POSTA!!!! LA SPESA PUBBLICA IN ITALIA E' VORACISSIMA. IN TRE ANNI SI È MANGIATA TRE COMMISSARI - ANCHE SE È DI MODIGLIANI, PAGARE 170 MILIONI DI DOLLARI PER UNA DONNA NUDA SEMBRA UN PO' TROPPO. È ALMENO GONFIABILE?
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Caro Dago, il doping è come l'aborto: si è fatto, si fa e sempre si farà. Nel dopoguerra Coppi scherzava sulla cosiddetta" bomba" e tutti ridevano. Ma in epoca di moralismo buonista, si fa a gara per chi appare più ipocrita fingendo meraviglia ogni volta che si scopre l'acqua calda.
Luca Fiori
Lettera 2
Caro Dago, Putin risponde a chi accusa la Russia di doping: "Wada affanculo".
Pikappa
Lettera 3
Caro Dago, voracissima la spesa pubblica in Italia. In tre anni si è mangiata tre commissari.
Primo Terzi
Lettera 4
Caro Dago, invece di uno "Sceriffo" senza pistola, si ha la conferma che la Campania è governata da un pistola che non è uno sceriffo...
Salvo Gori
Lettera 5
Caro Dago, dopo l'Expo l'arte dolciaria milanese non è più rappresentata dal Panettone. Ma dal "Biscottone alla Giustizia" confezionato dalla Procura in omaggio a Renzi.
Mich
Lettera 6
Dago dragoi,
Per Gollum Cuperlo "non si esce dal PD per un emendamento". Semmai, per una ricandidatura sicura?
Parliamone.
Aigor
Lettera 7
Caro Dago, cosa aspetta Renzi per toglierli la fiducia, che De Luca insudici l'immagine della Campania come Marino ha fatto con Roma?
Andrea Parenzan
Lettera 8
Caro Dago, il sindaco Pd di Trieste Cosolini, vuole dare 400 euro al mese a chi si prende in casa un migrante. Intanto i numerosi pensionati triestini in difficoltà, possono continuare a frugare tra i rifiuti come fanno tutti giorni.
Egisto Slataper
Lettera 9
Grande Dago, qualcuno dica alla Sarzanini ("Case del Vaticano per saune e alberghi", Corsera 10.11.15) che il Sodalizio dei Piceni, ancorchè Pio perchè fondato da un cardinale e di matrice cattolica, non è una istituzione religiosa bensì un mutuo soccorso di antica data tra marchigiani a Roma. Il Vaticano e gli immobili di Propaganda non c'entrano niente se non perchè ubicati a Roma; e per fare cagnara in articoli rimasticati. Vivamente, Agnese B.
Lettera 10
Caro Dago, la sparata mensile dell'Inps sui milioni di assunzioni a tempo indeterminato, è diventata ormai l'appuntamento clou dell'economia italiana. Sarebbe bello se Boeri potesse annunciare i dati dal balcone di Piazza Venezia con contorno di fuochi d'artificio.
Maxi
Lettera 11
Caro Dago,
leggendo le cronache dei quotidiani rilevo che non si salva più nessuno. Ci sono tutti: politici, dirigenti, imprenditori, alti prelati, funzionari statali e magistrati ad avere comportamenti contro legge e se non bastasse si sono aggiunte, fregandosene altamente del danno di immagine, alcune delle più importanti fabbriche italiane che ci hanno fregato spacciando olio di oliva per extra vergine.
Certamente gli esempi sono eclatanti, ma di che cosa possiamo accusare il povero pensionato, che non potendo arrivare a fine mese, frega la busta di mortadelle dal banco del supermercato? Forse sarà l’unico a pagare subito ed in prima persona. A questo punto devo solo pensare che, comportarci contro legge, sia insito nel nostro DNA.
Annibale Antonelli
Lettera 12
Caro Dago, anche se è di Modigliani, pagare 170 milioni di dollari per una donna nuda sembra un po' troppo. È almeno gonfiabile?
Daniele Krumitz
Lettera 13
Caro Dago, Mattarella a Jakarta: "Nel nostro Paese la corruzione viene perseguita e scoperta". L'importante è cominciare candidando un condannato in primo grado a governatore, poi il resto vien da sé.
Tom Schusterstich
Lettera 14
Caro D'Agostino,
bello l'articolo di Giampiero Mughini che celebra la morte definitiva di Panorama con la vendita della sede romana di via Sicilia. Mughini ricorda bene come il grande settimanale morì quando lo comprò Silvio Berlusconi, ucciso dalla piaggeria verso il nuovo padrone di gran parte dei suoi quadri dirigenti e giornalisti.
Quanta nostalgia per uno come me che a Panorama, quello vero, ha lavorato per 35 anni... L'articolo è corredato da una bella foto del mitico direttore Lamberto Sechi alla scrivania. La conosco bene quella foto, perché fui io a scattargliela quando ci ritrovammo tutti nella sede di Segrate per celebrare i 40 anni di Panorama, nel 2002. Ma quale non è stata la mia sorpresa quando, cliccando sulla foto per ingrandirla, la stessa è ricomparsa sormontata da un titolo contenente la più grossolana delle bugie: "Panorama era già morto quando lo comprò Berlusconi”. Vedi? Il più bel settimanale italiano è ormai sepolto, la piaggeria che l’ha ucciso è semp re viva.
Alvaro Ranzoni
Lettera 15
Caro Dago, ci risiamo.
Il governatore della Campania sembrerebbe, usiamo il condizionale in attesa di chiarimenti e per non incorrere nelle ire di De Luca, aver fatto pressioni per ottenere il via libera dalla commissione che lo giudicava dopo le elezioni a governatore.
