adolf hitler

SAPETE PERCHE' NON CI LIBEREREMO MAI DEL FANTASMA DI ADOLF HITLER? PERCHE' LA SUA FIGURA TROVA OSSIGENO OGNI VOLTA CHE LE DEMOCRAZIE MODERNE VANNO INCONTRO A UN FISIOLOGICO DEFICIT DI GOVERNO - DUE NUOVI SAGGI ANALIZZANO L'ASCESA DEL FUHRER: "PRIMA È STATA LA STORIA A FARE HITLER, POI HITLER HA FATTO LA STORIA" - IL LIBRO DI THAMER E QUELLO DI CHAPOUTOT E INGRAO

Pasquale Chessa per "il Messaggero"

 

Hans Ulrich Thamer - ADOLF HITLER

Come sia potuto accadere che un dilettante della politica, un politico da birreria affatto dotato, sia riuscito ad accelerare la corsa del tempo, corrompendo la più moderna democrazia d'Europa (la Repubblica di Weimar), concentrando sulla sua persona una immensa quantità di potere, un dominio esclusivo trasformato con un clic della storia in una mostruosa capacità distruttiva, è la domanda su cui si incardina l'enigma chiamato Hitler. Un capolavoro esistenziale che ha consentito al Fürher del Terzo Reich una persistenza indelebile nella memoria collettiva.

Johann Chapoutot e Christian Ingrao - HITLER

 

Gli storici non hanno mai amato i personaggi negativi, visto che anche Nerone ha sempre avuto i suoi patrocinatori... Invece il dittatore tedesco e le sue storie emblema del male assoluto godono di una popolarità negativa senza precedenti. Nonostante la breve durata della sua azione, Hitler domina la lunga durata rivelandosi, ancora oggi, la figura cruciale, il pernio su cui ruota l'interpretazione non solo del Novecento, ma anche della natura sociale del totalitarismo nazista, mettendo in luce quel rapporto indicibile fra modernità e violenza politica.

 

IL SAGGIO

Nel saggio di due accademici francesi di rinomata fama, Johann Chapoutot e Christian Ingrao, Hitler figura come un «condensato ... un catalizzatore di forze che si sprigionano dalla vertiginosa mutazione di quei sistemi economici, sociali e cognitivi che costituiscono l'Europa». Al contrario, con la sintesi di un aforisma, Hans-Ulrich Thamer, autorevole professore dell'Università di Monaco, individua nella camaleontica capacità di adattare alla realtà tedesca la potenza seduttiva della sua istrionica demagogia: «Prima è stata la storia a fare Hitler, poi Hitler ha fatto la storia».

hitler mussolini

 

Tutto comincia nel 1923: con il processo per il fallito colpo di Stato ordito in una birreria di Monaco, la figura di Hitler si impone sulla scena politica. Sulla rivista satirica tedesca dal titolo latino, «Simplicissimus», un disegno rappresentava il capo del nazismo in dodici differenti ritratti: in uno sembrava Alessandro, in un'altro Odino e in un'altro ancora Mussolini. Diceva la perfida didascalia: «Che aspetto ha Hitler?».

hitler

 

Secondo Thamer, profondo è il nesso fra la cangiante mutevolezza della sua personalità e la messinscena del potere assoluto. Che la sua fonte di ispirazione sia stata la Marcia su Roma è Hitler a confermarlo. Soprattutto Mussolini gli fu maestro nella politica della «doppia strategia», la tecnica di coniugare la legalità istituzionale con la violenza politica implicita nella creazione di un partito armato: «Andando al governo, Hitler instaurò un sistema di potere che, dietro ... la facciata di un comando basato sul consenso, generava una politica totalitaria di esclusione e persecuzione».

benito mussolini adolf hitler

 

Nonostante la sua conclamata incompetenza diplomatica e la sua cultura militare fosse quella di un fantaccino della prima guerra mondiale, gli indubbi successi del nazismo sullo scacchiere internazionale in pace e in guerra consentirono al dittatore di fare della sua immagine di capo assoluto, Fürher appunto, una ideologia rivoluzionaria.

 

Figlio della democrazia, il Terzo Reich ne realizza la sua variante antiliberale, populista e distruttrice, sovranista e plebiscitaria. Meglio di Chapoutot e Ingrao l'interpretazione di Thamer ci sa spiegare perché Hitler funzioni ancora come la spia di quel deficit di governo della storia intrinseco alle moderne democrazie. Ecco perché non riusciremo a liberarci presto della sua incombente persistenza.

Hitler

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…