silvio berlusconi

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - “BERLUSCONI, IN ARRIVO LE ‘DIMISSIONI’ DAL SAN RAFFAELE”, ANNUNCIA IL SITO DEL “CORRIERE DELLA SERA”. NON SAPEVAMO CHE IL LEADER DI FORZA ITALIA FOSSE ANCHE UN DIPENDENTE DELL’OSPEDALE MILANESE – DALLA “GAZZETTA DI MANTOVA”: “POCO DISTANTE DA CASA, MENO DI UN PAIO DI CHILOMETRI, L’HANNO TROVATA ORMAI PRIVA DI VITA DENTRO IL CANALE GARDESANA. PER MINIRE KAZAKI, 79 ANNI, ORIGINI ALBANESI E RESIDENTE A ROVERBELLA, ORMAI NON C’ERA PIÙ NULLA DA FARE”. LO SOSPETTAVAMO…

Stefano Lorenzetto

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

«Nel frattempo il primo studio condotto in Italia sui vaccinati dall’Università di Ferrara dimostra che gli antidoti, compreso quello di Oxford, funzionano alla grande», riferisce Paolo Russo sulla Stampa.

 

A parte che si parla di vaccinati in generale, e non dall’Università di Ferrara (per cui era meglio scrivere «il primo studio condotto dall’Università di Ferrara sui vaccinati»), il sostantivo antidoti appare del tutto inappropriato.

CORONAVIRUS - VACCINAZIONI A ROMA

 

Chi lo dice? Anna Masera della Stampa: «“Perché usate la parola siero o antidoto quando parlate di vaccini? È sbagliata, non è un sinonimo”, ci scrivono i lettori. Al massimo si può utilizzare un termine generico come farmaco, o medicinale o preparato. Ma “a ripetere vaccino non si sbaglia”.

 

Perché solo il vaccino induce la produzione di anticorpi nell’organismo. Il siero invece è la parte del liquido organico che si separa dopo la coagulazione. E l’antidoto è la sostanza capace di neutralizzare l’azione di un dato veleno sull’organismo. Niente a che fare con i vaccini».

SALLUSTI E FELTRI

 

Conferma lo Zingarelli 2021, che al lemma antidoto riporta: «Sostanza che impedisce o annulla l’effetto dannoso di un veleno». Conclusione: i lettori ne sanno più dei giornalisti mentre Russo non legge il quotidiano sul quale scrive.

 

***

Incipit di un servizio del Fatto Quotidiano, firmato da Gianluca Roselli: «Alla redazione de il Giornale ieri devono aver vissuto momenti come quelli passati a Libero quando, nel 2008, Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti lasciarono il quotidiano per passare armi e bagagli proprio al Giornale».

 

stefano lorenzetto per la quinta volta nel guinness dei primati

Impossibile. L’uscita di Feltri da Libero fu annunciata l’anno seguente, il 30 luglio 2009, e il direttore cominciò a firmare il quotidiano della famiglia Berlusconi dal numero del 22 agosto, con Sallusti come condirettore.

 

Più avanti, Roselli sostiene che Sallusti, lasciando la direzione del Giornale per passare alla guida di Libero, viene «da un ottimo periodo, con le 260 mila copie vendute dal libro-intervista a Luca Palamara». Impossibile.

 

ALESSANDRO SALLUSTI INTERVISTA LUCA PALAMARA - IL SISTEMA

Pur essendo uno straordinario successo editoriale, Il sistema di Palamara e Sallusti ha finora venduto, secondo l’ultima rilevazione di Gfk, 188.357 copie.

 

***

«Berlusconi, in arrivo le dimissioni dal San Raffaele», annuncia il sito del Corriere della Sera. Non sapevamo che il leader di Forza Italia fosse anche un dipendente dell’ospedale milanese.

 

Ci risulta invece per certo che le dimissioni siano il recesso da un contratto di lavoro, da un pubblico impiego o da una carica. L’atto di rimandare a casa un paziente al termine di un ricovero ospedaliero si chiama dimissione, al singolare.

 

***

SILVIO BERLUSCONI SAN RAFFAELE

«La sfida è da far tremare le vene nei polsi», scrive Marco Minniti sulla Repubblica, commentando la nomina di Elisabetta Belloni alla direzione del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza).

 

Come già rilevato in questa rubrica, la locuzione corretta è «far tremare le vene e i polsi», essendo tratta dalla Divina Commedia (primo canto dell’Inferno). Un caso di ignoranza creativa, essendo Minniti laureato in filosofia con una tesi su Cicerone. Senza contare che non s’era mai udito di sfide che facciano tremare le vene cefalica o femorale.

marco minniti

 

***

Fabiano Massimi, scrittore, firma su Domani un articolo con questo occhiello: «Il controllo di chi legge». Una didascalia accompagna l’illustrazione: «Fabio Massimi ha pubblicato uno dei romanzi storici di maggiore successo degli ultimi anni».

 

Ma non in misura tale da far memorizzare il nome dell’autore ai redattori di Domani. Proponiamo a Massimi il prossimo argomento: «Il controllo di chi scrive».

 

***

Urbano Cairo su Instagram dall'ospedale San Paolo

Riferendosi a Urbano Cairo, sul Fatto Quotidiano Ma. Pa. cita il «ruolo dell’imprenditore cuneese nel Corriere». Non sa di che parla e non conosce la geografia: l’editore è nato il 21 maggio 1957 a Milano e la sua famiglia è originaria di Abazia (Abbazia, sulla segnaletica stradale), frazione di Masio, in provincia di Alessandria.

 

***

Sulla Repubblica, in un servizio relativo all’ormai famoso incontro che Matteo Renzi ha avuto con l’agente segreto Marco Mancini in un’area di servizio dell’Autosole, Tommaso Ciriaco osserva: «È noto che il leader di Italia Viva non ritenga credibile la versione di una registrazione casuale poi consegnata a Report». Ah, il congiuntivo! Chi troppo poco e chi troppo.

urbano cairo

 

***

Dalla Gazzetta di Mantova: «Poco distante da casa, meno di un paio di chilometri, l’hanno trovata ormai priva di vita dentro il canale Gardesana. Per Minire Kazaki, 79 anni, origini albanesi e residente a Roverbella, ormai non c’era più nulla da fare». Lo sospettavamo.

URBANO CAIRO CON LA MASCHERINA

 

Ultimi Dagoreport

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)