bettino craxi sandra milo

I DISCORSI DEL CAZZO DI SANDRA MILO: “CRAXI ERA UN UOMO IMPORTANTE, ANCHE SOTTO QUELL’ASPETTO…” - “ERA AFFASCINANTE, ERA UNA PASSIONE, MA NON UN AMORE. LA PASSIONE È INIZIATA QUANDO MI HA VISTO IN TELEVISIONE OSPITE DI MAURIZIO COSTANZO A ‘BONTÀ LORO’. AVEVO UN CAPPELLINO CON LA VELETTA CHE LO COLPÌ MOLTO, E MI CHIAMÒ SUBITO. INIZIAMMO COSÌ A FREQUENTARCI - CI INCONTRAVAMO A ROMA, A CASA DI UNA CONTESSA SUA AMICA A PIAZZA NAVONA, E POI ALL’HOTEL RAPHAEL…”

Massimo Murianni per Novella 2000

 

SANDRA MILO

“Era un uomo importante, anche sotto quell’aspetto». Sandra Milo ricorda così Bettino Craxi, quando le chiediamo com’era nell’intimità l’ex leader socialista, l’uomo che è stato suo amante per diversi anni.

 

«Sono goloso. Di tutto», dice Pier Francesco Favino diventato Craxi in Hammamet, il film di Gianni Amelio che tanto sta facendo parlare. Citiamo a memoria la battuta, potrebbe non essere letterale, ma il concetto c’è: nel suo esilio volontario in Tunisia (c’è chi parla di latitanza), l’ormai ex leader socialista dichiara la sua voracità, lasciando intendere che non solo di cibo sta parlando. E di cos’altro, Sandra Milo lo sa bene.

SANDRA MILO E BETTINO CRAXI

 

«Era un uomo molto intelligente, e dunque curioso. Inseguiva la conoscenza, come Fellini, tutte le persone di grande talento hanno questa curiosità insaziabile, come se il tempo sfuggisse loro e non avessero la possibilità di conoscere e vedere tutto».

 

Con la sua voce inconfondibile, un tono infantile in una donna che ha vissuto molto, Sandra racconta volentieri della sua storia con Bettino Craxi, un uomo che ha difeso sempre, anche quando è caduto in disgrazia. La memoria è fatta di aneddoti, immagini, quadri che si rincorrono con una successione temporale non chiarissima. Ma sono lucidissimi i sentimenti e le emozioni.

sandra milo foto di bacco (3)

 

Signora Milo, quando ha conosciuto Craxi?

«Ci siamo conosciuti che era un ragazzo, e siamo diventati amici quando lui è diventato segretario del Psi a Milano».

 

Parliamo degli inizi degli Anni Sessanta, dunque, un Craxi neanche trentenne.

«Poi ci siamo rivisti a Roma, quando lui fu eletto segretario del partito, al Comitato centrale dell’Hotel Midas di Roma. Quella fu una grande svolta, c’era un grande entusiasmo intorno a lui».

 

Luglio 1976, il punto di inizio del lungo potere craxiano, finito poi nel febbraio 1993 con le inchieste di Tangentopoli. Sandra, seguiva la politica, oltre che l’uomo?

STEFANIA E BETTINO CRAXI

«Ho sempre avuto un credo socialista, fin da ragazzina. A 12 anni leggevo Marx, Engels, Lenin, Proudhon… mi volevo costruire una coscienza sociale ed ero molto attratta dall’idea socialista. Andavo ai comizi, di Togliatti, di Nenni. Bettino, era il pupillo di Nenni, ed era un uomo molto affascinante, molto seduttivo, con una voce fantastica».

 

Spesso lei era in prima fila ai convegni, ci sono foto.

«Una volta, mi sembra a Rimini, io gli feci fare un enorme cuore di garofani montato su legno, alto più di due metri. Lo sfondo di garofani rossi con una scritta in garofani bianchi: ABC, che stava per Amo Bettino Craxi. Feci portare questo enorme cuore sotto il palco. Ogni tanto qualche socialista con le pruderie lo faceva spostare, e altri lo rimettevano a posto. Erano anni pieni di entusiasmo».

bettino craxi hammamet

 

Era innamorata di Craxi?

«No. Io sono sempre stata innamorata di un uomo solo».

 

Federico Fellini.

