coletta imma battaglia

RAI: DI TUTTO, DI PUS! MA NON È CHE IL PEZZO DI IERI DE "IL GIORNALE" CONTRO COLETTA ERA PILOTATO DA QUALCHE DIRIGENTE RAI CHE VUOL PRENDERE IL SUO POSTO? IMMA BATTAGLIA DIFENDE A SPADA TRATTA IL DIRETTORE DEL PRIME TIME RAI: “DA PARTE DI MASCHERONI OFFESE CONDITE DA UNA BUONA DOSE DI OMOTRANSFOBIA" - LA REPLICA DEL GIORNALISTA DE "IL GIORNALE": "IL MIO E' NORMALE GIORNALISMO DI CRITICA E SATIRA. COME QUELLO DI MICHELE SERRA..."

stefano coletta

Dal profilo Instagram di Imma Battaglia

 

Imbarazzo e offese, condite da una buona dose di #omotransfobia neanche troppo nascosta, dietro la penna di @luigimascheroni che ha attaccato @stefano__coletta e le sue scelte. Un articolo su @ilgiornale.it che punta il dito contro un singolo, per attaccare la dignità di tutta la comunità LGBTQIA+.

 

Una cosa è mettere in discussione il lavoro del direttore Rai, il Dottor #StefanoColetta , altro è offendere parafrasando, deridendo le scelte artistiche e ancor più la vita personale di un uomo. Le parole utilizzate da #LuigiMascheroni non tradiscono e indicano, senza alcun dubbio, quale sia la parte politica verso cui il giornalista sia votato.

 

Il Dottor Mascheroni infatti, rappresenta con fierezza di parola la sua cultura conservatrice e oltranzista, con il suo “Zeitgeist arcobaleno” e il suo palinsesto greco “palin psaomai”, che però appaiono come una chiara intenzione a misurarsi in una vuota gara sulla preparazione culturale dello stesso #Coletta , a cui va tutta la mia solidarietà dopo aver letto un articolo che, in realtà, non dice la cosa più importante. La #Rai affronta il tempo che passa cercando di tenere la stessa velocità con cui cambia la società. E #Sanremo , il più grande successo di share fatto da Stefano Coletta, altro non è se non lo specchio più grande del tempo, delle persone e della società e dei suoi mutamenti. E di questo, l’acculturato #Mascheroni dovrà farsene una ragione.

imma battaglia foto di bacco

 

Sfugge al giornalista il ruolo della TV pubblica, che ha il dovere di rappresentare la società e non la becera politica, ormai completamente distante anni luce dalla vita delle persone e dei loro problemi quotidiani. Sfugge al giornalista che, perfino Papa Francesco ha chiesto l’accoglienza e il rispetto delle diversità. E forse ancora, sfugge al giornalista, che i risultati ottenuti dal direttore Coletta mostrano il riconoscimento del pubblico, sovrano, rispetto alle sue critiche. Di fronte a questo, il Dottor Mascheroni e la sua cultura - di matrice altamente conservatrice -, dovranno riconoscere quanto quello Zeitgeist misogino, xenofobo ed estremista, sia stato sconfitto dalla storia, dalle lotte delle donne, delle persone della comunità rainbow e da tutt* le persone libere di vivere la vita per come la concepiscono. Nel rispetto, nell’uguaglianza, guardando ad una società in cui si guadagnano km sulla strada dei diritti senza mai guardarsi indietro.

stefano coletta foto di bacco

 

Noi nel ghetto non ci torneremo mai più. Quel mondo in bianco e nero non ci appartiene più, non è di questo tempo.

Grazie a uomini che hanno il coraggio di guardare un nuovo mondo dai colori.

Grazie a Stefano Coletta.

 

RAI, IMMA BATTAGLIA DIFENDE COLETTA: ATTACCO “OMOTRANSFOBICO” DEL GIORNALE

Marco Zonetti per www.vigilanzatv.it

 

Ha fatto discutere il lettissimo articolo firmato da Luigi Mascheroni, divenuto virale grazie al rilancio di Dagospia e pubblicato ieri, lunedì 23 gennaio 2023, sul quotidiano Il Giornale. Protagonista del "ritratto in nero", il direttore del Prime Time Rai Stefano Coletta, accusato senza mezzi termini dall'autore di aver reso troppo "fluida" la Tv pubblica italiana e di averla connotata eccessivamente in quota LGBTQIA+.

eva grimaldi imma battaglia foto di bacco (3)

 

La disamina, che ha enumerato alcuni dei suoi flop (e neanche tutti, per giunta) ma che soprattutto non ha risparmiato alla "vittima" frecciate al vetriolo giudicate da molti lettori intrise di "omofobia", ha scatenato un vespaio in rete con moltissime prese di posizione a difesa del dirigente Rai, fra cui anche quella della deputata di Forza Italia Rita Dalla Chiesa.