VINCENZO DE LUCA MARIA ELENA BOSCHI
La legge Severino incombeva come un ombra sul risultato finale, e le sue dimissioni, invocate da tutti quelli che ritenevano incompatibile la sua situazione giudiziaria con la carica, alla fine non arrivarono. Si è gridato allo scandalo da una parte, e dall’altra (lato De Luca) invece, si urlò che giustizia era stata fatta.
Ora a quanto pare un intricato sistema di favori sarebbe venuto alla luce. Il solito brodo primordiale di corruzione che ci fa sempre disamorare della politica attuale e di certa giustizia sempre più coinvolta in interessi personali e meno in quelli pubblici. Onestamente non so nemmeno questa volta cosa pensare.
vincenzo de luca conferenza citta della scienza 1
De Luca mi è schiettamente antipatico ed oltre ad avere un ego che i confini regionali faticano a tenere, ha la protervia di chi si sente intoccabile non per capacità, ma per unzione diretta del Padreterno! Ricorda Matteo da Firenze, con minor educazione linguistica (è molto più diretto e offensivo nel suo chiacchierare), ma il potere accumulato nel territorio è tanto, forse anche troppo, per alcuni. Insomma ci ritroviamo nella solita minestra disgustosa della politichetta (come direbbe il nostro governatore)italiota.
Ai posteri l’ardua sentenza. Nel frattempo i personaggi coinvolti, in attesa di chiarimenti, sono liberi oltremodo di proseguire nel fare danni, per i campi di competenza; benvenuti in Campania, Italia. Incrociamo le dita, come sempre ed aspettiamo un miracolo di San Gennaro più pratico e meno ultraterreno, un po’ di sana e onesta giustizia terrena. Saluti
Pegaso Nero
Lettera 16
Sono circa le 16: stacco la spina per un pò e con la solita apprensione butto un'occhiata a Dagospia. Spero che non ci sia nulla su cui convergere e dover scrivere, e poter stare così in quiete, a parte l'immancabile presenza del t.c.c.g.t (tette, culi cazzi, gay, trans,, sempre presenti a profusione, alla "piovono cazzi" insomma!) . Mi imbatto invece in un semaforino rosso, Paolo Guzzanti, che dice la sua sul Giornale in merito alla questione della Russia (un tempo patria di tutti i comunisti italioti trinariciuti, e poi modello dei loro debosciati figli e nipotini sinistri, sinistrati e sinistronzi, fino all'immancabile dietrofront antirusso).
Stavolta l'incipit dagostiniano è pacato e stranamente riflette il contenuto del'articolo, come constato dopo averlo letto. In sostanza il nostro Guzza, che rimane sempre un bel marpioncino, ci vede bene stavolta ed enuclea argomentazioni che qualsiasi uomo di normale buonsenso dovrebbe condividere. La prima prova provata della malafede amerikana e occidentale antirussa è la richiesta di escludere dai giochi carioca gli atleti russi per via del doping di cui avrebbero fatto uso.
Ora, anche un deficiente sa che un'accusa per essere giudizio finale deve portare seco prove tali da non lasciare dubbi. E invece qui, senza lasciare un attimo per respirare, si considera la Russia già assolutamente colpevole e la si vuole escludere immediatamente dai giochi di Rio, per colpirla, per isolarla. Scrive bene Guzzanti che, al di là, dei giochi. " è in corso da anni una vera propria campagna contro la Russia, in ogni occasione e per qualsiasi cosa".
E' cosa evidente, talmente evidente che la stampa italiota ad esempio non la vede proprio. O è cieca, o è stronza, o è in malafede: direi la seconda e terza ipotesi, perchè è tutt'accodata alla veline obamiane, alle letterine dei cavoletti di Bruxelles, e di per sè non è in grado di produrre poco/nulla quanto a notizie vere, frutto di lavoro e di riscontri sul campo.
Dice ancora il Guzza che "isolare un Paese come la Russia, mettendolo in quarantena con sanzioni che danneggiano (fortemente, dico io) prima di tutto stati come il nostro che avevano promettentissime relazioni commerciali ( in via di grande sviluppo), e continuare ad alimentare la tensione in Europa ( vedi Ucraina, oltre al resto) significa disegnare un atteggiamento ostile ancne per il singolo cittadino russo". Insomma seppur cautamente il nostro ex- "Pel di carota" (detto in maniera rispettosa e amichevole, per carità!) fa capire che Obama e fratelli maggiori muovono le acque per raggiungere un obiettivo chiaro: distruggere la Russia.
E' proprio così caro Guzzanti, altrimenti non si spiegherebbero tutte le azioni svolte negli ultimi anni da USA, UE e NATO contro gli ex-sovietici. I numerosi siti "complottisti" che da anni informano su questo bel trend, documentano con pacchi di carte l'evidente azione amerikana in corso studiata nei minimi particolari per sfiancare Putin e compagni (ma quanto cantonate hanno preso gli USA sinora!).
Le prove sono tante e pure evidenti ma nessuno - a parte flebili voci come il Guzza - si prende la briga di verificarle, di parlarne apertamente. E' pericoloso infatti mettersi contro USA e UE, ossia i sedicenti paladini del progresso. E così come i magnifici struzzi, noi italiani e gli altri europei ci dobbiamo sorbire ogni cosa: invasioni di migranti create ad hoc, trattati internazionali all'insegna degli OGM, attentati e attentatori che vedono l'Italia come una spiaggia libera, perdite economiche per mancati affari, e via elencando. Un lungo elenco della spesa, per la verità, che ci condiziona e ci danneggia. Ma la Russia è cattiva, non ama i gay, è cristiana: per questo va distrutta.
Ranieri da Mosca (ex Luciano)