giampiero mughini

URCA CHE LIBRIDINE! - IL NUOVO LIBRO DI GIAMPIERO MUGHINI, “LA STANZA DEI LIBRI”, E’ L’ORGOGLIO DI CHI PUÒ VIVERE FELICE SENZA FACEBOOK, INSTAGRAM E FOLLOWERS GRAZIE ALL’AMORE PER LA LETTURA - UN MERAVIGLIOSO OMAGGIO ALLA PAROLA SCRITTA NEL VOLUME IN USCITA DOMANI PER BOMPIANI

MUGHINIMUGHINI

Pierluigi Battista per il “Corriere della Sera”

 

C'era una volta il mondo amato da Giampiero Mughini, quello in cui i libri stavano su un trono, venerati e idolatrati; quello in cui la carta stampata non aveva ancora «perso il suo status di regina della comunicazione di conoscenze e di emozioni». C'era il tempo che Giampiero Mughini rievoca e descrive nel suo nuovo La stanza dei libri pubblicato in questi giorni dall'editore Bompiani.

 

GIAMPIERO MUGHINI - LA STANZA DEI LIBRIGIAMPIERO MUGHINI - LA STANZA DEI LIBRI

C'era un mondo tutto diverso da quello in cui ci è dato di vivere nel nuovo millennio. Un mondo di lettori accaniti, di bibliofili, di bibliomani. Di bibliomani come Giampiero Mughini, che tra i libri, nell' odore dell' inchiostro, tra scaffali, scatoloni pieni di volumi trasportati nei traslochi, stanze interamente ricolme di libri ha trascorso tutta una vita.

 

«Oggi che la bruciante e fulminea immaterialità della comunicazione digitale esercita il suo imperio illimitato», come scrive l'autore, quel mondo è consegnato ai ricordi e alla narrazione, appunto il cuore emotivo e intellettuale di un libro che reca come sottotitolo qualcosa che assomiglia a un'imprecazione, a un'invettiva contro i nostri tempi: Come vivere felici senza Facebook, Instagram e followers. Scrive Mughini: «Lo so di essere fuori del tempo. Ne sono felice». Imprecare contro i social è fuori del tempo, sicuro. Sicuri però di doverne essere così felici?

 

giampiero mughinigiampiero mughini

In questo suo libro c'è tanto dolore, piuttosto. Chi conosce Mughini sa con quanta acribia, con quanta passione, con quanta maniacale ostinazione, con quanta ossessiva perseveranza il bibliomane, il bibliofilo, l'amante dei libri che ne ha coltivato e continua a coltivare una devozione assoluta, come nemmeno i personaggi di Elias Canetti, abbia accumulato nel tempo la sua preziosa collezione di volumi pregiati, di prime edizioni, di esemplari introvabili.

 

«Avrete già sentito parlare di persone che si sono ammalate per la perdita dei propri libri», ha scritto Walter Benjamin in uno strepitoso, minuscolo saggio intitolato Disfo la mia biblioteca, ripubblicato di recente dalla casa editrice Elliot in una collana curata da Antonio Debenedetti. Ecco, il collezionista Mughini si è davvero ammalato per i suoi libri perduti.

giampiero mughini (2)giampiero mughini (2)

 

Anzi, ammalandosi decise di perdere i suoi libri, la sua formidabile collezione di testi del Futurismo accumulati in anni e anni di inseguimenti, di ricerche, di appostamenti, conservati come icone sacre. Ma è difficile per chi non ha vissuto nel tempo del libro «regina» immaginare come sia stato intenso e patologico l'attaccamento per i libri consumato quando Internet non era stato ancora inventato. Nel 2013, racconta Mughini, «le cose della mia vita mi apparivano talmente del colore dell' inchiostro che decisi di vendere una collezione di libri che avevo accanitamente costruito in oltre trent' anni di ricerche spasmodiche».

 

Una perdita atroce, uno staccarsi violento da una parte fondamentale di te. Testi tastati, annusati, in un rapporto quasi fisico di compenetrazione e di simbiosi. Poi custoditi nei cassetti, «appollaiati» sugli scaffali di una biblioteca nata quando Mughini, ancora ragazzo a Catania, riempiva le stanze di casa con una quantità indescrivibile di libri. Non libri pregiati, perché a quell' eta non si ha un soldo per inseguire esemplari rari e costosi. Ma palestre di lettura e di possesso, luoghi dello spirito dove si contrae un morbo da cui non si guarirà mai più.

 

Giampiero MughiniGiampiero Mughini

Ci sono molti modi di coltivare una passione smodata per i libri. E Mughini, nelle sue interviste private agli amici e ad altri sodali del ristretto circolo dei lettori compulsivi, letteralmente non si capacita come mai la sua passione collezionistica non sia materia da condividere con tanti di noi.