 

Fra i più strenui paladini di Stefano Coletta, anche Imma Battaglia, da moltissimi anni attivista per i diritti LGBTQIA+ e frequente ospite dei talk Rai, che ha scritto su Instagram una lunga lettera per ringraziarlo.

stefano coletta foto di bacco

 

"Imbarazzo e offese" ha esordito Battaglia, "condite da una buona dose di #omotransfobia neanche troppo nascosta, dietro la penna di @luigimascheroni che ha attaccato @stefano__coletta e le sue scelte. Un articolo su @ilgiornale.it che punta il dito contro un singolo, per attaccare la dignità di tutta la comunità LGBTQIA+."

 

E l'attivista precisa: "Una cosa è mettere in discussione il lavoro del direttore Rai, il Dottor #StefanoColetta, altro è offendere parafrasando, deridendo le scelte artistiche e ancor più la vita personale di un uomo. Le parole utilizzate da #LuigiMascheroni non tradiscono e indicano, senza alcun dubbio, quale sia la parte politica verso cui il giornalista sia votato".

eva grimaldi imma battaglia foto di bacco (2)

 

Imma Battaglia, a quel punto, tuona: "Il Dottor Mascheroni infatti, rappresenta con fierezza di parola la sua cultura conservatrice e oltranzista, con il suo “Zeitgeist arcobaleno” e il suo palinsesto greco “palin psaomai” (espressioni utilizzate nell'articolo del Giornale, ndr), che però appaiono come una chiara intenzione a misurarsi in una vuota gara sulla preparazione culturale dello stesso #Coletta, a cui va tutta la mia solidarietà dopo aver letto un articolo che, in realtà, non dice la cosa più importante".

 

La difesa a oltranza prosegue: "La #Rai affronta il tempo che passa cercando di tenere la stessa velocità con cui cambia la società. E #Sanremo, il più grande successo di share fatto da Stefano Coletta, altro non è se non lo specchio più grande del tempo, delle persone e della società e dei suoi mutamenti. E di questo, l’acculturato #Mascheroni dovrà farsene una ragione".

stefano coletta foto di bacco (1)

 

E ancora: "Sfugge al giornalista il ruolo della TV pubblica, che ha il dovere di rappresentare la società e non la becera politica, ormai completamente distante anni luce dalla vita delle persone e dei loro problemi quotidiani. Sfugge al giornalista che, perfino Papa Francesco ha chiesto l’accoglienza e il rispetto delle diversità. E forse ancora, sfugge al giornalista, che i risultati ottenuti dal direttore Coletta mostrano il riconoscimento del pubblico, sovrano, rispetto alle sue critiche".

 

"Di fronte a questo" arriva infine al punto Battaglia, "il Dottor Mascheroni e la sua cultura - di matrice altamente conservatrice -, dovranno riconoscere quanto quello Zeitgeist misogino, xenofobo ed estremista, sia stato sconfitto dalla storia, dalle lotte delle donne, delle persone della comunità rainbow e da tutt* le persone libere di vivere la vita per come la concepiscono. Nel rispetto, nell’uguaglianza, guardando ad una società in cui si guadagnano km sulla strada dei diritti senza mai guardarsi indietro".

eva grimaldi imma battaglia foto di bacco

 

L'attivista quindi conclude: "Noi nel ghetto non ci torneremo mai più. Quel mondo in bianco e nero non ci appartiene più, non è di questo tempo. Grazie a uomini che hanno il coraggio di guardare un nuovo mondo dai colori. Grazie a Stefano Coletta".

 

Quanto ai retroscena, non sono pochi in Rai a congetturare che, dietro l'attacco al dirigente Rai, possano esservi in realtà mire per impossessarsi della sua poltrona, vista anche la tempistica dell'articolo, uscito pochi mesi dopo l'insediamento del nuovo Governo e prima di una possibile tornata di nomine post-Sanremo. Tanto che ieri, nelle stanze e nei corridoi della Rai, si è scatenato un accanito "totonomi" per capire se, e soprattutto da quale aspirante sostituto di Coletta, l'articolo potesse essere stato "ispirato". Sarà vero? Mah, noi attendiamo sviluppi.

 

 

(...)

 

luigi mascheroni

Luigi Mascheroni, autore dell'articolo incriminato, ha risposto così sul profilo instagram di Battaglia: "Ecco un vergognoso attacco eterotransfobico diretto a zittire - da parte di chi ha visibilità e potere nei media e in politica - un giornalista (io) che usa la legittima arma della satira contro personaggi pubblici che operano scelte di grande impatto sulla società. La mia rubrica “Gli insopportabili” è normale giornalismo di critica è satira.

