
IL CINEMA DEI GIUSTI – “LA PARRUCCHIERA”, FOTOROMANZO POPOLARE CON NON POCHE NOTAZIONE POLITICHE, DECISAMENTE IPERFEMMINILE, E’ IL FILM-MANIFESTO DELLA NUOVA SCENA NAPOLETANA, ORMAI UNA COSA A PARTE RISPETTO AL CINEMA ITALIANO. MOLTO PIU' VIVO E DIVERTENTE - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
La parrucchiera di Stefano Incerti
pina turco protagonista de la parrucchiera
Chatouche o Vesuviuche? Con Rosa la parrucchiera trionfa la bellezza mediterranea (si dice ancora così, no?) di Pina Turco, neo SofiaLorén, e si definisce il nuovo corso del cinema napoletano, ormai più vicino a Bollywood che a Mario Martone.
la parrucchiera tony tammaro cristina donadio
Colori, carne, femminilità, e tanta musica sono le carte che si gioca fin dalla prima scena La parrucchiera, diretto dallo Stefano Incerti de Il verificatore e Gorbaciof, scritto da Marianna Garofalo, Mara Fondacaro e dallo stesso regista, prodotto da Luciano Stella e Mauro Luchetti con l’aiuto dei fratelli Cannavale, musicato dal gruppo emergente i Foja, interpretato oltre che da Pina Turco, da Massimiliano Gallo, ormai presente in tutti i film girati a Napoli, da Cristina Donadio con la parrucca rossa cattiva quasi come quando fa Scianel a Gomorra, da Lucianna De Falco, già Anna Magnani per un corto di Paolo Sorrentino, Arturo Muselli, Stefania Zambrano, segretario/a dell’Associazione Transessuale Napoli e da Tony Tammaro, star della canzone demenziale napoletana.
la parrucchiera incerti 3 882526
pina turco 2
Gran parte del cast si è fatto le ossa sia in Un posto al sole sia in Gomorra-la serie. Pina Turco, la protagonista Rosa, era la sfortunata moglie di Ciro/Marco D’Amore, Arturo Muselli, che qui fa Kevin, parrucchiere ambiguo e rancoroso che un tempo fu cantante prodigio, sarà il nuovo cattivo di Gomorra 3.
In qualche modo La parrucchiera raccoglie tanti elementi diversi per costruire una specie di film-manifesto della nuova scena cinematografica napoletana, ormai una cosa a parte rispetto al cinema italiano o, se volete, romano. Molto più vivo e divertente. Anche se Incerti, da qualche anno docente di cinema all’Accademia di Belle Arti di Napoli, non riesce del tutto a fare il salto verso il musical alla Bollywood con gli attori che cantano e ballano, forse troppo legato, come tutti i registi italiani, al realismo, l’idea è proprio quella di costruire una sorta di fotoromanzo popolare con non poche notazione politiche, decisamente iperfemminile, che tenga però conte delle tante ispirazioni diverse.
Dall’Almodovar alla Pappi Corsicato al Werner Schroeter di tanti anni fa, dall’esperienza dei Vesuviani al recupero della sceneggiata, il trans Claudia e l’amica biondo platino Micaela fanno il contrappunto comico come nei film di Merola, dalla fucina degli sceneggiati alla Squadra e Un posto al sole al fondamentale inizio di Reality di Garrone.
Il tutto però, cioè la ribellione della parrucchiera Rosa al padrone, Lello, Tony Tammaro, che le mette le mani addosso e alla padrona, Cristina Donadio, che difende il marito, e la decisione, quindi, di aprire con difficoltà un negozio suo con l’aiuto delle amiche e del suo vecchio amore, è raccontato mettendo in luce solo la forza dei personaggi femminili.
In fondo, è una storia di ribellione, quella di Rosa e delle sue amiche contro il mondo maschile, mentre perfino al macho del film, Massimiliano Gallo, sempre perfetto, spetta un ruolo di innamorato sempre disponibile della protagonista. Mentre le donne di Gomorra la serie, pur cattive e pazze che siano, dovranno alla fine accettare la violenza dei maschi, qui la situazione si capovolge.
LA PARRUCCHIERA
i produttori mauro luchetti e carolina terzi con volfango de biasi
La ribellione e l’unione delle donne, come in Indivisibili di Edoardo De Angelis, è un po’ la chiave per uscire da una situazione sessista e classista. Film molto più interessante di quanto la presentazione colorata di commedia musicale e meridionale propone e benissimo recitato, e i duetti Turco- Gallo e Donadio-Muselli sono davvero riusciti, La parrucchiere è una bella sorpresa in una stagione in gran parte inconcludente per il cinema girato da Roma in su, ma non certo per quello napoletano. Mai così vivo.