ONE MAN BUSI – GIRA I TACCHI ALLO STREGA E A DUE SIGNORE CHE NON LO RICONOSCONO: “CHI SONO IO? MARISA LAURITO”

1 - BUSI SI NEGA ALLO STREGA E RILANCIA: «COSTO 5 MILA EURO»
Cristina Taglietti per il "Corriere della Sera"

Oggi a Benevento per la presentazione dei 12 candidati del premio Strega Aldo Busi non ci sarà, ma probabilmente si parlerà di lui. Ieri Stefano Petrocchi, coordinatore esecutivo della Fondazione Bellonci, ha confermato ad Affaritaliani l'assenza dello scrittore di Montichiari in quella che è la prima tappa ufficiale di avvicinamento al premio.

Nessun confronto con Walter Siti, dunque, grande favorito di questa edizione che nei giorni scorsi l'autore di El especialista de Barcelona (Dalai) ha attaccato in un'intervista al sito della catena di librerie Coop. «Siccome in estetica non esiste la pubblicità negativa, voglio spendere una parola in favore del romanzo di Walter Siti di cui ho letto con raccapriccio le prime venti pagine: non che gli altri siano capolavori, ma questo è proprio mancato, diciamo pure non scritto, illeggibile anche come sceneggiatura» - ha detto Busi di Resistere non serve a niente (Rizzoli).

Siti non ha risposto all'attacco, Busi non si presenta, ma non per imbarazzo. In attesa di sapere se sarà comunque nella cinquina che viene votata il 12 giugno a casa Bellonci, in una intervista a Sebastiano Grasso per il prossimo numero della rivista del Pen Club italiano, lo scrittore ha detto chiaramente che la partita non lo riguarda più di tanto: «Ho solo dato il permesso all'editore di presentarlo. Per dargli una mano. In modo che, con la pubblicità, si venda qualche migliaio di copie in più. Voglio che copra abbondantemente l'anticipo che ho preteso, anche se mi pento di avergli fatto uno sconto sostanziale. Troppo stress promozionale».

Per ognuna delle 11 tappe in varie città italiane e all'estero, Busi ha detto di aver chiesto alla Fondazione «cinquemila euro al netto più spese. Ogni "spettacolo di me" dura circa 75 minuti e mi debilita. Quindi voglio essere pagato o resto a casa a perfezionare allo specchio la rappresentazione di Aldo Busi». Fare il protagonista gli riesce benissimo, anche da Montichiari.

2 - LEI NON SA CHI SONO BUSI! I FORZATI DI DAN BROWN
Mario Baudino per "la Stampa"

UNO SCRITTORE NORMALE
Se n'era accorto per primo affaritaliani.it, qualche giorno fa, scoprendo sul giornale delle librerie Coop un'esilarante intervista con Busi dove lo scrittore diceva peste e corna di Walter Siti, suo rivale allo Strega. Per buona misura lo «specialista di Barcellona» oggi diserta la presentazione dei dodici semifinalisti a Benevento. Considerato che i concorrenti o i loro editori si azzuffano quasi ogni anno, sono già due bei segni di normalità. Ma c'è di più: arriva da Montichiari una segnalazione non priva di interesse.

Nella celebre pasticceria Boifava, qualcuno (uno scrittore?) ha assistito alla seguente scenetta: entra Busi, e lo notano due signore in età, robustamente pettinate, fedele pubblico televisivo. Infatti lo apostrofano senza esitazioni: «Ma lei era in televisione, l'abbiamo visto. Chi è, chi è, come si chiama?». Lui, che pure ha da sempre rapporti altalenanti con i concittadini, ha risposto garbatamente: «Marisa Laurito», e girato sui tacchi.

UN HOTEL A NEW YORK
Peter Carey, lo scrittore australiano due volte vincitore del Booker, trapianto a New York da vent'anni e ora in uscita con La chimica delle lacrime (Bompiani), ha le idee chiare. Soprattutto sugli editori europei. Ricorda in un'intervista con Alessandra Farkas sul Corriere che se nel mondo «la parte del leone spetta alla letteratura americana», è perché «se non altro dà agli editor europei l'opportunità di frequentare regolarmente i costosi hotel e ristoranti di Manhattan». Italiani inclusi?

UN BUNKER A SEGRATE
Il video della Mondadori è un po' allarmante: parla di traduttori rinchiusi per settimane in un bunker a Segrate, perquisiti all'entrata e all'uscita, privati dei cellulari (ma, pare, non malmenati). Non c'è da stupirsi: riguarda il nuovo Dan Brown che uscirà a giorni: quegli sventurati sono infatti i traduttori internazionali di Inferno , che hanno lavorato tutti insieme nella sede dell'editore. Un lavoro infernale? Forse (c'è gente che preferirebbe la Cayenna alle pagine del noto bestsellerista, ma questo è un altro discorso). Resta che, finita l'opra, i sopravvissuti, intervistati da Sorrisi e canzoni, non parevano insoddisfatti. Diabolici sorrisi.

 

ALDO BUSI AL FESTIVAL DEL LIBRO ALL AUDITORIUMALDO BUSI ALL AUDITORIUM DI ROMA DA OGGI ALDO BUSI aldo busi aldo busialdo busi Aldo Busi

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