 

Perché se Michele Serra fa critica e satira (anche pesante) su Salvini va bene, se la faccio io su scrittori, politici, giornalisti, dirigenti Rai, no? Curioso poi che tra ieri e oggi non si contino i messaggi privati di persone che lavorano in tv, soprattutto in Rai, che si complimentano con me per l’articolo. Cara signora Battaglia la democrazia e il giornalismo significano - grazie a Dio - anche diritto di satira, critica, ironia, contestazione… c’è solo un limite: il codice penale. Che di certo non ho superato".

luigi mascheroni

 

Imma Battaglia a quel punto ha replicato: "Come le ho già scritto non discuto della sua satira, nè tantomeno la sto censurando, discuto dell’attacco che lei porta a tutte le persone lgbtq+ ponendo la questione sul personale e non sulla critica alla gestione manageriale che è assolutamente lecita e democratica."

 

Al che Mascheroni ha sbottato: "Ma cosa stai dicendo??? Io non sono minimamente andato sul personale!! Ma hai letto il pezzo?? Niente di niente. Non ho parlato minimamente di lui come persona. Ho criticato le scelte (per me bizzarre) operate in Rai! Ma come puoi dire cose del genere?".

 

 

 

stefano coletta foto di bacco

 

STEFANO COLETTA 2eva grimaldi imma battaglia foto di bacco (1)eva grimaldi imma battaglia foto di baccostefano coletta

Ultimi Dagoreport

trump musk bitcoin

DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO - SUCCEDE CHE QUELLO SVALVOLATO ALLA KETAMINA DI ELON MUSK, DA QUANDO HA FINANZIATO LA CORSA PRESIDENZIALE DI DONALD TRUMP, SI È MESSO IN TESTA DI TRASFORMARE LA CASA BIANCA IN CASA MUSK. E COME “PRESIDENTE VIRTUALE” DEGLI STATI UNITI, L'UOMO PIU' RICCO DEL MONDO HA IN MENTE DI SOSTITUIRE LA MONETA REALE CON UNA VIRTUALE, CON UNA LEGGE CHE PREVEDA GLI ACQUISTI DI BITCOIN PER LE RISERVE VALUTARIE DEGLI STATI UNITI - MA FATTI DUE CONTI, ALL’AMERICA FIRST DI TRUMP CONVIENE DI TENERSI STRETTO IL SACRO DOLLARO CHE, AD OGGI, RAPPRESENTA LA MONETA DI SCAMBIO DEL 60% DEL MERCATO INTERNAZIONALE -NEL 2025 TRUMP DOVRÀ VEDERSELA NON SOLO COL MUSK-ALZONE CRIPTO-DIPENDENTE: IN CAMPO È SCESO PREPOTENTE IL PIU' ANTICO NEMICO DEL “VERDONE” AMERICANO: L’ORO…

maria rosaria boccia gennaro sangiuliano giorgia meloni

IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO SANGIULIANO FIRMO' IL DECRETO DI NOMINA DI MARIA ROSARIA BOCCIA A SUA CONSULENTE – IL DOCUMENTO SBUGIARDA “GENNY DELON” (CHE AL TG1 MINIMIZZO' IN MODO VAGO “MI ERA VENUTA L’IDEA DI NOMINARLA”) E SOPRATTUTTO GIORGIA MELONI, CHE MISE LA MANO SUL FUOCO SULLA BUONA FEDE DEL MINISTRO (“HA DECISO DI NON DARE L’INCARICO DI COLLABORAZIONE. MI GARANTISCE CHE QUESTA PERSONA NON HA AVUTO ACCESSO A NESSUN DOCUMENTO RISERVATO”) – L’ITER SI BLOCCO', DANDO IL VIA ALL’INCHIESTA DI DAGOSPIA CHE PORTÒ ALLE DIMISSIONI DEL MINISTRO. MA QUESTO DOCUMENTO APRE NUOVE DOMANDE: 1) PERCHÉ, DOPO UN PRIMO STEP, LA NOMINA NON È STATA FINALIZZATA? 2) COSA È AVVENUTO TRA IL GIORNO DELLA NOMINA, E IL 26 AGOSTO, GIORNO DEL DAGO-SCOOP? 3) QUALCUNO È INTERVENUTO A BLOCCARE LA NOMINA A CONSULENTE DELLA BOCCIA? 4) CHI SI È MOBILITATO PER SILURARE L'IMPRENDITRICE? 5) DAVVERO TUTTO È AVVENUTO A COSTO ZERO PER LO STATO? 

