ivo pogorelich-aliza-kezeradze-triptico-770x290

IL RITORNO DI IVO POGORELICH – EFEBICO, CREPUSCOLARE, IL PIANISTA CROATO È STATO LA PRIMA ROCKSTAR DELLA MUSICA CLASSICA ANNI ’80 MA DOPO LA MORTE DELLA SUA MUSA SI È RINCHIUSO IN UN SILENZIO DURATO 11 ANNI – DELLA SUA AMATA DISSE: "QUANDO È SPIRATA IL SUO FEGATO È SCOPPIATO E NELL' ULTIMO BACIO MI HA INONDATO DI SANGUE NERO. MI SEMBRAVA DI ESSERE IL FANTASMA DELL’OPERA…” - VIDEO

 

 

Giorgio Gandola per la Verità

 

POGORELICHPOGORELICH

«Nel tuo pianoforte c' è un' intera orchestra». Herbert Von Karajan non è mai stato prodigo di complimenti, la sua lupetto bianca era un gesso posto sull' anima per tenere a distanza le smancerie del mondo. Ma neppure lui riuscì a rimanere freddo davanti a quel pennellone jugoslavo con un nido di rondini fra i capelli, le mani grandi come badili e il genio della musica nei terminali nervosi delle dita.

 

Ivo Pogorelich - Aliza Kezeradze Ivo Pogorelich - Aliza Kezeradze

Aveva 23 anni Ivo Pogorelich quando ricevette il più bel complimento della sua vita; ne ha 58 oggi, di passaggio a Milano in vista del recital di lunedì sera all' Auditorium per i 35 anni e per il progetto pediatrico di Vidas, storica associazione di volontariato per l' assistenza ai malati terminali. In mezzo, due vite o forse tre per un musicista sublime e controverso che i fans paragonano a Glenn Gould, che il critico del New York Times definì «il miglior interprete di Prokofiev, molto al di sopra dello stesso Prokofiev», ma che non si è mai posto il problema del giudizio degli umani. Con Von Karajan finisce male.

 

«Si cerchi un alto direttore», gli manda a dire qualche tempo dopo. Perché se nel pianoforte di Pogorelich c' è un' orchestra, quell' orchestra non sarà mai plasmabile, mai definitivamente addomesticata.

 

POGORELICHPOGORELICH

Personalità troppo forti dentro tempeste magnetiche; lui saluta e se ne va, sicuro di non finire al Cantagiro. E infatti lo chiama Claudio Abbado. Quando accade è già una rockstar, la prima della musica classica anni Ottanta: efebico, crepuscolare, sdogana il pianoforte a coda per una generazione di trentenni intimiditi dalle rigidità di Arturo Benedetti Michelangeli (che interrompe i concerti quando avverte il frinire di una cicala) e prova ad acculturare una generazione di universitari fermi a Elton John. Giovanni Allevi e Lang Lang sono ancora fra i cartoni animati.

Aliza Kezeradze e Ivo sonAliza Kezeradze e Ivo son

 

Lunedì sarà a Milano per Vidas. E per cominciare la sua terza vita, dopo il trionfo e il dolore. È tornato in sala di registrazione dopo 21 anni, in un castello bavarese, accompagnato da una tecnologia che restituisce il suono in ultra alta definizione. «La tecnologia è di punta, ma le dita sono sempre quelle. Ho aspettato 21 anni, non avevo interesse a farlo prima perché un artista ha un suo cammino. Ho sentito di avere dato così tanto nella prima parte della mia vita in cuore e dedizione, così ho voluto uscire da un ingranaggio ripetitivo. Necessitavo di nutrimento, avevo bisogno di ricevere. Ho cominciato molto presto e la vita è lunga. In questa lunga fase ho voluto imparare ad avere un rapporto più intimo con il pianoforte. Non volevo che fosse solo uno strumento per perpetuare il successo».

Ivo Pogorelich, Claudio Abbado   0Ivo Pogorelich, Claudio Abbado 0

 

Pogorelich nasce a Belgrado da mamma serba e ortodossa, da papà croato e cattolico. Accarezza per la prima volta una tastiera a sette anni e vince anche quando perde. Anzi, è una sconfitta a fargli guadagnare l' ammirazione del mondo libero e un contratto alla Carnegie Hall di New York.

