kim kardashian selfie amber rose damon albarn

1. DISOCCUPAZIONE, MIGRAZIONE SELVAGGIA, TERRORISMO ISLAMICO, INQUINAMENTO: ‘STI CAZZI! 2. LA ROCKSTAR DAMON ALBARN SI SCAGLIA CONTRO IL VUOTO DELLA “SELFIE GENERATION”: ''GLI ATTUALI ARTISTI POP SONO INTERESSATI A PARLARE SOLO DI SÉ. NON GUARDANO COSA SUCCEDE INTORNO. MAI CHE USASSERO LA MUSICA PER PARLARE DI TEMI SOCIALI E POLITICI"

selfie generation damon albarnselfie generation damon albarn

Claire Carter per “Mail On Line”

 

E’ stato il motore del Brit Pop con i suoi Blur e insieme agli Oasis, e oggi Damon Albarn commenta la situazione del mondo della musica, zeppo di banalità, autoreferenzialità e autocommiserazione.

 

Nell’intervista al “Sunday Times” parla degli attuali artisti pop come star della “selfie generation” interessate a parlare solo di sé, vedi Sam Smith che parla di relazioni fallite e Taylor Swift che non fa che raccontare dei suoi ex ragazzi e dei suoi patimenti d’amore (ultimamente del cancro di sua madre).

la generazione selfiela generazione selfie

 

Non guardano cosa succede intorno e Damon si domanda: «Che cosa dicono? Non sento nient'altro che “Questo sono io ed ecco come sto”. E' una parte importante nella scrittura delle canzoni ma siamo in un contesto di elezioni». Vorrebbe che usassero la musica per parlare di temi sociali e politici.

 

selfieselfie

Non era così un tempo: «Sono cresciuto con gruppi come Specials e Clash. Anche nelle canzoni pop dei Madness c’era un commento alla società». Forse, ipotizza “The Independent”, la politica odierna è così presente anche sui social che le popstar non sanno più dove stanno le barricate.

 

Il “Telegraph” parla della generazione più narcisista mai vista. Non solo utenti comuni girano per il mondo postando autoscatti su “Instagram”, “Facebook” e “Twitter”, ma artisti, celebrità, chef, giornalisti, tutti si interessano all’immagine e al profilo pubblico. Dagli scatti si cancella ciò che è scomodo, ogni ruga e imperfezione. E non è più solo la cronaca digitale delle nostre vite. E’ un’alterazione. Esistono app per sembrare più magri, più alti, per rendere i denti più bianchi, i fianchi più stretti. C’è chi non usa mai lo stesso vestito in foto, chi si dedica a pose “estreme”, chi si focalizza sui dettagli come nel caso del “shoelfie”.

miley cyrus selfiemiley cyrus selfie

 

E’ una società vanitosa, che rende glamour ogni piccola cosa e usa la chirurgia estetica come fosse “Photoshop”. E’ così che creiamo il nostro posto nella comunità, è così che ci costruiamo una reputazione. Ansia e invidia sono l’altro lato dell’ambizione. Vediamo una foto migliore della nostra e ci confrontiamo, ne copiamo la strategia, ne postiamo cento altre, e ci allontaniamo sempre più dalla realtà. La dimensione privata è solo pubblica.

rihanna selfierihanna selfie

 

L’Associazione Psichiatrica Americana ha riconosciuto la dipendenza da “selfie” come disturbo mentale definendola “Selfie Syndrome”, che può essere occasionale, acuta o cronica, nascondere narcisismo o insicurezza. Ci piacciamo se piacciamo agli altri, dipendiamo pericolosamente dall’approvazione altrui. 

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…