lucia bose

COME INFILZARE UN TORERO - LUCIA BOSÉ: ''MI SPOSAI CON DOMINIGUIN PERCHÉ A 25 ANNI NON AVEVO ANCORA CONOSCIUTO UN UOMO, ERANO TUTTI GAY I MIEI AMICI. ERO LA REGINA DEI GAY. IL PRIMO UOMO L'HO VISTO COME UN DIO, FU UN ESPERIENZA INTENSA. CON WALTER CHIARI ERAVAMO RAGAZZINI, UNA PRESA PER MANO, UN BACETTO - HO AVUTO CORAGGIO ANCHE PER DIRGLI 'VAFFANCULO', E IN SPAGNA MI CHIUSERO TUTTE LE PORTE. ALLORA IO…'' - VIDEO: OGGI COMMOSSA DALLA VENIER A ''DOMENICA IN''

 

 

 

Arianna Finos per ''la Repubblica''

 

Una casa piena di colori, d’arte e di vita, immersa nel verde dell’Appia Antica. Lucia Bosè, 88 anni, è saldissima nel corpo e nella mente. Un mese per godersi Roma, prima di tornare nella sua Spagna. E la sua vita da consegnare alla Festa di Roma, rilegata in un volume bianco e nero: Lucia Bosé - Una biografia (firmato da Roberto Liberatori, Edizioni Sabinae), 389 pagine per raccontare la sua venuta al mondo, a occhi chiusi nei primi cinque giorni, per poi spalancarli al mondo e al cinema.

lucia bose foto di bacco (2)

 

La famiglia e la guerra, Miss Italia e i registi, da Visconti a Antonioni, Walter Chiari e l’ex marito Luis Miguel Dominguin, che durante l’intervista chiamerà sempre “il torero”. L’amato figlio Miguel, “abbiamo lo stesso viso e lo stesso brutto carattere. Lui è più famoso di me”, sorride.

 

Nel prologo del libro si racconta di lei adolescente in Piazzale Loreto il 29 aprile del 1945.

“Avevo attraversato una guerra lunghissima, a Milano non arrivavano mai i liberatori. Tutti noi ragazzini andammo in piazza. Mi trovai a un metro dai corpi di Mussolini e della Petacci, a testa in giù, tutti lanciavano pomodori e cose tremende. Sono scappata via, spaventata dalla furia della folla. “Non voglio essere come questa gente”, pensavo. Era la mia ossessione, un approccio alla vita diverso dagli altri, anche da zii e parenti che nelle disgrazie che attraversamo urlavano e piangevano. Io volevo guardare alla vita con gioia, malgrado tutto. E ho sempre sofferto ad essere uguale agli altri. Volevo essere diversa. Infatti sono blu adesso” (indica la chioma colorata, ndr).

 

L’infanzia in guerra l’ha fortificata?

antonio monda lucia bose foto di bacco

“Sì. Non ho mai avuto paura. A otto anni sentivo parlare di questo ragazzino, Sergio, che aveva la fama del coraggioso perché si era messo in bocca una rana e poi l’aveva sputata. Allora presi una raganella, la misi in bocca e la mandai giù. Mi raccontò anni dopo “lo sai che da allora ti ho odiato, ho odiato tutte le donne? Hai rovinato la mia immagine.”

 

Dolori ne ha avuti. Ha perso suo fratello a dieci anni, lei stessa ha rischiato di morire. E ci ha messo cinque giorni, da neonata, ad aprire gli occhi. 

“Ho fatto tutto il cinema con un polmone solo, l’altro era paralizzato dalla tubercolosi, non riuscivo a respirare ma ho superato tutto perché mi piace la vita”. 

 

Ha avuto anche incontri straordinari, a partire da Visconti che la scoprì nella pasticceria in cui lavorava, a Milano.

piero tosi, lucia bose', danilo donati

“Avevo 16 anni, entrarono lui e il regista Giorgio De Lullo, io servivo i marron glacé e lui guardava. “Lei è un animale cinematografico”. De Lullo poi mi disse: “Ma sai chi è? E’ Visconti”. E io “embé?”, non avevo idea di chi fosse. Fu lui, a Roma a parlare di me a Giuseppe De Santis. Io feci Miss Italia, i provini e fui presa per Non c’è pace tra gli ulivi”.

 

E’ iniziata una grande carriera. Cos’era il cinema per lei?

“Una cosa che se ci penso adesso mi chiedo: perché l’ho fatto? Non avrei voluto, mi sono trovata in mezzo e l’ho fatto con grande rispetto. Il primo giorno dissi alla macchina da presa: 'Vuoi mangiarmi? Sono io che mangio te. Ti darò il 50 per cento, il resto me lo tengo. Voglio vivere una vita, non una vita da attrice'. Non mi sono mai sentita diva, divina invece sì”. 

