ISRAELE VIETA LE MODELLE TROPPO MAGRE - DAL 1 GENNAIO E’ IN VIGORE LA LEGGE CHE BANDISCE CORPI SCHELETRICI IN SFILATE E PUBBLICITA’ E CHE IMPONE DI DICHIARARE L’USO DEL PHOTOSHOP NELLE IMMAGINI
Carrie Arnold per “Daily Beast”
Tra i buoni propositi dell’anno nuovo, molti hanno messo la dieta e l’iscrizione in palestra. In Israele invece è passata una nuova legge, in vigore dal primo gennaio 2015, che vieta l’ingaggio di modelle sottopeso per sfilate o pubblicità. L’indice di massa corporea (il rapporto tra peso e altezza) non deve essere inferiore a 18,5, limite sotto cui la “World Health Organization” considera una persona malnutrita.
La legge prevede inoltre che chi pubblica le immagini pubblicitarie dichiari l’alterazione digitale delle misure delle modelle. Spiega Rachel Adatto, promotrice dell’iniziativa: «E’ una risposta all’aumento di disordini alimentari tra i più giovani. Le ragazze idealizzano le modelle e vogliono apparire come loro». Una simile presa di posizione diminuirà davvero i casi di anoressia e bulimia?
Risponde lo psichiatra Walter Kaye, direttore della clinica per disordini alimentari della “University of California”: «E’ un argomento che porta molta speculazione. Alcuni pensano sia tutta colpa della società, altri credono dipenda dalla genetica e dalla biologia». La ricerca della “National Health and Nutrition” calcola che il 5% degli americani, fra donne e uomini, ha a che fare con disordini alimentari. Sono difficili da trattare, quindi prevenire potrebbe essere un buon inizio.
La psicoterapeuta Sarah Ravin fa però differenza fra disordine alimentare e alimentazione disordinata. Nel primo caso il problema è di natura genetica e biologica, nel secondo invece parliamo di ossessione estetica derivante dalle pressioni culturali esterne. E’ questo il caso più comune e può condurre alle stesse tragiche conseguenze dell’altro. Il paradosso è che queste persone si preoccupano del loro aspetto mettendo seriamente a repentaglio la salute. L’esercizio compulsivo e la frequente dieta possono danneggiare il fisico e portare alla depressione.
Se il divieto israeliano è diretto a combattere l’alimentazione disordinata, allora va bene. Il problema è che invece sembra essere diretto al disordine alimentare. La differenza pare minima, sembra di spaccare in due un capello, ma non è così. Non ci sono dati scientifici sufficienti per stabilire che il disordine alimentare sia legato ai modelli imposti dalla società. Se così fosse, il numero di persone affette dalla patologia sarebbe molto superiore.
Spesso si semplifica dicendo che il disordine alimentare è una dieta portata all’estremo o che nasce dalla volontà di ragazze vanitose di diventare sempre più magre. Non è così. Le radici sono profonde, le ragazze soffrono e provano sollievo nell’autodistruzione. Alcune si sentono meglio privandosi di cibo, o, nel caso della bulimia, a ingozzarsi di cibo. Se la legge israeliana sarà efficace o meno si vedrà. Intanto nelle famiglie se ne parla molto ed è positivo.
SFILATE ANORESSICHEIN ISRAELE PASSA LA LEGGE CONTRO LE MODELLE TROPPO MAGRE