veronica gentili

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI – NELLA RUBRICA CHE TIENE SUL “FATTO QUOTIDIANO”, VERONICA GENTILI BASTONA LUIGI BRUGNARO, REO DI AVER PUNZECCHIATO GLI UNIVERSITARI CHE VORREBBERO L’ALLOGGIO GARANTITO: “SE INVECE CI SI ASPETTA CHE LA SOLUZIONE STIA NELLA CAPACITÀ DELLO STUDENTE DI CONTRATTARE CON L’AFFITTUARIA, FORSE IL PROBLEMA NON SONO LE NUOVE GENERAZIONI”. DIREMMO CHE IL PROBLEMA PIÙ GROSSO SIA QUELLO DI UNA TELEGIORNALISTA, ISCRITTA ALL’ORDINE, LA QUALE NON CONOSCE LA LINGUA ITALIANA...

veronica gentili

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

Nella rubrica settimanale che tiene sul Fatto Quotidiano, in cui dà il voto (bella pretesa) a vari personaggi, Veronica Gentili bastona Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, reo di aver punzecchiato gli universitari che vorrebbero l’alloggio garantito: «Se invece ci si aspetta che la soluzione stia nella capacità dello studente di contrattare con l’affittuaria, forse il problema non sono le nuove generazioni».

 

Diremmo che il problema più grosso sia quello di una telegiornalista, iscritta all’Ordine, la quale non conosce la lingua italiana e scambia l’affittuario («chi ha preso qualcosa in affitto», Lo Zingarelli 2024) per il suo esatto contrario, cioè il locatore. Senza contare che non si capisce perché a concedere in affitto le case dovrebbero essere solo persone di sesso femminile, per stare al genere usato da Gentili.

 

LUIGI BRUGNARO 1

Nella stessa rubrica, si rintraccia quest’altra perla: «È davvero necessario ripetere quella stessa formula tanto abusata nel corso della pandemia che spinge a volersi opporre al parere ufficiale della scienza contrapponendole lo sparuto punto di vista di qualche esponente dissenziente, con l’obiettivo di mettere in discussione qualsiasi evidenza acclarata e di promuovere un relativismo assolutorio e pericoloso?».

 

veronica gentili

In attesa che l’interessata chiarisca a sé stessa, prim’ancora che ai lettori, ciò che scrive, le segnaliamo che un punto di vista non può essere sparuto, avendo questo aggettivo il seguente significato: «Molto magro, esile, gracile, smunto, macilento (una persona, il corpo o l’aspetto), per lo più per costituzione, per l’età avanzata o giovanile, per la denutrizione e gli stenti o in seguito a sofferenza, malattia o tensione psicologica» (Salvatore Battaglia, Grande dizionario della lingua italiana). Nel frattempo, le dimezziamo toto corde il voto (4) da lei assegnato a Brugnaro: 2.

 

•••

Ansa, la congiuntura diventa congettura

Dal Corriere della Sera: «È morto a Roma, a 84 anni, Filippo Ottoni, regista, sceneggiatore e storico direttore del doppiaggio: nel corso della sua carriera aveva tradotto o adattato oltre 200 film (da lavori di Clint Eastwood a Tim Burton fino a Emir Kusturica). A lui si devono, tra le altre cose, le versioni italiane di titoli importanti come Balla sui lupi». Dovendo escludere un caso di zooerastia (detta anche zoofilia erotica), pensiamo che si trattasse di Balla coi lupi.

 

•••

veronica gentili 1

Pubblicità dal sito dell’Ansa: «Ecco la classifica dei primi 10 nomi per bambine femmine». Il gender dilaga.

 

•••

«Clamoroso. Ogni quattordici giorni muore una lingua. Di questo passo, delle settemila lingue parlate oggi, ne sarà rimasta, alla fine del secolo, circa la metà», lancia l’allarme Anteprima, citando un articolo di Avvenire.

 

La fonte dell’informazione è il linguista Federico Faloppa. Il quale (sempreché sia stato correttamente riportato il suo pensiero) se la caverà bene con le parole, ma non certo con i numeri. Se morisse una lingua ogni 14 giorni, significherebbe che ne spariscono 26 l’anno. Al 2100 mancano 77 anni. Quindi entro la fine di questo secolo ne saranno morte 2.002. La metà di 7.000 è 3.500, non 2.002.

