LA RAI SI INGINOCCHIA A NETFLIX NELLA SPERANZA DI STRAPPARE CO-PRODUZIONI: CAMPO-SANTO DALL’ORTO HA DISERTATO LA FESTA DI RAICINEMA MA ERA IN POLE POSITION A QUELLA DI NETFLIX
Marco Castoro per la Notizia (www.lanotiziagiornale.it)
La Rai ha un nuovo santo protettore. Si chiama Netflix. Lo sta pregando in ginocchio per avere qualche miracolo. Quello stesso colosso Usa visto da Sky e Mediaset Premium come il diavolo (mentre per Viale Mazzini è l’acqua santa).
I due network si sentono minacciati da un competitor, che oltre alla qualità ha dalla sua parte i prezzi a buon mercato dell’abbonamento. La Rai spera di avere tante co-produzioni da Netflix e non a caso sta celebrando come un rito il suo sbarco in Italia.
Le interviste al ceo Reed Hastings si susseguono. Addirittura alla presentazione il dg Antonio Campo Dall’Orto si è recato di persona a rendere omaggio. Mentre lo stesso dg ha clamorosamente disertato la festa dei 15 anni di RaiCinema, uno dei gioielli più preziosi che restano nel forziere di Viale Mazzini: 580 film prodotti, 380 distribuiti da 01, 800 milioni di incasso al box office, 710 milioni investiti non sono certo bruscolini.
Ma né il dg né il presidente Maggioni hanno trovato il tempo per partecipare alla convention. Eppure c’erano schierati tutti i produttori italiani e gli attori (Bova, Albanese, Pieraccioni, Cortellesi, Siani, Mastandrea tanto per citarne alcuni).
IL BISCIONE, IL PICCOLO PRINCIPE…
A proposito di Cinema: Mediaset lancerà in Italia al gennaio il film Il Piccolo Principe, di cui ha anche acquisito i diritti tv free e pay, digitale e satellite. Il lancio avverrà in partnership con Lucky Red. Diretto da Mark Osborne, già regista di Kung fu panda, la pellicola è già un evento. La versione italiana è stata doppiata da Toni Servillo, Paola Cortellesi, Stefano Accorsi, Micaela Ramazzotti, Alessandro Gassman.
E LA PRINCIPESSA TOFFANIN
Neanche il gran finale dell’Expo trasmesso da Raiuno è riuscito sabato scorso a battere Verissimo, il settimanale di Canale 5 condotto da Silvia Toffanin. Nella sovrapposizione successo allo sprint: 2.093.476 (16,44%) contro 2.060.715 (16,19%). Media finale per Verissimo 18,08%.
LA DS RIMBALZA
In Rai non c’è più rispetto per la trasmissione più longeva della televisione italiana: la Domenica sportiva, rimbalzata nell’ultima puntata come una pallina da pingpong. Dopo l’avvio, dove è più difficile fare ascolti perché i competitor hanno ancora lo strascico della prima serata, il settimanale di Raidue è finito su Raisport 1 e 2. In pratica gli spogliatoi di Lazio-Milan con le interviste ai tecnici a caldo sono stati smistati sui canali tematici. Ovviamente ci ha rimesso lo share, sceso dal 6 al 3% in un battibaleno.
Su Raidue la media era di 1,4 milioni di telespettatori. Il cambio di canale è stato reso necessario dalla differita del Gran premio. Che da accordi con la federazione mondiale non può andare in onda prima di tre ore dalla diretta. Ma sorge spontanea la fatidica domanda: visto che era registrato il Gp non poteva andare in onda 20 minuti dopo? Dopo le interviste di Pioli e Mihajlovic? Tanto l’appassionato della Formula 1 avrebbe pazientato qualche minuto in più, in fondo a riempire l’attesa c’era il calcio mica il pattinaggio a rotelle.
SANGUE E ARENA
Da un po’ di tempo a questa parte nel mirino c’è spesso Massimo Giletti. Dopo la polemica con Capanna, eccolo di nuovo protagonista all’Arena. Un ospite, l’avvocato Crocetta, ha accusato la Rai di non seguire il Meridione e Giletti di fare campagna elettorale. Il conduttore alla sua maniera ha replicato dicendo che Napoli è sporca e mal amministrata. Il caso è finito in Vigilanza.