gender border film festival

A MILANO ARRIVA IL “GENDER BORDER FILM FESTIVAL”, LA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA DEL SESSO NON ETERO - BARBARA COSTA: “SI VEDRÀ CHE NON APPARTENERE ALL'ETEROSESSUALITÀ, PER MILLENNI STABILITA COME SOLA NORMALITÀ, PORTI A DUELLI PER CHI VI NASCE, CI CRESCE E LA VIVE, E INEVITABILMENTE PER CHI GLI STA ACCANTO. E SI PERCEPIRÀ CHE OGNI CORPO È DIVERSO MA SOLO NEL RECLAMARE IL SUO DIRITTO, BISOGNO, AL SESSUALE PIACERE. E CHE LA FAMIGLIA, BENEDETTA O MALEDETTA CHE SIA, È CAUSA DI TRAUMI, E TORNACONTI, E PROVVIDENZE, SOTTO OGNI CULTURA, PARALLELO, CIELO…”

Barbara Costa per Dagospia

 

gbff female ejaculation

Cos’è osceno? Una vagina spalancata? Che erutta piacere? O due vecchiette che sc*pano? Te la senti di vederle? Ne vuoi? Quanto? Certo, una eiaculazione femminile vale sempre la pena, provarla, provocarla, in questo caso su uno scherno ammirarla, a Milano, Teatro Parenti, dal 3 al 6 novembre, i giorni del "Gender Border Film Festival", la rassegna cinematografica, e non solo, del sesso non etero.

 

E questa terza edizione non poteva svolgersi in un momento migliore, e più necessario: bello sarebbe, fruttuoso, se a questo Festival assistesse chi è arciconvinto che la sessualità sia intangibile e che sia una, quella basata sull’incastro di un pene etero e una vagina etero, e perché no, benedetti da madre chiesa, in nome del patriarcato più becero! Si fa finta di nulla, ma si sa, che questa non è l’unica realtà, mai lo è stata, se non per secoli il simulacro di un ordine sociale quasi sempre infelice.

gbff they them

 

Ma se oggi si vuole fare il pieno di realtà, di più realtà, sfumature sociali, e scelte individuali, che ci riempiono orgogliosamente l’orizzonte, e ne rivendicano il giusto spazio, è al Gender Border Film Festival che si deve andare: qui si scopriranno film, corti, parole, spie di verità altre, indici di ben altre verità, e che fin troppi maestrini tuttora vorrebbero velate, dissimulate, se non ipocritamente nel presente già ben assimilate.

 

Ma al Gender Border Film Festival, sera dopo sera, proiezione dopo proiezione, si potrà denudare che per un tempo troppo lungo i peni hanno regnato su seggi pesanti, e seggi che ora iniziano a rifiutare, esigendo a pieni polmoni altri posti, pensieri, ipotesi di libertà (nella community Mica Macho).

gender border film festival

 

Si vedrà che non essere e non appartenere a una eterosessualità per millenni stabilita come sola normalità, porti a duelli per chi vi nasce, ci cresce e la vive in sé, e inevitabilmente per chi gli sta accanto (i film "Colors of Tobi", "Acts of Love"). E si percepirà che ogni corpo è diverso ma solo nel reclamare il suo diritto, bisogno, al sessuale piacere (i film "Because of My Body", "Wash Me"). E che la famiglia, benedetta o maledetta che sia, è causa di traumi, e tornaconti, e provvidenze, sotto ogni cultura, parallelo, cielo (i film "Change The Rule", "Zuhur’s Daughters").

gbff colors of tobi

 

E poi, il porno. Specchio e profeta di ciò che siamo. Quest’anno al Gender Border Film Festival fanno le cose in grande: la rassegna si apre col chiacchierato "Pleasure", di Nynja Thyberg, con Sofia Kappel nel ruolo di Bella, che vuole identitariamente costruirsi nel porno, col porno, sfidandolo per così decostruirsi. Un punto di vista, molto discutibile, poiché ingorgato di femminismo stantio.

 

Almeno per me (solo secondo me…?) Ed è femminista e di lotta e tendente a una etica che il porno non discerne (se non per farci a cazzotti) il corto "Pierce: a Porn Revolution". Qui si ambisce a un porno a sguardo femmina: ma c’è, e dov’è? Se non lo creiamo, in noi, sicuro e delineato, questo sguardo femmina (che, se c’è, uno solo non può essere) smettendo di rispondere stizzite o squittite a ogni rutto maschile, mai avremo un porno autenticamente tale, ma solo un porno da rimbecco (ma poi, un porno, se femmina, è meglio? E di chi…? E perché...? Il cervello non ha genere. Ciò che assorbe sì).

gbff enorma jean (2)

 

Gran porno finale domenica 6 con la proiezione di "Gola Profonda", di Gerald Damiano, completamente restaurato, in occasione del 50ennale dalla sua uscita, film che ha portato la pornografia – e un pene intero in gola – nelle agorà mainstream.

 

Al Gender Border Film Festival, mostre, talk, spettacoli, tavole rotonde, dove sono attesi, tra gli altri, Ayzad, il massimo esperto italiano di BDSM, e Stefano Ferri, uomo etero in abiti femminili, e tacchi e make up, e sposato, e con una donna, e padre. Autore di "Crossdresser. Stefano e Stefania. Le Due Parti di Me", ottimo libro che racconta la sua storia, e ci mette alla prova. Aprono i battenti e presentano il Festival le italianissime Enorma Jean, drag-queen, e la dama burlesque Ella Bottom Rouge.

gbff change the rulesgbff pleasure

 

"GENDER BORDER FILM FESTIVAL", MILANO, TEATRO FRANCO PARENTI, DAL 3 AL 6 NOVEMBRE.

gbff raw uncut videogbff enorma jeangbff henkogbff enorma jean (1)gbff sweetlinggbff ella bottom rougegbff pierce a porn revolutiongbff because of my bodygender border film festival 2022 (1)gbff death and bowlinggbff ella bottom rouge (2)gbff la vera gola profondagbff acts of lovegbff enorma jean (3)gbff zuhur s daughtersgender border film festival 2022gbff ella bottom rouge (1)

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…