INSODDISFATTI E NEANCHE RIMBORSATI - IL MAESTRO MUTI SI È DIMESSO DAL TEATRO DELL’OPERA? GLI ABBONATI SI RASSEGNINO: NIENTE RIMBORSO

Elisabetta Ambrosi per il “Fatto quotidiano

 

riccardo muti cornariccardo muti corna

Spettabile Amministrazione dell’Opera di Roma, alcuni giorni fa ho sottoscritto due abbonamenti leggeri per 12 spettacoli, con l’intento prioritario di assistere alle due opere dirette dal Maestro Muti. Essendo venute meno le condizioni che mi hanno indotto a una spesa così ingente, chiedo di poter rinunciare all’abbonamento.

 

Con l’augurio che le condizioni lavorative di un’istituzione così prestigiosa possano presto stabilizzarsi, invio i miei migliori saluti”.

 

È il 30 settembre scorso quando la signora E.N., professoressa appassionata di opera lirica, scrive all’ufficio biglietteria dell’Opera di Roma. Riccardo Muti ha da poco lasciato la direzione musicale dell’Opera di Roma, dove avrebbe dovuto dirigere l’Aida e Le Nozze di Figaro.

 

“Avevo sottoscritto due abbonamenti da 785 euro a testa proprio per poter assistere agli spettacoli diretti da Muti, per i quali i biglietti finiscono sempre rapidamente: mi sembrava ovvio chiedere il rimborso dopo quanto accaduto, perché la garanzia di qualità è data proprio dalla direzione”, spiega al telefono la signora.

riccardo muti opera di romariccardo muti opera di roma

 

Che però non riceve alcuna risposta. “Dopo aver inutilmente atteso”, prosegue, “ho fatto numerose telefonate, e tutte le volte mi rimandavano da Erode a Pilato: l’ufficio amministrativo alla biglietteria, la biglietteria all’ufficio relazioni con il pubblico. Nel frattempo avevano licenziato anche l’orchestra, dunque le mie ragioni si erano sicuramente ampliate”.

 

Carlo Fuortes Carlo Fuortes

Finalmente un’impiegata del Servizio promozione pubblico l’ascolta. Spiega che in merito alla sua richiesta deciderà la Direzione e la invita a rimandare l’email. Cosa che la signora fa subito, in data 16 ottobre, aggiungendo in calce: “Spero che la mia richiesta sia prontamente accolta: sarebbe un segno di serietà che potrebbe riconciliarmi con un teatro che frequento ormai da oltre mezzo secolo”.

 

Ad oggi, 5 novembre, nessuno le ha ancora risposto, anche se la data del primo spettacolo sarà a fine mese. “Vado all’Opera in tutto il mondo, eppure una cosa simile non mi è mai capitata. Pensi che una volta all’Opéra Bastille di Parigi ci fu uno sciopero degli scenografi.

 

Bene, prima dell’inizio ci informarono che avremmo potuto chiedere il rimborso del biglietto. Quelli che, invece, come me, rimasero lo stesso ricevettero alcuni dvd in omaggio con produzioni anteriori. Un segno di attenzione. Com’è possibile, invece, una tale scortesia e mancanza di riguardo verso il pubblico da parte di un’istituzione culturale così importante?”.

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