 

Ma la malattia dei libri può presentare altri quadri sintomatici. C' è chi ama i libri al punto di volerli massacrare, spiegazzandone le pagine, infestandole di glosse e sottolineature, facendo le «orecchie» dove si vuole tornare per gustare passaggi particolarmente suggestivi e ammirevoli. C'è chi ama i libri acquistandone quantità smisurate, per poi tenere intatti i volumi, perennemente imprigionati nel cellophane.

MUGHINIMUGHINI

 

Il collezionismo è una di queste forme, forse la più onerosa. Forse la più malata, se la sofferenza di Mughini che si strappa di dosso l'amore dei testi futuristi ha un qualche senso, e se il masochismo autolesionistico ha pure un qualche misterioso e morboso rapporto con la storia patologica di cui si sta parlando. Ma insomma, la storia della passione dei libri, così incredibile nei tempi che inaugurano il nuovo millennio, è degna di racconto e anche di un omaggio commosso. Il libro di Giampiero Mughini, La stanza dei libri, è questo racconto, è questo omaggio.

 

GIAMPIERO MUGHINI CHEFGIAMPIERO MUGHINI CHEF

Poi tra queste pagine ci sono altre storie, che fanno parte del vissuto del suo autore. Le storie dei ritrovamenti di volantini e del materiale originale che ha segnato la vicenda cruenta del terrorismo italiano degli anni Settanta: non libri pregiati, ma la storia materiale, bassa, non nobile ma vera di un pezzo così importante del nostro passato, nemmeno così lontano cronologicamente, eppure sideralmente lontano dal punto di vista delle emozioni collettive. C' è, tra le righe, l' eterna questione di come ordinare, disporre razionalmente, catalogare, decrittare le biblioteche di casa, con quali schedari, con quali criteri, con quali parametri emotivi e concettuali insieme. Ordine alfabetico? Ordine tematico?

 

giampiero mughinigiampiero mughini

Divisione per case editrici, per autore, distinguendo saggistica e narrativa? E si ritroveranno, i libri di cui andiamo in cerca? O passeremo ore di disperazione per averli smarriti in quell' oceano di carta che grava sugli scaffali? Storie antiche, di altri tempi, del Novecento. Nessuna nuvola virtuale, nessun catalogo immateriale riuscirà a replicarne le emozioni.

Ultimi Dagoreport

maria rosaria boccia gennaro sangiuliano giorgia meloni

IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO SANGIULIANO FIRMO' IL DECRETO DI NOMINA DI MARIA ROSARIA BOCCIA A SUA CONSULENTE – IL DOCUMENTO SBUGIARDA “GENNY DELON” (CHE AL TG1 MINIMIZZO' IN MODO VAGO “MI ERA VENUTA L’IDEA DI NOMINARLA”) E SOPRATTUTTO GIORGIA MELONI, CHE MISE LA MANO SUL FUOCO SULLA BUONA FEDE DEL MINISTRO (“HA DECISO DI NON DARE L’INCARICO DI COLLABORAZIONE. MI GARANTISCE CHE QUESTA PERSONA NON HA AVUTO ACCESSO A NESSUN DOCUMENTO RISERVATO”) – L’ITER SI BLOCCO', DANDO IL VIA ALL’INCHIESTA DI DAGOSPIA CHE PORTÒ ALLE DIMISSIONI DEL MINISTRO. MA QUESTO DOCUMENTO APRE NUOVE DOMANDE: 1) PERCHÉ, DOPO UN PRIMO STEP, LA NOMINA NON È STATA FINALIZZATA? 2) COSA È AVVENUTO TRA IL GIORNO DELLA NOMINA, E IL 26 AGOSTO, GIORNO DEL DAGO-SCOOP? 3) QUALCUNO È INTERVENUTO A BLOCCARE LA NOMINA A CONSULENTE DELLA BOCCIA? 4) CHI SI È MOBILITATO PER SILURARE L'IMPRENDITRICE? 5) DAVVERO TUTTO È AVVENUTO A COSTO ZERO PER LO STATO? 

pierferdinando casini e matteo renzi nel 2009

DAGOREPORT – RENZI CI AVEVA VISTO GIUSTO: VOLEVA COME LEADER DEL CENTRO PIERFERDINANDO CASINI - PECCATO CHE L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA ABBIA DETTO DI NO NELLA SPERANZA DI ARRIVARE, UN DOMANI, AL QUIRINALE. MA IL SUCCESSORE DI MATTARELLA VERRÀ ELETTO SOLTANTO NEL 2029 E FINO AD ALLORA, CAMPA CAVALLO, PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO E DI BRUTTO -  “PIERFURBY” POSSIEDE I CROMOSONI PERFETTI PER FEDERARE LE DIVERSE ANIME ORFANE DI UN PARTITO LIBERALE CONSERVATORE A FIANCO DEL PD: DEMOCRISTIANO, BUONI RAPPORTI CON IL VATICANO, POI NELLE FILE DEL BERLUSCONISMO FINO ALL'ARRIVO COME INDIPENDENTE, GRAZIE A RENZI, NELL'AREA PD, IL BELL'ASPETTO, L'ELOQUIO PIACIONE E I 40 ANNI IN PARLAMENTO... (SE L’AMORE PER IL DENARO NON L'AVESSE RINCOJONITO, CHISSÀ DOVE SAREBBE OGGI RENZI)

