pretty woman

MI SI INCAZZA PRETTY WOMAN - JULIA ROBERTS SI RACCONTA TRA IL RITORNO AL CINEMA CON “WONDER”, IL DEBUTTO IN TV CON LA SERIE “HOMECOMING” E IL TIFO SFEGATATO AL MANCHESTER UNITED - E SUL CASO DEGLI ABUSI SESSUALI AD HOLLYWOOD SBOTTA: “WEINSTEIN? E' ORRIBILE. MI DÀ IL VOLTASTOMACO” - VIDEO

 

Silvia Bizio per La Repubblica

 

JULIA ROBERTS

Per la quinta volta People l'ha incoronata donna più bella del mondo. Il sorriso contagioso di Julia Roberts, da quando fece impazzire il pubblico - e Richard Gere - a solo 23 anni, in Pretty Woman, continua a illuminarle il viso. Oggi sorride in Wonder, film tratto dal romanzo bestseller di R. J. Palacio, in sala in Italia il 28 dicembre.

 

Si era infastidita solo quando in una conferenza stampa un giornalista britannico le aveva chiesto delle molestie sessuali a Hollywood nell' era Weinstein. «Perché chiedete a me? Perché non a lui?». Wonder è la storia di August Pullman, un bambino di 10 anni (Jacob Tremblay di Room nel film) nato con una malformazione genetica al viso, costretto ad affrontare gli sguardi e i commenti crudeli degli altri bambini a scuola.

 

julia roberts PRETTY WOMAN

Julia Roberts è l' affettuosa mamma. Impegnata con l' Unicef dal 1995, sposata con il direttore della fotografia Daniel Moder, padre dei suoi tre figli, Oscar per Erin Brockovich, ha da poco compiuto 50 anni.

 

«Ho festeggiato con la mia famiglia e mi sento benissimo», esordisce. «Mi sentivo benissimo l'anno scorso e spero di sentirmi così l' anno prossimo. Non vedo perché i 50 anni debbano essere diversi, nessuno si è agitato quando ne ho compiuti 47».

 

JULIA ROBERTS

Perché ha scelto questo film, "Wonder"? Conosceva il libro?

«Ne avevo letto sul New York Times, l' ho comprato per il mio figlio più grande. Ma lui stava leggendo un altro libro, non sembrava molto interessato, così l' ho messo via e quando l' ho ritrovato l' ho letto prima io e sono rimasta subito catturata.

 

Ho chiamato il mio agente e gli ho detto, "sai se stanno facendo un film da questo libro? Perché in tal caso, mi voglio proporre subito per la parte della mamma!". Il progetto non era nemmeno partito, ma intanto avevo messo le mani avanti».

 

JULIA ROBERTS

Anche per necessità di sostenere ruoli di donne nell' industria?

«No, era più per curiosità. A me offrono spesso ruoli importanti, ma questo è un libro che perfino uno dei miei figli ha pensato sarebbe un fantastico film. E così ho fatto quella telefonata...».

 

Quindi dobbiamo questo film ai suoi figli in un certo senso...

«I miei bambini sono la mia forza e certamente la mia esperienza di mamma mi ha influenzata anche per questo ruolo, in un modo che magari 15 anni fa non avrei immaginato.

 

Owen (Wilson, ndr) diceva che per lui è interessante la scena in cui Jacob si lamenta e io invece di parlargli in modo tenero prendo un tono piuttosto forte. Non ci avevo nemmeno pensato, ma era il mio istinto materno che si è riflesso in quella conversazione».

 

JULIA ROBERTS CON I FIGLI

Durante l'infanzia aveva conversazioni così con i suoi genitori?

«Apprezzo che lei abbia questa visione idilliaca della mia infanzia ma non è stato affatto così. Quando ero piccola non parlavamo delle nostre emozioni come facciamo ora fino all' esaurimento. Parlavo con le mie sorelle più grandi di problemi a scuola, magari ogni tanto interpellavo mia mamma mentre cucinava, lei aveva un lavoro a tempo pieno, e una casa da mandare avanti».

 

È mai stata trattata male, come succede ad August?

«Sì, anche da giornalisti, mi creda! E a scuola, ma non dirò perché».

 

Da settimane Hollywood è travolta dagli scandali di abusi sessuali. Ha sperimentato cose così nel corso della sua carriera?

«È una cosa scioccante e orribile e ora purtroppo succede con ripetizione quotidiana, fa venire il voltastomaco!

 

TOM BARRACK WEINSTEIN E JULIA ROBERTS

Grazie al cielo non è stata parte della mia esperienza, ma immagino che ormai siamo vicini a un cambiamento, aiuterà la gente a sentirsi ascoltata. Ciò detto, non è una cosa che occupa i miei pensieri ogni giorno, e non fa parte delle mie conversazioni con le mie amiche».

 

Come gestisce il suo impegno per il pianeta nella vita di tutti i giorni?

«Dovremmo tutti essere coinvolti nell'aver cura del nostro pianeta. Siamo una famiglia di cinque persone quindi cerchiamo di ridurre la quantità di spreco ogni giorno, usiamo contenitori riciclabili per i pasti a scuola, potremmo fare di più ma è il meglio che posso.

 

JULIA ROBERTS CON I PELI

Certo che risparmi tempo a usare sacchetti di plastica o tovaglioli di carta, ma devi resistere all' impulso. Purtroppo tecnologicamente sono un disastro, quindi guai a mandarmi un pdf o un libro digitale: non è ecologicamente corretto ma voglio la carta».

 

Nella carriera si è potuta permettere di concedersi lunghi intervalli dal lavoro...

«Ho lavorato 18 anni prima di avere figli, quindi sento di aver guadagnato il diritto e il lusso di stare a casa se mi va. Mi piace fare la lavatrice e cucinare e passare la mattinata a guardare la tv, se ho voglia».

 

JULIA ROBERTS

Cosa guarda in tv?

«Tanto calcio, in famiglia tifiamo Manchester United e ho anche avuto modo di far incontrare alcuni giocatori con i miei figli. E poi The handmaid' s tale, che ho cominciato a guardare la mattina perché serve tutto il giorno per processarlo».

 

Presto sarà sul piccolo schermo con la serie "Homecoming".

«È la mia prima esperienza in tv, vediamo come andrà. Magari sarò talmente scarsa che mi ammazzeranno sotto un' auto dopo il quarto episodio, ma per ora la mia presenza è prevista per tutta la stagione».

Julia ROBERTS JULIA ROBERTSJULIA ROBERTS JULIA ROBERTSJULIA ROBERTSJULIA ROBERTS

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…