Herbert von KarajanHerbert von Karajan

 

Accade nel 1980, a 22 anni, concorso pianistico di Varsavia, il più esclusivo del mondo nel nome di Chopin. Lui suona come solo in paradiso, fa volare l' Auditorium sopra la Vistola e lo fa atterrare dentro una torta alla panna. Ma la cortina di ferro non è un' ipotesi e neppure un bemolle, il comunismo non sopporta le provocazioni punk, i giurati si spaventano e il giovanotto con il numero 131 viene eliminato al terzo turno.

 

Ivo Pogorelich, Claudio Abbado  0Ivo Pogorelich, Claudio Abbado 0

Vince un asiatico che può rimanere tra parentesi (il vietnamita Thai Song Dang). E una componente della giuria, Martha Argerich non uno sconosciuto, se ne va per protesta: «Avete bocciato un genio». Niente di più vero. Lui è visionario, innovatore, mai banale.

 

Accelera e rallenta, sembra che dia retta solo al respiro della musica che gli arriva da dentro. I puristi lo tollerano appena perché non rispetta l' ortodossia dei compositori, ma interpreta. I giornali americani scrivono che è «la reincarnazione di Chopin».

 

Ivo-PogorelichIvo-Pogorelich

Comincia una querelle intellettuale che si trascina ancora oggi sulla Rete rendendolo un' icona. Merito anche della sua maestra di pianoforte al Conservatorio di Mosca, la donna che diventerà la sua musa, la georgiana Aliza Kezeradze, allieva di Siloti che fu allievo di Liszt. Ivo si innamora di questa affascinante signora di 21 anni più grande di lui e la sposa. Rimangono insieme 16 anni, i più felici, impetuosi, prolifici, durante i quali lui sforna memorabili brani di Bach, Mozart, Brahms, Chopin, Beethoven, Ravel, Ciaikovskij e la sua etichetta discografica Deutsche Grammophon contabilizza numeri da popstar.

Aliza Kezeradze 0Aliza Kezeradze 0

 

Con i dischi arrivano i concerti, le tournée. Negli anni Novanta lui cambia look, è un gigantesco pianista con i capelli lunghi raccolti da un codino. Un critico inglese lo definisce: «Un buttafuori da nightclub». Gli bastano uno sgabello e una tastiera per incantare e commuovere ovunque nel mondo. La disgregazione dei Balcani non lo sorprende, a Belgrado aveva visto violenze, studenti picchiati dalla polizia politica.

POGORELICH 6POGORELICH 6

Così, durante la guerra di Bosnia, crea una fondazione per ricostruire un' ala dell' ospedale di Sarajevo distrutto dai cannoni serbi, dove ospitare la maternità, guarire i bambini.

 

E garantire a quella terra la continuità, forse un po' di gioia. Tutto ciò che si sta sbriciolando in lui, perché Aliza si ammala di un tumore al fegato e nel 1996 muore.

Nulla riesce a restituire l' essenza di un silenzio che durerà 11 anni (sarà il suo lutto artistico) meglio delle parole dello stesso Pogorelich per la sua amata. Una Pavane in sillabe. «Era universale, aveva tutto.

 

La classe, l' educazione, il talento, la bellezza, l' affetto. E mostrava tutto come se fosse una cometa. Anche nella morte è stata una principessa. Quando è spirata il suo fegato è scoppiato e nell' ultimo bacio mi ha inondato di sangue nero. Mi sembrava di essere il Fantasma dell' opera, non volevo lavarlo. La musica ha peggiorato le cose: non potevo toccare un pianoforte senza che il ricordo di lei uscisse fuori come cascate del Niagara. Ne è passato del tempo prima che tornassi ad essere creativo».

Aliza Kezeradze wnAliza Kezeradze wn

 

 

Per molti ce l' ha fatta, è di nuovo il genio di allora. Solo più maturo e ossessionato dall' idea della lentezza e della precisione (dio si annida nei particolari), che allena cesellando gioielli per hobby mentre ascolta Mina, la Vanoni e Caetano Veloso.

Per i suoi fan è sempre l' Ivo Pogorelich che fa scrivere gli esperti: «Suona come se lo facesse da 200 anni». Per molti altri non è più lui, è rimasto prigioniero di quell' ultimo bacio che gli ha spento la fiamma.

POGORELICH 7POGORELICH 7

 

Aliza Kezeradze 4453bAliza Kezeradze 4453b

Ma anche il più scettico melomane ammette, dopo aver assistito a un suo concerto, che è più sublime la contemplazione delle rovine di un Grande che l' ascolto della disonestà di un mediocre. Un concetto che prima o poi riguarda tutti, anche gli immortali.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...