo, alle 23, 30, l’ormai riconosciuto stracult-gay “L’amico del cuore” di Salemme con Salemme, Carlo Buccirosso e Maurizio Casagrande, Rete 4 alle 23, 30. In seconda serata va segnalata anche la prima del drammatico “Il bene mio” di Pippo Mezzapesa con un grande Sergio Rubini, Teresa Saponangelo e Dino Abbrescia, Rai Tre alle 00, 05. Proprio nella città pugliese fantasma di Provvidenza, che si chiama in realtà Apice e si trova nel beneventano, vive un unico, ultimo abitante, Elia, Sergio Rubini, che non si rassegna a dimenticare.
Fellini sul set di La Dolce Vita
Non dimentica il suo paese, con la sua piazza, il suo cinema dove davano spesso Balla coi lupi, non dimentica la sua donna, Maria, maestra elementare, e non dimentica i bambini che sono morti col crollo della scuola. Come un personaggio di Richard Matheson alle prese con gli zombi, Elia cerca di mantenere viva la memoria dell’umanità e del paese. Ma lotta coi fantasmi. Elia si ostina a rimanere a Provvidenza. E trova nel paese un fantasma, una ragazza in fuga, senza documenti, Noor, interpretata da Sonya Mellah, che deve andare in Francia, alla faccia di Salvini e di Macron. “Sei illegale? Siamo tutti illegali” le dice Rubini secondo le regole di una umanità che sembra non contraddistinguerci più.
Mai visto, invece, “Grosso guaio a Cartagena” girato da Tommaso Dazzi nel 1987 per Reteitalia con Franco Nero, Barbara De Rossi, Franco Javarone, Iris all’1, 45. E’ un avventuroso di coproduzione italo-colombiana... Veramente mai visto da nessuno. Decisamente meglio aspettare la grande saga di "Fantaghirò" di Lamberto Bava alle 3, 20 di notte su Canale 5. Metterlo in prima serata, no?
la grande bellezza 1gabriele muccino foto di baccola grande bellezza