«Sì. Craxi era affascinante, era una passione, ma non un amore»

 

Quando è scoppiata questa passione?

«Mi ha visto in televisione ospite di Maurizio Costanzo a Bontà Loro».

 

Seconda metà degli anni Settanta, dunque.

«Avevo un cappellino con la veletta che lo colpì molto, e mi chiamò subito. Iniziammo così a frequentarci».

 

Dove vi incontravate?

1991. bettino craxi al residence ripetta roma con luca josi

«A Roma, a casa di una contessa sua amica a Piazza Navona, e poi all’hotel Raphael».

 

Che era il quartier generale del Psi.

«Facevamo delle cene, spesso con noi c’erano Ferdinando Mach (la mente finanziaria del Psi, ndr), Filippo Panseca, l’artista che ha creato il garofano simbolo del partito, l’architetto Paolo Portoghesi… Craxi era proprio adorato».

 

Anche da lei?

«A me piacevano le sue storie. Una volta mi aveva raccontato che quando era ragazzo doveva fare un viaggio in Germania per il partito. Nella valigia aveva messo i classici spaghetti e le scatole di pomodori pelati. Ma durate il viaggio, siccome aveva fame, non c’era da mangiare e lui non aveva questi grandi mezzi, alla fine prese dalla valigia questo barattolo di pelati e se li mangiò crudi. Aveva tutte queste belle cose da raccontare».

 

Per quanto è durata la vostra relazione?

«Per molto tempo. Mi ricordo che aveva una stanzetta piccola piena piena di libri, di giornali, di cose... perché passava il tempo a leggere e studiare. In questa piccola stanza lui era un uomo meraviglioso. E poi abbiamo continuato a incontrarci anche quando l’hotel Raphael gli diede una camera più grande, molto bella, con la terrazza».

 

bettino craxi

Ha mai incontrato la moglie di Craxi?

«Sì, Anna è una donna fantastica. Io avevo scritto un libro, si intitolava Venere e il Psi, Bruno Tassan Din aveva acquistato i diritti per 60 milioni di lire, mi pare, ma non lo aveva pubblicato, lo teneva lì. Una sera eravamo alla Scala di Milano per una Prima, in teatro c’era anche Anna Craxi. Durante l’intervallo, qualcuno, le disse: “Sai che Sandra ha scritto un libro sul Psi e Bettino?”. E lei che non sapeva niente: “Lo so benissimo, perché Sandra l’ha fatto leggere per prima a me”. Un’intelligenza e una presenza di spirito straordinaria».

 

Perché è finita la sua storia con Craxi?

bettino craxi enrico berlinguer

«Io non ero una donna libera, lui era un uomo molto impegnato. Ricordo che una volta mi ero lamentata perché lo avevo aspettato un po’, e lui mi disse: “Ma guarda che io per te ho lasciato Fanfani...”. E io: “E capirai, manco fosse Miss America!”. Era difficile incontrarsi, e io ci stavo male. Mi dava appuntamenti cui non potevo andare, o era lui che all’ultimo non poteva. Così ho troncato la storia».

 

Dopo di lei, è arrivata un’altra donna importantissima per Craxi: Ania Pieroni. L’hai mai conosciuta?

«Una volta sola, non tantissimo tempo fa, al Teatro Argentina, c’era una qualche commemorazione, non ricordo. Ci siamo abbracciate forte forte, senza dire niente».

bettino craxi 1

 

Ha visto Hammamet, il film?

«Non voglio vederlo. Mi hanno detto che Favino è bravissimo, ma io voglio conservare il ricordo di Bettino forte e affascinante, non mi piace pensare al suo declino. Era un uomo che amava il suo Paese, parlava dell’Italia come nessun altro ho mai sentito parlare. Ora è sepolto in Tunisia, con quel suo grande orgoglio, ha detto: non mi hanno voluto da vivo, resto qui anche da morto. Quanto gli deve essere costato essere sepolto lontano dal suo Paese. Lo ammiro molto perché ha conservato sempre il suo grande io».

BETTINO CRAXI E PAOLO PILLITTERI

 

 Nel bene e nel male. Perché il suo era anche un mondo malato.

«Ma lui è stato una vittima esagerata di quel mondo».

 

La storia giudicherà in futuro, forse è troppo presto, ma la legge ha già espresso i suoi verdetti.

BETTINO CRAXI CON LA FAMIGLIA

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…