NEMO PROPHETA IN PATRIA – ''A BIGGER SPLASH'', CRITICATO IN ITALIA, APPLAUDITO IN INGHILTERRA – “THE GUARDIAN”: “LA STORIA È INTRIGANTE E RICORDA L’”ENNUI” DI ANTONIONI. GUADAGNINO DI CERTO SARÀ IL RIVALE DI PAOLO SORRENTINO, LA SUA PISCINA È UNA PALUDE DI DESIDERIO A FORMA RETTANGOLARE”
Peter Bradshaw per The Guardian
Luca Guadagnino assembla un quartetto molto intimidatorio per questo film di tensione sessuale, elegante e impegnato remake del thriller psicologico “La piscina” di Jaques Deray. Ricchi e mondani, i suoi protagonisti sono simili a quelli del 1969 ma trapiantati dal sud della Francia a Pantelleria, in una meravigliosa villa collinare con piscina, lontano dagli sbarchi dei migranti.
Tilda Swinton è Marianne, famosa rockstar felicemente in vacanza con il fidanzato Paul (Matthias Schoenaerts), aspirante documentarista. Ma poi succede la catastrofe. Harry, l’ex di lei interpretato da Ralph Fiennes, si presenta sull’isola, maschio alfa narcisista ed esibizionista, gelosissimo della ritrovata felicità di Marianne. La quale continua a provare dei sentimenti per lui, una certa nostalgia per i vecchi e folli tempi insieme. A rendere tutto più complicato c’è Penelope (Dakota Johnson), la sensualissima figlia di Harry che farà scoccare una scintilla in Paul.
Guadagnino pesca elegantemente da fatti e finzione: Harry è una ex conoscenza dei Rolling Stones e il film si riferisce a Brian Jones. Il corpo nella piscina forse connota la terribile colpa con cui la giovinezza dorata paga per i propri piaceri. “A Bigger Splash” ha qualcosa del languore erotico e del rapporto padre-figlia di “Bonjour Tristesse” di Francoise Sagan. Il film è tecnicamente brillante nei primi 30 minuti ma poi forse non riesce a mantenere lo stesso livello di virtuosismo.
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All’inizio la Swinton è lontana dalla telecamera, poi Guadagnino ci dà primi piano mozzafiato del suo volto. Ci sono grandi inquadrature e diversi punti di vista. La piscina è il tempio della quasi nudità, e il sesso profuma tutto. Qi si ribolle e si cova, la storia è intrigante e ricorda l’”ennui” di Antonioni. Guadagnino di certo sarà il rivale di Paolo Sorrentino, la sua piscina è una palude di desiderio a forma rettangolare.
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