antonio tajani cecilia sala giorgia meloni ali khamenei

DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE FINITA IN UNA GALERA DI TEHERAN - LA NOTIZIA DELL'ARRESTO A MILANO DELLA ''SPIA'' IRANIANA ABEDINI, SU "ORDINE" USA, E' DEL 17 DICEMBRE. DUE GIORNI DOPO LA SALA VIENE IMPRIGIONATA - BENE, CONOSCENDO LA "DIPLOMAZIA DEGLI OSTAGGI" PRATICATA DALL'IRAN (ARRESTI UNO DEI MIEI, IO SEQUESTRO UNO DEI TUOI), PERCHE' LA FARNESINA E PALAZZO CHIGI, SOTTOVALUTANDO I "SEGNALI" DELL'INTELLIGENCE-AISE, NON SI SONO SUBITO ATTIVATI PER METTERE IN SICUREZZA GLI ITALIANI IN IRAN? - SCAZZO CROSETTO-TAJANI - NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA CHE IL GOVERNO MELONI SI TROVA A GESTIRE NEL PEGGIORE DEI MODI UN DETENUTO NEL MIRINO DI WASHINGTON (NEL 2023 IL RUSSO ARTEM USS). IL VICEMINISTRO AGLI ESTERI, EDMONDO CIRIELLI (FDI), GIÀ ANNUNCIA CHE LA “SPIA” IRANIANA ''POTREBBE NON ESSERE ESTRADATO, HA COMMESSO UN REATO SOGGETTIVO, NORDIO STA STUDIANDO LE CARTE” (A NORDIO E MELONI CONVIENE FARE IN FRETTA, PRIMA CHE TRUMP SBARCHI ALLA CASA BIANCA) - VIDEO

carlo freccero dago ferragni fagnani de martino meloni giambruno

TE LO DO IO IL 2024! - CARLO FRECCERO: “NELL’EPOCA DELLA NOTIZIA TAROCCATA, IL GOSSIP RAPPRESENTA IL PRESENTE DELL’INFORMAZIONE. E DAGOSPIA VINCE (IL 2024 È L’ANNO DEL SUO MAGGIORE SUCCESSO)’’ – ‘’ IDEOLOGIE NELLA POLVERE, IDEE NEL CASSETTO, IDEALI NEI CASSONETTI. ANCHE LA POLITICA È CONIUGATA A PARTIRE DAL GOSSIP. I DUE FAMOSI FUORIONDA DI GIAMBRUNO IN CALORE SONO DIVENTATI UN EVENTO POLITICO - DI FRONTE AL NUOVO DISORDINE MONDIALE, LA TELEVISIONE HA CHIUSO FUORI DALLA PORTA LA CRUDA REALTÀ E L’HA SOSTITUITA CON IL MONDO REALITY, IN CUI NULLA È SERIO, TUTTO È ARTIFICIO - OGGI IL VERO MISTERO DEL MONDO DIVENTA IL VISIBILE, NON L’INVISIBILE. E, COME BEN SAPPIAMO, TUTTO CIÒ CHE NON VIVE IN TELEVISIONE NON HA UNA DIMENSIONE REALE”

matteo salvini daniela santanche giorgia meloni renzi giovanbattista giovambattista fazzolari

DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL PROCESSO OPEN ARMS, TURBA QUOTIDIANAMENTE I SONNI DELLA MELONI CON IL “SOGNO DI TORNARE AL VIMINALE” – PER LA DUCETTA, PERÒ, IL RIMPASTO È INDIGERIBILE: TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI, SPECIE IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO PER DANIELA SANTANCHÈ – E COSÌ, ECCO IL PIANO STUDIATO INSIEME A “SPUGNA” FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? (C’È UNA GROSSA DIFFERENZA NEL CASO VISIBILIA: NON ERA MAI ACCADUTO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO IN MERITO A VERSAMENTI ALL’INPS…)

angelo bonelli nicola fratoianni giorgia meloni simona agnes

FLASH – LA DISPERATA CACCIA AI VOTI PER ELEGGERE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI FA UN’ALTRA VITTIMA: AVS! NICOLA FRATOIANNI SI È ADIRATO PER L’ARTICOLO DI “REPUBBLICA” SUL POSSIBILE INCIUCIONE DELL’ALLEATO, ANGELO BONELLI, CON LA DESTRA. E HA MESSO AL MURO IL LEADER VERDE SBIADITO: NON TI PERMETTERE DI FARE UN’INTESA CON IL NEMICO, O SALTA TUTTO – I RAS MELONIANI DELLA RAI CI AVEVANO GIÀ PROVATO CON GIUSEPPE CONTE E IL M5S, MA LA FRONDA INTERNA DI CHIARA APPENDINO SI È MESSA DI TRAVERSO…