“'UNICA' DI ILARY BLASI? FORSE NON LO AVREI PRODOTTO" - MARIA PIA AMMIRATI, DIRETTRICE DI RAI FICTION: "NOI TELEMELONI? LE FICTION HANNO PROCESSO LUNGO E SONO TUTTE PRECEDENTI ALL’ARRIVO DEL GOVERNO DI CENTRODESTRA - LA SERIE “FIUME” SCRITTA DA FEDERICO PALMAROLI, AMICO DI GIORGIA MELONI? NEL PIANO 2024 CHE STIAMO PER PORTARE IN CDA NON C’È. SONO TUTTI PROGETTI ARRIVATI NEGLI ANNI E CHE NON HANNO NIENTE A CHE FARE CON LA POLITICA..."
Estratto del'articolo di Giuseppe Candela per www.ilfattoquotidiano.it
La “cassaforte del servizio pubblico” è al secondo piano di Viale Mazzini. Nei corridoi campeggiano le immagini dei titoli storici, ci accoglie Maria Pia Ammirati, a lei sono affidate le chiavi da novembre 2020, la signora della fiction inserita dall’Hollywood Reporter nella lista delle 35 donne più potenti della televisione internazionale.
[…] La fiction Rai, numeri alla mano, piace agli italiani ma bisogna fare i conti con piattaforme, platea ridotta e l’effetto RaiPlay. Alcune serie sono già disponibili prima, altre ottengono numeri record successivamente. Serve una lettura diversa dei dati?
“Questo è il punto fondamentale della discussione. Ho chiesto a Roberta Lucca, nuova responsabile del Marketing, di aiutarci a far capire questa transizione. Stiamo aumentando i numeri su RaiPlay dove i nostri contenuti occupano i primi venti posti in classifica. L’ascolto lineare e generalista non è più quello di prima, è cambiata la platea, ci sono le piattaforme e c’è un cambio di mentalità dal punto di vista della fruizione, non solo tra i più giovani ma anche in generazioni più adulte”.
Il successo di RaiPlay danneggia il totale o lei punta sull’effetto di un dato cumulato?
“Io non penso ci danneggi, penso sarebbe necessario fornire un dato cumulato come sta facendo la BBC. La prima puntata di Doc, per fare un esempio, solo su RaiPlay è stata vista da oltre 700 mila spettatori che portano il dato complessivo non a 5 ma a 6 milioni.
Dobbiamo far capire piano piano a tutti, anche tra noi addetti ai lavori, che c’è un cambiamento. L’ascolto on demand è certamente diverso da quello della generalista, Un Professore però è a 24 milioni di visualizzazioni su RaiPlay. Per Cuori ci sono 20 milioni di visualizzazioni, Doc iniziato da poco è già altissimo. Una lista lunghissima con target rafforzati, oggi le serie Rai sono amatissime dai giovanissimi, fino a qualche anno fa nessuno lo avrebbe immaginato”.
Mare Fuori 4 sarà disponibile su RaiPlay dal 1° febbraio e dal 14 su Rai2. Un caso da studiare. Quanto voluto e quanto esploso tra le mani?
“Sono sincera, è esplosa tra le mani. Mi piacerebbe dire che abbiamo pianificato ma non è così, si lavora al meglio ma sul risultato ci sono tantissimi fattori che possono incidere. Mare Fuori è un caso, un fenomeno mondiale, lo studiano negli Stati Uniti dove sono solitamente critici con i prodotti europei.
Un fenomeno esploso con la seconda serie, vero molto vista su Netflix, ma non dimentichiamo che la terza stagione è diventata virale già su RaiPlay, anche grazie al traino dei social”.
Nuove stagioni già previste, il musical, l’ipotesi film. Non temete il rischio usura per il prodotto?
“Me lo sono chiesta, ho espresso gli stessi dubbi al produttore Roberto Sessa. Quando però hai di fronte dei fenomeni a un certo punto devi lasciare la briglia. È successo sempre, il pubblico chiede a gran voce e non puoi fermare la storia”.
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Le repliche delle fiction erano solitamente riservate al periodo estivo, la stagione delle repliche inizia sempre prima. Spesso anche in garanzia.
“Noi facciamo moltissima fiction, più di prima. Realizziamo il 74% del prodotto, trenta titoli all’anno. Solo su Rai1 copriamo 100 prime time, poi c’è Rai2 e il daytime. Bisogna per forza affidarsi alle repliche”.
Il canone sarà più basso, teme un impatto sul prodotto?
“Io mi auguro che la fiction, in virtù della sua centralità, mantenga il suo budget. Tutti gli studi rivelano l’aumento del costo della fiction post pandemia fino al 30%, noi siamo riusciti a tenere fermi i costi, è stato lacrime e sangue ma abbiamo provato ad evitare che il mercato ci scoppiasse tra le mani”.
[…] La decisione di Netflix di produrre “Unica” di Ilary Blasi ha generato molte critiche tra gli utenti. Lei avrebbe prodotto un contenuto di questo tipo?
“Forse no, ma questa domanda andrebbe posta a Rai Documentari”.
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Canale 5 con Terra Amara ottiene ascolti record a costi ridotti. Un prodotto che spalma ovunque. Cosa ne pensa?
“Che rabbia (ride, ndr). Quando trovi un titolo di lunga serialità low cost viene da dire bravi loro. Mi sono incuriosita dopo aver visto i dati, dal punto di vista qualitativo è una soap turca, interessanti sono i motivi relazionali che ne fanno un family drama di grande tenuta”.
Dopo l’incendio a Stromboli c’è un’inchiesta in corso. La serie sulla Protezione Civile con Ambra Angiolini andrà in onda?
“Per ora non andrà in onda. Noi siamo parte in causa perché il produttore esecutivo è 11 Marzo. Abbiamo chiesto al produttore cosa è successo, ci sono in corso gli approfondimenti della Magistratura, un Tribunale riconoscerà il valore del danno e noi ci affidiamo alla giustizia. Sono dispiaciuta per quello che è successo, faremo di tutto per ricompensare quello che è stato il danno reale e concreto per gli abitanti e il territorio”.
[…] Si parla di TeleMeloni e “nuova narrazione”, sono finite nel mirino le fiction “La Rosa d’Istria”, “Mameli” e “La Lunga Notte-La Caduta del Duce”.
“Dati alla mano, ci sono le carte. Le fiction hanno processo lungo e sono tutte precedenti all’arrivo del governo di centrodestra. La Rosa dell’Istria mi è stata proposta da un piccolo produttore e l’ok è stato dato nel 2021. Lo stesso anno anche per La Lunga Notte con Alessio Boni, parlare poi della figura di Goffredo Mameli come un proto fascista mi sembra assurdo”.
federico palmaroli foto di bacco (4)
Si è parlato di una serie “Fiume” scritta da Federico Palmaroli, amico personale della Premier.
“Nel piano 2024 che stiamo per portare in Cda non c’è. Sono tutti progetti arrivati negli anni e che non hanno niente a che fare con la politica, non di destra o sinistra ma politica in generale. Se la fiction è così amata dagli italiani, è amata perché rappresenta tutti, la gente non è stupida e capisce se c’è una linea ideologica. Raccontiamo tutto”.
Nei prossimi mesi scadrà il cda e di conseguenza assisteremo a un nuovo movimento di poltrone. Come la vive?
“Non ho timori, aspetto che decidano i vertici quello che è più giusto in primis per la fiction che è un gioiello dell’azienda. Io sono a disposizione”.
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