ZERO, TI AMO! - ESCE IL DOPPIO ALBUM DI UN RENATINO IN STATO DI GRAZIA (DIO DEL CD TI PROTEGGA)

Gioia Giudici per Ansa

C'e' "la voglia di contaminare i giovani con un abuso di coraggio" in 'Amo capitolo secondo', l'album con cui Renato Zero sigilla l'avventura discografica iniziata lo scorso marzo, che uscira' nei negozi il 29 ottobre.

Lo stesso album dal 26 novembre sara' racchiuso in un unico pacchetto insieme al primo dei due cd che il re dei Sorcini continua a proporre in un tour costellato da sold out che e' "la risposta allo snobismo dei mezzi di locomozione del mondo dello spettacolo che - nota - non ritengono importante sottolineare i successi conseguiti a 63 anni".

Lui, che rischiava di essere "l'eterno ultimo", come canta in uno dei nuovi 15 brani che ha scritto insieme a Danilo Madonia, Maurizio Fabrizio e Mariella Nava, ora si gode questo momento di successo, ancora piu' gradito perche' ottenuto da indipendente, con l'album che esce su etichetta Tattica e con distribuzione Indipendente Mente.

Eppure Renato - tutto di nero vestito - sente che "la rivincita della mia generazione e' amara", pensa che "basterebbe maggiore attenzione: la vittoria di Zero e' la vittoria della musica italiana, se venisse presentata cosi' i ragazzi sarebbero meno frustrati". I giovani, sempre loro, sono al centro dei suoi pensieri: "lo Stato dismette le caserme? Allora create un palazzo della musica per i ragazzi, sarebbe un grande passo nella sua piccolezza perche' la musica - riflette - non si fa da sola".

E soprattutto perche' "ci sono pochissime possibilita' per questa italianita' che non vuole rischiare la pelle in un talent ma crescere, avere la possibilita' di migliorarsi per diventare, magari, un nuovo De Andre'". Un pensiero che - si duole - rischia di restare giusto un auspicio: "sono stanco di vedere mostri, gente come Lucio Dalla non ne vedremo piu' se continua questo desiderio di incanalare la gente in un percorso pericoloso, antimusicale".

Una soluzione ci sarebbe: "per aprire il canale della creativita' non bisognerebbe dire 'non sei sexy', 'c'hai la gobba', ma 'facci sentire cio' che sai fare'". E allora si' che si potrebbe anche "uscire dalla provincia, fare l'Europa, portare fuori la nostra italianita', che non sfigura" come dimostra lui stesso, che per il nuovo album si e' affidato a tre produttori internazionali come Danilo Madonia, Celso Valli e Trevor Horn, e pensa a un tour all'estero "dove spesso abbiamo un seguito che non ci aspettiamo" ma dove "non voglio certo andare con una roba che si dica che l'Italia e' pizza e fichi".

Intanto, nelle prossime date del suo 'Amo tour', che ha debuttato lo scorso aprile al Palalottomatica di Roma, registrando 100mila spettatori in un mese di concerti, e nei prossimi giorni risalira' l'Italia da Eboli a Pesaro per far ritorno nella capitale a dicembre, Zero proporra' alcuni dei nuovi brani, da 'Nessuno tocchi l'amore' e 'Alla fine', dedicati alla violenza malata di cui si nutrono oggi alcuni rapporti di coppia, alla dedica alla sua citta', 'AmoR', e al suo paese oggi cosi' in sofferenza ('Nuovamente').

Dalle carezze ai giovani di 'L'eterno ultimo' agli schiaffi alla tv, arrivata ormai ai 'Titoli di coda', fino alla perla firmata da Armando Trovajoli, 'Il principe dell'eccentricita'', quello che a 63 anni riempie i palazzetti cantando "la vita che mi aspetta non mi fa paura". Perche' nonostante "una Siae che ci rappresenta a spizzichi e bocconi", un sistema "che permette piu' a chi ha passaporto straniero che a noi", e "la crisi che si sente anche per noi velleitari", "il momento - per Renato - e' felice".

 

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