 

•••

Malcolm McDowell in Io Caligola di Tinto Brass

Su www.spreaker.com, il giornalista e scrittore Giorgio Terruzzi, voce narrante del podcast This is my Milano, nell’episodio 1 (Porta Roma: quinte teatrali), afferma: «Di chi sono le case chiuse è il titolo di un piccolo illuminato e illuminante libro scritto da Ettore Sottsass». Il volumetto, pubblicato nella Piccola Biblioteca Adelphi, s’intitola però Di chi sono le case vuote. Giusto per non fare casino.

 

•••

Il sito della Repubblica, parlando del film Io, Caligola, sconfessato da Gore Vidal, rinnegato da Tinto Brass, oggetto di infinite cause giudiziarie, ricorda Peter O’Toole ed Helen Mirren fra i premi Oscar che vi recitarono, ma dimentica l’altrettale sir John Gielgud, ahilui.

Malcolm McDowell Helen Mirren in Io Caligola di Tinto Brass

 

Da notare comunque che nessuno dei tre attori aveva ancora vinto la prestigiosa statuetta nell’anno (1976) in cui fu girata questa «sagra di kitsch fantapornosadomasolatino» che coniuga «il cinema delle luci rosse e quello della violenza» (Il Morandini 2023, Zanichelli).

 

•••

Sul Corriere della Sera, Giovanna Maria Fagnani fa parlare Luciano Pituello, classe 1933, che «ha dedicato la vita alla diffusione della cultura musicale italiana». Pituello, «che ancora oggi ha una bella voce da baritono», si scoprì melomane a 15 anni: «I miei erano appassionati d’opera e mi portavano alla Scala.

 

Malcolm McDowell Helen Mirren in Io Caligola di Tinto Brass

Un giorno rientrai a casa e accesi una radiolina. Sentii un fruscio e dalle prime note riconobbi la romanza Spirto gentil dalla Favorita di Puccini. Rimasi impietrito da quella voce». Restiamo impietriti anche noi: La Favorita è di Gaetano Donizetti.

 

•••

Dall’Ansa: «Le separazioni e i divorzi giudiziali, cioè quelli “litigiosi”, possono arrivare a costare fino a oltre 8-10mila euro. E così sono diverse le coppie, in una congettura economica come quella attuale, che rimandano la chiusura di un matrimonio già estinto». Coniugi non più interessati alla congiuntura.

 

•••

Giorgio Manganelli

Sul supplemento domenicale del Sole 24 Ore, Salvatore Silvano Nigro menziona Giorgio Manganelli, del quale custodisce l’eredità culturale, accreditando un errore dello scrittore, senza notarlo. Giuliana Benzoni, proprietaria della villa di Sorrento in cui Manganelli conobbe l’amante Ebe Flamini, avrà sì avuto «parte essenziale» nella preparazione del 25 luglio 1943, ma non poteva tenere «i contatti con il cardinal Montini per assicurarsi il benevolo atteggiamento del Vaticano», perché il futuro Paolo VI avrebbe ricevuto la porpora solo alla fine del 1958, oltre 15 anni più tardi.

giorgio manganelli con la figlia lietta veronica gentili

 

Ultimi Dagoreport

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO" TUTTO COCA, CHAMPAGNE E ESCORT, CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON HA PER NULLA DIGERITO L’INTESA TRA USA E UCRAINA (MEDIATA CON TRUMP DA BIN SALMAN E STARMER) PER UN CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI: IL “MACELLAIO” DI MOSCA (CIT. BIDEN) VOLEVA I NEGOZIATI SUBITO, NON LA TREGUA, CHE INVECE RICALCA LE RICHIESTE DI ZELENSKY – “MAD VLAD” SI STA RENDENDO CONTO CHE IN GIRO C’È UNO PIÙ PAZZO DI LUI: L’INSOSTENIBILE BIPOLARISMO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO È LOGORANTE ANCHE PER MOSCA. UNO CHE DOPO AVER ANNUNCIATO DI AVER SOSPESO ARMI E CIA A KIEV, OPLÀ!, ORA HA RINCULATO. E MINACCIA “SANZIONI DEVASTANTI” SE PUTIN NON ACCETTERÀ L’ACCORDO…

