C’ERA UNA VOLTA A HOLLYWOOD – I DIETRO LE QUINTE DEGLI ANNI D'ORO DI LOS ANGELES RACCONTATI DA EVE BABITZ, FIGLIA DI UN VIOLISTA CHE LAVORAVA PER LA FOX, CHE HA VISSUTO (E TROMBATO) NEGLI ANNI ’60 E ’70 NELLA CITTÀ DEGLI ANGELI – TRA GLI ALTRI EVE AVREBBE SEDOTTO ANCHE JIM MORRISON, STEVE MARTIN E HARRISON FORD – L’UNICO LUOGO IN CUI SI È SENTITA A SUO AGIO? ROMA. “I ROMANI TI FANNO MANGIARE CIBO FRESCO PREPARATO IN MODO SEMPLICE, COSTRUISCONO EDIFICI E FANNO FILM”
Estratto dell’articolo di Riccardo De Palo per “il Messaggero”
Eve Babitz è stata per anni «il segreto meglio custodito di Los Angeles», secondo la rivista Esquire. Figlia di un musicologo e violinista barocco scritturato dalla Twentieth Century Fox, e di un'artista, vedeva girare per casa e nei teatri Stravinskij: «Era minuscolo e felice e brillante e beveva. Di solito mi passava di nascosto bicchieri di scotch da sotto il tavolinetto quando mia madre non guardava e io avevo 13 anni». [..]
Eve Babitz racconta tanti altri aneddoti in La mia Hollywood, il suo primo libro pubblicato nel 1974, inedito in Italia, che uscirà il 18 gennaio per Bompiani. Si tratta di una sorta di memoir romanzato che racconta, meglio di tanti tomi voluminosi e celebrati, il vero volto della Mecca del Cinema, negli anni della liberazione sessuale e della controcultura. Si dice che fosse festaiola, libertaria, sciupauomini. Ma chi era veramente Eve Babitz?
eve babitz marcel duchamp 1963
Nata nel 1943 nella Città degli Angeli fu, da subito, un'intellettuale controcorrente. «Brando era giovane e non c'erano più i Cary Grant», scriveva negli anni della sua adolescenza. C'è una celebre foto di Julian Wasser in cui compare completamente nuda, intenta a giocare a scacchi con il maestro del surrealismo Marcel Duchamp. […]
Tra i tanti flirt che le furono attribuiti, figurano il frontman dei Doors Jim Morrison, gli attori Steve Martin e Harrison Ford. Le uniche cose che le interessavano, diceva lei stessa, erano «il divertimento, gli uomini e i guai». In una città dove i predatori erano in agguato, e il potere delle celebrità maschili era alle stelle, Eve pretendeva che gli altri si piegassero alle sue regole.
Los Angeles è un grande parco dei divertimenti, il centro di una festa mobile ininterrotta e seducente. Ma la giovane futura scrittrice confessa: «L'unico altro posto in cui mi sia mai sentita a mio agio è Roma». Ovvero, una città spesso paragonata a una «Hollywood distillata», dove Babitz passa sei mesi nel 1962.
La Dolce vita è ormai un mito che ha contagiato tutti nel mondo, Babitz si dice «romana nell'anima» e passa un periodo indimenticabile. «Somigliavo a Brigitte Bardot ed ero la figlioccia di Stravinskij», racconta l'autrice, che si lascia coccolare dai romani: «Ti fanno mangiare cibo fresco preparato in modo semplice, costruiscono edifici di appartamenti che presto si ricoprono di rampicanti e non danno fastidio alla vista, e fanno film». […]
1997 Eve è costretta a scendere dalla giostra. Subisce gravi ustioni: nella sua macchina, ha dato fuoco al suo stesso vestito, armeggiando con un accendino. Viene ricoverata, e gli amici che le vogliono bene organizzano una colletta per aiutarla a pagare le cure (negli Usa senza assicurazione non vai da nessuna parte). […]
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