 

Non le piaceva il set?

lucia bose foto di bacco (1)

“Allora alcuni set erano complicati e faticosi. Ti sparavano in faccia certi fari, li chiamavano 'i bruti, ti rendevano rossi gli occhi.. Si lavorava 24 ore su 24 e, come diceva sempre Mastronianni, 'ci giochiamo la vita tutti i giorni perché un bruto ti può crollare addosso'. Ci giocavamo la vita tra tubi, cavi, carrelli, luci... Intorno a noi c'era un traffico tremendo".

 

Il film a cui più legata?

“Tutti, li ho scelti tutti io, allora non c’era il manager, il regista veniva e parlava con te”.

 

Quello in cui si è piaciutà di più?

“Non mi sono piaciuta mai”.

 

Regista amato di più?

lucia bose e luis miguel dominiguin

“Tutti, li ringrazio per la loro pazienza”.

 

Quello che la faceva ridere?

“Citto Maselli, quand’era aiutante di Antonioni. Su set di Cronaca di un amore, durante una scena drammatica, Citto mi fece ridere e Antonioni mi diete uno schiaffo”.

 

Lei è sempre stata indipendente e un po’ in conflitto con la famiglia.

“Specie quando decisi di sposarmi con il torero. Pensai: prima mi sposo, poi lo dico a mamma. Le mandai un telegramma dall’America. “Mi sono sposata”. Lei rispose: “Sono stata informata dalla stampa: sei impazzita?”. Mi sono sposata con due testimoni e basta, odio gli spettacoli degli sposalizi, dei battesimi, dei funerali, non ci vado”.

lucia bose con i figli miguel lucia e paola

 

Cosa la fece innamorare di Dominguin?

“Mi fece sentire come Europa che Zeus rapisce trasformandosi in un toro bianco. A 25 anni non avevo ancora conosciuto un uomo, perché erano tutti gay i miei amici, ero la regina dei gay. Il primo uomo l’ho visto come un dio, fu un’esperienza intensa”. 

 

Prima c'era stato Walter Chiari.

“Gli ho voluto bene, era simpatico, vitale, eravamo ragazzini, una presa per mano, un bacetto”.

 

Con Dominguin la passione finì.

“Come ho avuto il coraggio di sposarmelo, ne ho avuto per dirgli 'vaffanculo'”.

lucia bose

 

Lui non se l’aspettava, malgrado i tradimenti?

“No, soprattutto un torero, machista come sono gli spagnoli. Mi ero sposata per creare una famiglia ma non potevo andar avanti cosi. Ho preso coraggio, allora non c’erano separazione e divorzio. In Spagna tutti si schierarono con lui, “ti verranno chiuse tutte le porte”.

 

“Chiudete anche le finestre”, rispondevo. Mi sono trovata sola e mi sono ricordata di quando, bambina, durante un bombardamento, tutta la famiglia era partita su un carro scordandosi di me, per la disperazione mi attaccai alla corda del carro correndo per dieci chilometri prima che mamma chiedesse: “Dov’è Lucia?”. Capii che ci sono momenti nella vita in cui ti devi salvare da sola, a quella corda del carro sono attaccata ancora adesso. Dopo il divorzio Visconti mi chiamò: “Vieni in Italia da me, con i bambini, qui una casa ce l’hai. Ma i bambini volevano restare in Spagna, lo promisi a Miguel”.

 

Quanto è stato importante e come l’ha cambiata diventare madre?

lucia e miguel bose

“Non credo mi abbia cambiato molto. Questo fanatismo delle madri mi pare assurdo. Non è che mi sono sentita più importante, di mio figlio ho pensato “povero disgraziato”, perché l’attrice è un mestiere poco compatibile con la maternità”. Miguel da bambino era bellissimo, non ribelle ma chiuso, giocava da solo. In comune abbiamo la faccia e il caratteraccio. Trascorro ogni Natale in Messico da lui, bisticciamo ma siamo molto uniti”.

 

Le piace, il suo caratteraccio. 

“Sì. Mi rende libera. Non ho mai accettato consigli, da amici o parenti. Ho diretto io la mia vita e per questo a 88 anni sono felice”.

 

Che rapporto ha avuto con la sua bellezza?

“Sono nata bella, un dono che viene da lassù, ma non l’ho mai utilizzata troppo per conquistare il mondo, il lavoro, i figli. Ancora oggi, in Spagna, vivo in un paese con cinquanta persone circondata da amici veri. Ogni mese vado a Torino a trovare un mio amico gravemente malato. Vede questi orecchini? (indica i pendenti con l’immagine di Frida Khalo, ndr) Li prendo a Torino, Frida è il mio mito: lei non ha avuto bisogno della bellezza, ha costruito il suo meraviglioso personaggio”.

pablo picasso, lucia bose, jacqueline picasso, lucia dominiguin, luis miguel dominguin e miguel bose

 

Come trascorre la giornata? 

“Faccio piatti 'mariconadas', decorati, e collages. Leggo fumetti (sul tavolo c’è un numero di Martin Mystèrendr). Brandon non lo pubblicano più. 

 

Perché ha scelto il blu per i suoi capelli?

“Me li ha fatti mia nipote. Prima verdi, rossi, gialli. Al blu mi ha detto 'rimani blu'.

