L’OSSESSIONE CARTACEA DELL’ARZILLO BAZOLI - SARÀ BANCA INTESA A SALVARE “L’UNITÀ”: GARANTIRÀ LA FIDEJUSSIONE DA 10 MILIONI CHE SERVIRÀ A GUIDO VENEZIANI

Giovanna Predoni per www.lettera43.it

 

Giovanni Bazoli Giovanni Bazoli

Non gli basta il Corriere della sera - snodo cruciale della difficile partita per gli equilibri al vertice della Rcs  e dell'italico capitalismo - per il quale sta intessendo una trama che ha come obiettivo il mantenimento alla direzione di Ferruccio de Bortoli, cui la Fiat ha già dato il benservito per l'assemblea del prossimo aprile.

 

Per Giovanni Bazoli l'editoria è un vero e proprio pallino, quasi un'ossessione, anche ora che, più che ottuagenario (compirà 82 anni il 18 dicembre), si appresta a celebrare l'ultimo periodo - resterà sino al 2016 - del suo mandato alla guida di Banca Intesa su cui governa dal lontano 1981.

 

MATTEO RENZI MATTEO RENZI

LA BANCA GARANTISCE I SOLDI. Infatti il professore di Brescia non ha esitato a far entrare l'istituto di credito nella delicata e tormentata vicenda del salvataggio de L'Unità, cui proprio in questi giorni sono scaduti i termini per la presentazione delle offerte da parte dei possibili compratori.

 

Intesa infatti garantirà in toto i 10 milioni che servono alla cordata organizzata dal Pd e capeggiata dall'editore Guido Veneziani per far propria la testata. Ed è proprio sulle garanzie finanziarie dell'operazione che si era arenata la prima offerta che i liquidatori della Nie, la società editrice del quotidiano fondato da Antonio Gramsci, avevano respinto al mittente.

UNITA GIORNALEUNITA GIORNALE

 

Da allora, da parte del tesoriere del partito, Francesco Bonifazi, era iniziata una corsa per rimediare entro la scadenza stabilita dal Tribunale di Roma, ovvero il 30 novembre, ai rilievi mossi da Emanuele D'Innella e Franco Mario Papa, i professionisti che hanno in mano la pratica.

 

LIQUIDATORI E TRIBUNALE: VERDETTO ENTRO IL 31 DICEMBRE. La neo costituita “Unità spa”, una società detenuta al 95% da Veneziani e al 5% dalla Fondazione piddina Eyu (acronimo di Europa, Youdem, Unità) ha dunque presentato l'offerta migliorativa nei confronti dei creditori, forte soprattutto della garanzia fornita da Banca Intesa sui 10 milioni necessari a concludere la procedura concordataria della Nie con la soddisfazione, almeno negli auspici dei proponenti, dei numerosi creditori.

 

Guido VenezianiGuido Veneziani

Ora liquidatori e Tribunale hanno tempo fino al 31 dicembre per esprimersi. Nel frattempo, ma con ruolo e posizione ancora tutti da chiarire, si è accodata all'operazione la famiglia di costruttori milanesi Pessina, il cui nome per altro era già stato fatto come possibile compratore agli inizi della scorsa estate, quando L'Unità era ancora nelle edicole.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)