pierferdinando casini e matteo renzi nel 2009

DAGOREPORT – RENZI CI AVEVA VISTO GIUSTO: VOLEVA COME LEADER DEL CENTRO PIERFERDINANDO CASINI - PECCATO CHE L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA ABBIA DETTO DI NO NELLA SPERANZA DI ARRIVARE, UN DOMANI, AL QUIRINALE. MA IL SUCCESSORE DI MATTARELLA VERRÀ ELETTO SOLTANTO NEL 2029 E FINO AD ALLORA, CAMPA CAVALLO, PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO E DI BRUTTO -  “PIERFURBY” POSSIEDE I CROMOSONI PERFETTI PER FEDERARE LE DIVERSE ANIME ORFANE DI UN PARTITO LIBERALE CONSERVATORE A FIANCO DEL PD: DEMOCRISTIANO, BUONI RAPPORTI CON IL VATICANO, POI NELLE FILE DEL BERLUSCONISMO FINO ALL'ARRIVO COME INDIPENDENTE, GRAZIE A RENZI, NELL'AREA PD, IL BELL'ASPETTO, L'ELOQUIO PIACIONE E I 40 ANNI IN PARLAMENTO... (SE L’AMORE PER IL DENARO NON L'AVESSE RINCOJONITO, CHISSÀ DOVE SAREBBE OGGI RENZI)

antonio tajani cecilia sala giorgia meloni ali khamenei

DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE FINITA IN UNA GALERA DI TEHERAN - LA NOTIZIA DELL'ARRESTO A MILANO DELLA ''SPIA'' IRANIANA ABEDINI, SU "ORDINE" USA, E' DEL 17 DICEMBRE. DUE GIORNI DOPO LA SALA VIENE IMPRIGIONATA - BENE, CONOSCENDO LA "DIPLOMAZIA DEGLI OSTAGGI" PRATICATA DALL'IRAN (ARRESTI UNO DEI MIEI, IO SEQUESTRO UNO DEI TUOI), PERCHE' LA FARNESINA E PALAZZO CHIGI, SOTTOVALUTANDO I "SEGNALI" DELL'INTELLIGENCE-AISE, NON SI SONO SUBITO ATTIVATI PER METTERE IN SICUREZZA GLI ITALIANI IN IRAN? - SCAZZO CROSETTO-TAJANI - NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA CHE IL GOVERNO MELONI SI TROVA A GESTIRE NEL PEGGIORE DEI MODI UN DETENUTO NEL MIRINO DI WASHINGTON (NEL 2023 IL RUSSO ARTEM USS). IL VICEMINISTRO AGLI ESTERI, EDMONDO CIRIELLI (FDI), GIÀ ANNUNCIA CHE LA “SPIA” IRANIANA ''POTREBBE NON ESSERE ESTRADATA, HA COMMESSO UN REATO SOGGETTIVO, NORDIO STA STUDIANDO LE CARTE” (A NORDIO E MELONI CONVIENE FARE IN FRETTA, PRIMA CHE TRUMP SBARCHI ALLA CASA BIANCA) - VIDEO

carlo freccero dago ferragni fagnani de martino meloni giambruno

TE LO DO IO IL 2024! - CARLO FRECCERO: “NELL’EPOCA DELLA NOTIZIA TAROCCATA, IL GOSSIP RAPPRESENTA IL PRESENTE DELL’INFORMAZIONE. E DAGOSPIA VINCE (IL 2024 È L’ANNO DEL SUO MAGGIORE SUCCESSO)’’ – ‘’ IDEOLOGIE NELLA POLVERE, IDEE NEL CASSETTO, IDEALI NEI CASSONETTI. ANCHE LA POLITICA È CONIUGATA A PARTIRE DAL GOSSIP. I DUE FAMOSI FUORIONDA DI GIAMBRUNO IN CALORE SONO DIVENTATI UN EVENTO POLITICO - DI FRONTE AL NUOVO DISORDINE MONDIALE, LA TELEVISIONE HA CHIUSO FUORI DALLA PORTA LA CRUDA REALTÀ E L’HA SOSTITUITA CON IL MONDO REALITY, IN CUI NULLA È SERIO, TUTTO È ARTIFICIO - OGGI IL VERO MISTERO DEL MONDO DIVENTA IL VISIBILE, NON L’INVISIBILE. E, COME BEN SAPPIAMO, TUTTO CIÒ CHE NON VIVE IN TELEVISIONE NON HA UNA DIMENSIONE REALE”

matteo salvini daniela santanche giorgia meloni renzi giovanbattista giovambattista fazzolari

DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL PROCESSO OPEN ARMS, TURBA QUOTIDIANAMENTE I SONNI DELLA MELONI CON IL “SOGNO DI TORNARE AL VIMINALE” – PER LA DUCETTA, PERÒ, IL RIMPASTO È INDIGERIBILE: TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI, SPECIE IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO PER DANIELA SANTANCHÈ – E COSÌ, ECCO IL PIANO STUDIATO INSIEME A “SPUGNA” FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? (C’È UNA GROSSA DIFFERENZA NEL CASO VISIBILIA: NON ERA MAI ACCADUTO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO IN MERITO A VERSAMENTI ALL’INPS…)