IL CINEMA DEI GIUSTI - HAI UNA MAMMA UN PO’ MIGNOTTA, UNA “PARTY GIRL”? TE NE VERGOGNI ANCHE UN PO’? SE TI FA VINCERE UN PREMIO A CANNES, LE COSE CAMBIANO

Marco Giusti per Dagospia

 

Party Girl di Marie Anachoukeli, Claire Burger e Samuel Theis

 

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Hai una mamma simpatica ma che ha fatto la vita? Forse non proprio mignotta o escort, ma quasi. Te ne vergogni anche un po’? Magari sì, ma se con la sua interpretazione realistica ti fa vincere a Cannes il premio della migliore opera prima, forse le cose cambiano.

 

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"Party Girl", film-realtà, non proprio fiction, ma neanche documentario, diretto a sei mani da due ragazze, Marie Anachoukeli e Claire Burger, e un ragzzo Samuel Theis, il figlio della protagonista, ha aperto con grande successo lo scorso maggio la sezione “Un certain regard" di Cannes e ha trionfato al festival vincendo sia la sua sezione sia il premio come miglior opera prima.

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Ci inchiniamo di fronte a tanto successo, convinti che il film, indoppiabile, piacerà anche a chi è stanco delle nostre commedie tutte identiche e a chi cerca un po’ di realtà sullo schermo. Ma è anche ben girato e ben costruito dai tre esordienti che vengono dalla scuola di cinema di La Fémis e sanno come dosare sentimenti e macchina a mano, anche se, personalmente, non mi aveva preso così tanto a Cannes.

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Protagonista è certa Angélique Litzenburger, signora sessantenne entraîneuse in un locale della regione del Forbach, sulla Moselle, sul confine franco-tedesco che decide di lasciare lavoro e professione di hostess per l'amore di un minatore in pensione, tal Michel, interpretato da Joseph Bour, che le ha chiesto di sposarlo. Un matrimonio? E lì le cose si complicheranno. Anche perché vanno avvertiti i quattro figli sparsi per il mondo di Angelique e vanno invitati al matrimonio.

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 E vanno sentite attentamente le compagne di lavoro. La cosa curiosa, appunto, è che Angélique è la vera mamma di uno dei tre registi, Samuel Theis, che compare anche nel suo ruolo di figlio, e la storia è proprio quella sua, un po' ricostruita con attori un po' no. Il tutto, anche se abbastanza divertente e di gran colore, funziona se entri dentro al meccanismo del film alla Kechiche e ti lasci prendere dalla simpatia della protagonista e delle sue amiche. Alla fine si piange. In sala dal 2 ottobre.

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