wanna marchi stefania nobile davide lacerenza

CRONACHE DI CASA MARCHI – QUANDO WANNA DICEVA AL “GENERO” LACERENZA: “PORCO, TI DOVRESTI VERGOGNARE, MERITI SOLO LA MORTE” – TRA LE INTERCETTAZIONI DELL’ORDINANZA DI ARRESTO DEL TITOLARE DELLA ''GINTONERIA'' E DI STEFANIA NOBILE, SONO CUSTODITE ALCUNE FRASI STRACULT DELL’EX TELE-IMBONITRICE – LA MITICA WANNA RACCONTA UNA SERATA IN CUI DAVIDONE “TIRA FUORI LA DROGA”: “L’HA FATTA DAVANTI A ME, IO HO AVUTO UNA CRISI E MI SONO MESSA A PIANGERE” – LA DIFESA DI FILIPPO CHAMPAGNE E LA “PREVISIONE”: “IO CREDO CHE ARRIVERÀ UNA NOTIZIA UNO DI ‘STI GIORNI. ARRIVERÀ LA POLIZIA, LI ARRESTERANNO TUTTI. PERCHÈ DAVIDE ADDIRITTURA SI PORTA SEMPRE DIETRO LO SPACCIATORE..."

volodymyr zelensky bin salman putin donald trump xi jinping

DAGOREPORT – COME SI E' ARRIVATI AL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA? DECISIVI SONO STATI IL MASSICCIO LANCIO DI DRONI DI KIEV SU MOSCA, CHE HA COSTRETTO A CHIUDERE TRE AEROPORTI CAUSANDO TRE VITTIME CIVILI, E LA MEDIAZIONE DI BIN SALMAN CON TRUMP - E' BASTATO L’IMPEGNO MILITARE DI MACRON E STARMER PER DIMOSTRARE A PUTIN CHE KIEV PUÒ ANCORA FARE MOLTO MALE ALLE FRAGILI DIFESE RUSSE - NON SOLO: CON I CACCIA MIRAGE FRANCESI L'UCRAINA PUÒ ANDARE AVANTI ALTRI SEI-OTTO MESI: UN PERIODO INACCETTABILE PER TRUMP (ALL'INSEDIAMENTO AVEVA PROMESSO DI CHIUDERE LA GUERRA “IN 24 ORE”) – ORA CHE MOSCA SI MOSTRA “SCETTICA” DAVANTI ALLA TREGUA, IL TYCOON E IL SUO SICARIO, JD VANCE, UMILIERANNO PUBBLICAMENTE ANCHE PUTIN, O CONTINUERANNO A CORTEGGIARLO? - LA CINA ASPETTA AL VARCO E GODE PER IL TRACOLLO ECONOMICO AMERICANO: TRUMP MINIMIZZA IL TONFO DI WALL STREET (PERDITE PER 1000 MILIARDI) MA I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI LO HANNO GIÀ SCARICATO…

elly schlein nicola zingaretti donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - CHE FIGURA DI MERDA PER IL PD MALGUIDATO DA ELLY SCHLEIN: A BRUXELLES, TOCCATO IL FONDO, IL PD HA COMINCIATO A SCAVARE FACENDOSI SCAVALLARE ADDIRITTURA DAL PARTITO DI GIORGIA MELONI – SE FDI NON POTEVA NON VOTARE SÌ AL PROGETTO “REARM EUROPE” DELLA VON DER LEYEN, I DEM, CHE ADERISCONO AL PARTITO SOCIALISTA, SI SONO TRASFORMATI IN EURO-TAFAZZI: 10 HANNO VOTATO A FAVORE, 11 SI SONO ASTENUTI (E SOLO GRAZIE ALLA MEDIAZIONE DEL CAPOGRUPPO ZINGARETTI I FEDELISSIMI DI ELLY, DA TARQUINIO A STRADA, NON HANNO VOTATO CONTRO URSULA) – I FRATELLINI D’ITALIA, INVECE, DOPO AVER INGOIATO IL SI', PER NON FAR INCAZZARE TRUMP, SI SONO ASTENUTI SULLA RISOLUZIONE SULL’UCRAINA. LA SCUSA UFFICIALE? "NON TIENE CONTO" DELL’ACCORDO A RIAD TRA USA E UCRAINA. INVECE GLI EURO-MELONI PRETENDEVANO UN RINGRAZIAMENTO DEL  PARLAMENTO EUROPEO A "KING DONALD" PER IL CESSATE IL FUOCO TRA MOSCA E KIEV (CHE, TRA L'ALTRO, PUTIN NON HA ANCORA ACCETTATO...)