 

Il sogno realizzato?

“Il museo degli angeli. In Spagna pensano che gli angeli siano cose da bambini, e invece sono tra noi. Ho speso quasi tutti i miei soldi ma sono felice di aver mantenuto la promessa fatta quando, da ragazza, vidi gli angeli a Castel Sant’Angelo muoversi per me”.

 

Ha un angelo custode?

"Tutti lo abbiamo, basta sentirlo. Perciò dico che non son diva ma divina". 

 

La cosa che pensa quando si alza la mattina. 

lucia bose

"Lo Spirito Santo. Mi sveglio e dico: Spirito santo, ti do la mia vita, organizzamela. E lui me la organizza.”

 

 

2. LUCIA BOSÉ: “PORTO I CAPELLI BLU PER MIA NIPOTE E PERCHÉ SOGNO SEMPRE DI ESSERE DIVERSA”

Gennaro Marco Duello per www.fanpage.it

 

 

 

dominiguin e picasso

"Ti rendevi conto di essere così bella?" "No, non mi rendevo conto di niente". È il senso della conversazione tra Mara Venier e Lucia Bosé, la grande attrice ospite della puntata odierna di "Domenica In". Alla Festa del Cinema di Roma è stata una grande protagonista attraverso la sua biografia, così come da Mara Venier c'è stata l'occasione per raccontare se stessa e i suoi ricordi.

 

Perché Lucia Bosé porta i capelli blu

Interessante la storia che risponde alla domanda che in molti, soprattutto sui social, si sono posti. Ovvero, perché Lucia Bosé porta i capelli blu:

 

lucia e miguel bose

Perché ho i capelli blu? Perché mia nipote si è sempre divertita con me, un giorno mi ha fatto rosa, un giorno verde. Mia nipote mi disse: "Rimani blu". E sono rimasta blu. Ho sempre avuto la ribellione di non essere uguale a tutti, ho sempre desiderato essere diversa.

 

Lucia Bosé e gli amici gay

Lucia Bosé, divertita, parla del sesso e spiega che alla sua epoca non si pensava molto al sesso. Strappa un sorriso quando, senza alcuna malizia o forma di discriminazione, rivela di essere sempre stata circondata da amici gay.

 

Alla mia epoca non si pensava il sesso, era l'ultima cosa. Ero circondata da tutti gay, poi. Tutti gay i miei amici e non ho mai avuto proposte a quell'epoca. Il costumista, il regista, l'amico dell'amico. Tutti gay. Sono arrivata a ottant'anni ancora sola. Tutti gay intorno a me. La colpa è delle donne perché sono sceme, una più scema dell'altra.

lucia bose

 

Le origini modeste

Lucia Bosé viene da origini modeste ne parla e ne racconta a Mara Venier, oltre a parlare delle ritrosie di suo padre per il mondo del cinema. Lei però era una donna molto ribelle:

 

Nasco da famiglia modesta. Erano di San Giuliano Milanese, erano tutti belli. Tutti belli ma non pensavo di fare il cinema. Mi scoprì Luchino Visconti, ma a mia insaputa perché mi mandarono a fare un provino senza che lo sapessi. Mio padre non voleva che io facessi il cinema, ero abbastanza ribelle e gliene facevo di tutti i colori. Lui voleva che compissi almeno 18 anni.

 

L'amore con il torero Dominguin

 

"Mi ha dato tutto lui". Ne parla quasi come se fosse ancora innamorata di lui, Lucia Bosé. Il torero spagnolo Dominguin è stato l'amore della sua vita: "Cosa vuoi di più di un torero? Quello è un vero uomo". Scherza. L'infedeltà del torero però sfocia nel divorzio nel 1967.

 

lucia bose e luis miguel dominguin

Dopo un certo punto però ho detto basta perché ho saputo che lui si era messo con una ragazza che avevamo cresciuto in casa. Quella cosa mi ha infastidito. Le altre corna, e vabbè. Chi non ha le corna in questa vita. Bisogna saperle portare.

 

E sul divorzio ha raccontato un dettaglio su come è riuscito ad ottenerlo. Era una Spagna in cui il divorzio era contemplato solo se era l'uomo a richiederlo: "Gli ho detto, tu mi dai il divorzio e ti tieni tutto quello che ti sei guadagnato, perché lo hai rischiato con la vita. Ma mi dai i figli. Altrimenti ti sparo. E lui mi ha dato i figli". L'intervista si chiude con l'intervento Teo Teocoli in versione torero che dedica una canzone alla diva e poi balla un lento con lei sulle note di Besame Mucho. 

lucia bose e luis miguel dominguin lucia bose lucia bose lucia bose lucia bose Lucia Bose 2bice brichetto, luchino visconti, monica vitti, valentina cortese, mauro bolognini, franco zeffirelli, lucia bose'foto di lucia bose con i figli dall archivio tirelliLucia BoseLuis Miguel Dominguin Lucia Bose Pablo Picasso e la moglie Jacqueline lucia bose 3pablo picasso e lucia boselucia bose e luis miguel dominguin

 

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...