mandibules

LA VENEZIA DEI GIUSTI - LA COSA PIÙ INTERESSANTE DA VEDERE OGGI, NEL SABATO PIÙ VUOTO CHE MI RICORDI DI TUTTI I FESTIVAL, ERA LA GROSSA MOSCA DOMINIQUE DELLO SBALLATELLO MA DIVERTENTE FILM DEL BELGA QUENTIN DUPEIX “MANDIBULES”, FUORI CONCORSO. IL FILM NON HA UN GRANDE RESPIRO MA I DUE COMICI FANNO SEMPRE RIDERE… - VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

mandibules

La cosa più interessante da vedere oggi, nel sabato più vuoto che mi ricordi di tutti i festival di Venezia, era la grossa mosca Dominique del curioso, sballatello ma divertente film del belga Quentin Dupeix “Mandibules”, presentato fuori concorso.

 

Ma un po’ di svago per i critici con mascherina che avevano raggiunto faticosamente la sala ogni tanto ci sta. Quentin Dupeix, che proprio qua a Venezia aveva presentato un film totalmente stracult su una ruota d’auto assassina (giuro), è più noto col nome d’arte che aveva da musicista una ventina d’anni fa. Mr. Oizo, ha venduta qualcosa come tre milioni di dischi con un pezzo elettronico, Flat Beat.

 

mandibules 1

In “Mandibules” Dupiex ha chiamato due attori comici francesi molto popolari, e molto bravi, Gregoir Ludig e David Marsais noti come Palmashow, nel ruolo di due stupidi, ma proprio stupidi, amiconi che ogni tanto fanno con le dita le corna da toro e si dicono “Toro-Toro” per esprimere qualcosa che funziona, gli ha messi su una vecchia Mercedes rubata nel sud della Francia e ha messo dentro il portabagagli della Mercedes una mosca gigantesca che ronza e si sbatte.

 

mandibules

I due, che si chiamano Manu e Jean-Gab, senza soldi, senza un posto dove dormire, senza testa, pensano di poter diventare ricchi ammaestrando la mosca gigante a riportare delle cose (è così…) come fosse un cane. Se la portano dietro nel loro viaggio picaresco sulla macchina, incontrando prima un vecchio su un camper, poi una comitiva di ragazze che abitano in una villa con piscina. Scambiando Manu per un certo Fred che si era scopato in gioventù, una delle ragazze, padrona della villa invita i due a dormire lì. Non sapendo che c’è anche la mosca gigante.

 

Diciamo che il film non ha un grande respiro, e si arriva a fatica ai poco più di 70 minuti della durata totale, ma i due comici fanno sempre ridere e fa ridere pure il cammeo di Adéle Exarchopoulous nel ruolo di una ragazza che ha battuto la testa sciando e per parlare urla come un’ossessa. Uscendo devo dire che davvero nella zona rossa del Palazzo del Cinema dove più che spettatori o critici sembriamo parte di un esperimento, non sentivi volare una mosca.

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