NELLA PANCIA DELL’ELEFANTE: L’UOMO CHE VIVEVA NELL’OPERA D’ARTE DI BANSKY

Da "Rivistastudio.com" - Foto dal "Daily Mail"

Alla fine di febbraio del 2011 Banksy, l'anonima star inglese della street art, si recò a Los Angeles per promuovere il film ispirato alla sua figura di artista, Exit Through the Gift Shop. Durante la sua visita si recò anche a due passi dall'oceano, lungo la leggendaria Pacific Coast Highway, e lì - su un pendio - notò una costruzione inusuale: una cisterna per la raccolta dell'acqua fissata su dei sostegni come una palafitta, con un'estremità dotata di un rubinetto che la faceva somigliare a un elefante. Banksy, per tener fede al suo nome, decise di scriverci sopra una frase con la sua vernice spray: «This looks a bit like an elephant».

Ciò che al tempo il mago degli stencil non sapeva era che all'interno di quel serbatoio viveva da diversi anni un uomo, Tachowa Covington, oggi 54enne. Per quanto a Covington non piaccia essere definito «senzatetto», la sua condizione è difficile da definire altrimenti: cresciuto a Sacramento, in gioventù ha lavorato come coreografo, imitatore di Michael Jackson e persino gigolò. «Ma non ho mai avuto un vero lavoro», ha raccontato all'Independent.

Ostile a centri d'accoglienza e panchine e pezzi di cartone, Covington, rimasto senza casa, nel 2004 si recò sulla costa del Pacifico - in una zona di ville del valore di milioni di dollari - e adocchiò subito quella bizzarra costruzione. «Wow, questo potrebbe essere un posto figo per costruire una casa», ricorda di aver pensato. Dopo essere riuscito a entrare nella cisterna - missione non facile, vista la posizione e la conformazione della stessa - l'uomo si sbarazzò della ruggine sulle pareti, ridipinse gli interni e costruì un pavimento usando pezzi di compensato scartati dalle ville attigue.

Smontò un letto e un armadio e, dopo averli fatti passare per la fessura che costituiva l'entrata della sua nuova abitazione, li rimontò all'interno, come costruendo una nave in una bottiglia. Nel giro di pochi anni poté vantarsi di avere uno stereo, una tv e un indirizzo tutto sua a cui le poste americane gli recapitavano la corrispondenza: 15145, Pacific Coast Highway.

Purtroppo a marzo del 2011, pochi giorni dopo l'inaspettata visita di Banksy, la cisterna venne acquistata da una firma di design losangelena, la Mint Currency, direttamente dalla città di Los Angeles. Il suo precedente inquilino fu costretto ad abbandonare la sua casa, dietro la vaga promessa di un fondo di beneficenza per la sua situazione.

Ad oggi, Covington non ha ancora ricevuto un dollaro dalla Mint Currency ma la sua storia, per fortuna, rimane a lieto fine: Banksy ha donato all'uomo abbastanza denaro per trovarsi un alloggio e vivere più che dignitosamente per un anno. La curiosa vicenda ha anche ispirato uno spettacolo teatrale, in cartellone al Festival di Edinburgo: Banksy: The Room in the Elephant.


UN VIDEO SU TACHOWA COVINGTON, L'UOMO CHE VIVEVA IN UN SERBATOIO:
http://www.youtube.com/watch?v=aiLzC0u7jvI

IL VIDEO DELL'ULTIMO GIORNO DI TACHOWA COVINGTON NEL SERBATOIO PRIMA DELLO SFRATTO:
http://www.youtube.com/watch?v=WJWA8GSc4go

 

COVINGTON LUOMO CHE VIVEVA NEL SERBATOIO DI BANSKY IL SERBATOIO DI BANSKY COVINGTON LUOMO CHE VIVEVA NEL SERBATOIO DI BANSKY COVINGTON LUOMO CHE VIVEVA NEL SERBATOIO DI BANSKY COVINGTON LUOMO CHE VIVEVA NEL SERBATOIO DI BANSKY COVINGTON LUOMO CHE VIVEVA NEL SERBATOIO DI BANSKY COVINGTON LUOMO CHE VIVEVA NEL SERBATOIO DI BANSKY IL SERBATOIO DI BANSKY COVINGTON LUOMO CHE VIVEVA NEL SERBATOIO DI BANSKY

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...