GRASSO CHE COLA SUI PARA-GURI DEL “SERVIZIO PUBBLICO” - “SI È PARLATO DI “ORDA DI VOLGARITÀ E DECADENZA” DELLA RAI, MA QUASI TUTTI GLI OSPITI ERANO DIPENDENTI O COLLABORATORI RAI - IN NESSUN PAESE AL MONDO SI TROVANO DIPENDENTI DI UN’AZIENDA EDITORIALE CHE VADANO A PARLARE (SENZA AUTORIZZAZIONE) DEI DIFETTI DELLA PROPRIA AZIENDA SU UN ALTRO NETWORK - SI È MOLTO STIGMATIZZATO IL FENOMENO DELLA LOTTIZZAZIONE MA QUANTI, FRA GLI OSPITI DI SANTORO, SONO ENTRATI IN RAI PRESENTANDO UN CURRICULUM O CHIAMATI PER CHIARA FAMA?”….

Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"

Michele Santoro ha detto una cosa giusta. Non solo l'ha detta, l'ha sottolineata, puntualizzata, ribadita. Ha solennemente proclamato la «necessità della critica». Senza critica non si va avanti, «senza la critica non solo invecchia il paese ma invecchiano le aziende... La Fiat può anche illudersi che la critica non sia necessaria, invece la Rai senza la critica morirebbe subito».

Possiamo timidamente aggiungere che, senza critica, invecchiano anche i programmi e i conduttori? Questo inaspettato elogio della critica, immagino Santoro lo abbia anche spiegato bene (se non in pubblico almeno in privato) alla sua redazione e al suo guru di riferimento, quello che attacca anche i giornalisti di Repubblica.

Purtroppo in giro c'è sempre il rischio del doppiopesismo: io posso criticare ma guai se qualcun altro osa criticare me. Serata interessante quella di Servizio pubblico dedicata, guarda caso, proprio al Servizio pubblico, cioè alla Rai. Erano presenti in studio Maurizio Belpietro, Norma Rangeri, Corradino Mineo, Carlo Freccero, Lucia Annunziata, Nino Rizzo Nervo, Antonio Di Pietro e altri (Telelombardia, canale 504 di Sky, mercoledì, ore 21).

Si è parlato di «orda di volgarità e decadenza» della Rai, dell'incapacità dei dirigenti a fare il proprio mestiere, di declino di Viale Mazzini, della mancanza di linee editoriali, delle mani dei partiti sulla Rai. Argomenti importanti, per molti versi decisivi.

Due cose non ho capito. Quasi tutti gli ospiti erano dipendenti o collaboratori Rai; non so se sia bene o se sia male, ma in nessun paese al mondo si trovano dipendenti di un'azienda editoriale che vadano a parlare (senza autorizzazione) dei difetti della propria azienda su un altro network. Forse siamo all'avanguardia, forse semplicemente allo sbando. Si è molto stigmatizzato il fenomeno della lottizzazione ma quanti, fra gli ospiti di Santoro, sono entrati in Rai presentando un curriculum o chiamati per chiara fama?

 

MICHELE SANTORO ALDO GRASSO CRITICO TV LUCY ANNUNZIATA FRECCERO CORRADINO MINEO - copyright Pizzi

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