la forma dell acqua

IL CINEMA DEI GIUSTI - DICIAMO UNA SORTA DI MOSTRO DELLA LAGUNA NERA? UN REMAKE ACQUATICO DI “LA BELLA E LA BESTIA”? BEH, È TUTTO QUESTO E FORSE ANCHE QUALCOSA IN PIÙ QUESTO GRAN RITORNO DI GUILLERMO DEL TORO ALL'HORROR ROMANTICO, “LA FORMA DELL’ACQUA”, UNA STORIA D’AMORE BIZZARRA E BAGNATA - VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

LA FORMA DELL’ACQUA

Diciamo una sorta di Mostro della Laguna Nera? Un remake acquatico di La Bella e la Bestia? Beh, è tutto questo e forse anche qualcosa in più questo gran ritorno di Guillermo Del Toro all'horror romantico, La forma dell’acqua, forte di ben 13 nominations agli Oscar, di 2 Golden Globe vinti, di 11 nominations ai Bafta, del Leone d’Oro a Venezia, amato dai critici di mezzo mondo, triondo dell’ultracinefilismo nerdista, che il nostro pubblico vedrà il giorno di San Valentino.

 

Anche perché di storia d’amore, seppur bizzarra e bagnata, si tratta. Tutto si svolge durante gli anni della Guerra Fredda, primissimi anni ’60. Elisa Esposito, una strepitosa Sally Hawkins, orfanella di origine italiane dimessa e bruttina, ma soprattutto muta, vive in un appartamentino sopra al cinema Orpheum, dove si proiettano assieme peplum, come The Story of Ruth, e simpatici horror, come Mardi Gras.

LA FORMA DELL’ACQUA

 

Accanto a lei abita un cartellonista sfigato, Giles, interpretato da Richard Jenkins, fissato per Audrey Hepburn, i film del passato e innamorato con poche speranze di un giovane barista. Elisa lavora come donna delle pulizie, in coppia con una debordante Zelda di Octavia Spencer, in un segretissimo laboratorio dell'aeronautica, dove si sta studiando un essere misterioso catturato in Sudamerica.

 

LA FORMA DELL’ACQUA

La Cosa, cioè l’uomo pesce, interpretato da Doug Jones, è sorvegliato da Strickland, un cattivissimo poliziotto violento e razzista, il grande Michael Shannon, e studiato dal dottor Hoffmeister, Michael Stuhlbarg, ormai immancabile in ogni film, che è in realtà un doppiogiochista russo, diviso tra l'amore per la scienza e il partito.

 

Tra Elisa e l'uomo pesce nasce subito l'amore, contrastato ovviamente dalla guerra tra americani e russi, dalla violenza del momento, ben espressa dal torvo Strickland. A un certo punto, ovviamente, tutti vorranno eliminare il diverso, il mostro. Tutti meno i nostri eroi. Quando in un film metti assieme una creatura mostruosa e una donna, si sa più o meno come vanno a finire le cose.

 

LA FORMA DELL’ACQUA

Come nei suoi due grandi horror spagnoli, Il labirinto del Fauno e La spina del diavolo, anche qui Del Toro costruisce un horror politico legato a un preciso momento storico, la conquista dello spazio, le lotte per i diritti civili in Alabama.I cattivi sono personaggi forti e contorti. E l’unica via d'uscita all'odio razziale è nell'amore romantico e nella fascinazione del mostruoso.

 

LA FORMA DELL’ACQUA

Pieno di ben precisi riferimenti cinematografici e musicali, il film è una delizia per gli spettatori più cinefili, ma è anche, come abbiamo detto, una grande favola romantica. Sally Hawkins e Michael Shannon sono magnifici, i loro personaggi, ha detto più volte Del Toro, sono scritti per loro. Ma rubano spesso la scena sia Octavia Spencer che Richard Jenkins, ai quali spetta il compito di smorzare comicamente la drammaticità della storia.

 

Del Toro non solo riesce a giocare sulla commedia nei momenti drammatici, ma riesce a farci passare perfino le masturbazioni di Sally Potter come momenti romentici. E’ vero che non è un film innovativo, ma rimane un esercizio di altissima classe e una grande favola romantica. Assolitamente imperdibile. E difficilmente battibile agli Oscar…

LA FORMA DELL’ACQUA LA FORMA DELL’ACQUA

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…