SBORONI DI ROMAGNA! GLI 80 ANNI DI PAOLO CIMA DETTO ZIZÌ, RIVENDICA IL TITOLO DI PLAYBOY DELLA RIVIERA: “HO AMATO 10MILA DONNE, IL MIO RIVALE “ZANZA” SOLO 6MILA. LUI LAVORAVA NEI LOCALI, NON AVEVA LE MANI CHE PUZZAVANO DI PESCE COME ME, PER IL TIPO DI VITA CHE FACEVO GLI DAVO DEI GIRI...” – IL VITELLONE DI TORRE PEDRERA DICE DI ESSERE STATO PER AMORE ANCHE IN RUSSIA, NEGLI STATI UNITI E ALLE CANARIE “MA POI HO VOLUTO SEMPRE TORNARE A RIMINI” - IL SEGRETO PER CONQUISTARE COSÌ TANTE DONNE? SE SPENDI BECCHI. NON SI PUÒ LESINARE. MI VIENE IN MENTE UNA TATTICA GOLIARDICA CHE USAVO…". ECCO QUALE - VIDEO
Roberta Bezzi per corriere.it - Estratti del 25 maggio 2024
Confessa candidamente di «essere nato per le donne», Paolo Cima, meglio noto come ‘Zizì’, latin lover mito di Torre Pedrera (Rimini) che il 4 giugno festeggia i primi ottant’anni con una grande festa al ristorante ‘Il Nido’, in cui sarà circondato da più di 100 persone fra amici, conoscenti ed estimatori.
Dichiara di aver amato circa 10mila donne nella sua lunghissima carriera, cifra che impone difficili calcoli per stabilire una media annuale e che lo metterebbe al primo posto rispetto al suo più agguerrito rivale Maurizio Zanfanti, per tutti Zanza, che si sarebbe fermato a 6mila.
Come si sente a celebrare l’importante traguardo degli ottanta?
«Bene. Vivo le mie giornate senza grandi programmi e sempre circondato da tante persone che mi cercano di continuo. Qua, nella mia Torre Pedrera, sono ancora un Dio. C’è anche chi mi invidia per aver avuto tante donne, fa parte del gioco. I più giovani vorrebbero imitarmi ma non ci riescono, non hanno la stoffa».
Perché i ragazzi di oggi non sono all’altezza?
«Preferiscono la birra e gli spinelli alle ragazze, questa è la verità. Hanno il telefono e fare nuove conoscenze è un attimo, vivono più isolati, non come me che facevo anche 5-10 chilometri per andare a trovare una nuova fiamma, per avere un bacio... Ormai i giovani fanno sesso a 13-14 anni ed escono fino al mattino, arrivano a 17-18 anni che non sanno più cosa fare, sono già annoiati. Mi fanno un po’ pena. Nel mondo degli anni ’60-70-80 c’erano le amicizie, eravamo tutti uniti, ci siamo divertiti veramente».
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Già allora, a volte scappava dagli allenamenti per andare con le ragazze. Com’è cominciata la sua strada di playboy?
«La mia famiglia aveva una fabbrica di pesce e io ero il più piccolo dei fratelli. Questo mi ha consentito di avere una certa agiatezza. Appena maggiorenne avevo un’Alfa Romea Spider 1600 rossa e una moto Kawasaki che parcheggiavo, una da una parte e una d’altra, sul lungomare. Ed era fatta, attiravo nella mia rete una coda di turiste straniere che mi chiedevano di portarle a fare un giro».
Quella per le straniere è stata una folgorazione?
«Sì, perché tedesche e svedesi avevano una mentalità diciamo più aperta rispetto alle italiane, venivano in riviera per fare l’amore con gli italiani. Quando ero stanco, ne lasciavo qualcuna anche agli amici. C’è anche da dire che alcuni me le fregavano perché non potevo stare dietro a tutte».
Qual è il segreto per conquistare così tante donne?
«Avevo amici più belli di me ma la timidezza li penalizzava. Alle donne piace il tipo sicuro di sé, con la faccia tosta, simpatico e divertente, che non smette mai di parlare e di prestare loro attenzioni. Ci vuole una vocazione».
Lei prima parlava di belle auto e moto: quanto contano i soldi?
«La verità? Se spendi becchi, se non spendi non becchi. Non si può lesinare. Quando si è molto giovani è diverso perché ci si accontenta di poco, ma poi per uscire e andare a cena i soldi hanno un peso. Mi viene in mente una tattica goliardica che usavo per fare invidia agli altri uomini…».
Quale?
«Uscivo spesso con ragazze bellissime, anche con trent’anni in meno, una volta diventato adulto. Mi divertivo a metter loro dei soldi in borsetta in modo che pagassero loro la cena, e quello che restava non lo chiedevo certo indietro. Agli occhi degli altri uomini tutto ciò era incredibile, ma perché non sapevano il trucchetto».
Si è mai innamorato?
«Sì. Per amore sono stato anche in Russia, negli Stati Uniti e alle Canarie, mi hanno chiesto di trasferirmi definitivamente per vivere con loro ma dopo qualche settimana sentivo forte il richiamo di Rimini, il posto più bello al mondo, quello in cui voglio morire».
E ora qual è il suo rapporto con l’altro sesso?
«Continuo a essere ricercato, anche perché sono giovanile e non mi danno più di 65 anni, malgrado non mi sia mai ritoccato. Ma non ho più voglia di soffrire. Anche se continuano a piacermi le donne, mi sono quasi ritirato, ne ho quasi la nausea».
Della sua rivalità con Zanza cosa dice a distanza di tempo?
«Lui lavorava nei locali, non aveva le mani che puzzavano di pesce come me, io uscivo solo la sera, per il tipo di vita che facevo gli davo dei giri... Non l’ho mai incontrato, anche se so che lui voleva conoscermi. Nel tempo ha avuto diverse vicissitudini, forse gli mancava la testa, purtroppo è morto troppo presto».