MA E’ SANREMO O “IL BELLO DELLE DONNE”? SELVAGGIA: “CARO CARLO CONTI, NON POSSO NON ESPRIMERE IL MIO DISAPPUNTO CHE POI È QUELLO DI TUTTE LE DONNE PER QUESTA VESTE SPUDORATAMENTE GAY FRIENDLY CHE HAI DATO AL FESTIVAL DI SANREMO…”
Selvaggia Lucarelli per il “Fatto quotidiano”
Caro Carlo Conti,
bisogna che io e te facciamo due chiacchiere perché Sanremo arriva una volta l’anno come un cambio di tono della Boschi e ci si lavora nove mesi come per un lifting della Izzo, per cui di fronte al programma annunciato non posso tacere. Non posso non esprimere il mio disappunto che poi è quello di tutte le donne deluse e amareggiate per questa veste spudoratamente gay friendly che hai dato al Festival di Sanremo.
sanremo carlo conti virginia raffaele madalina ghenea gabriel garko
Perché va bene una strizzatina d’occhio, va bene accontentare i gusti omo, va bene invitare qualche ospite che sa stendere l’ombretto meglio di me, va bene puntare su gruppi d’ascolto da casa in cui all’apparizione del primo cantante hipster delle nuove proposte tutti vanno a vedere se il tizio è su Grinder, ma qui si esagera.
Ci saremmo anche noi donne da accontentare e invece ci dovremo adeguare al gioco di quest’anno che non sarà, come sempre, dare il voto alle canzoni, ma capire tra ospiti e cantanti chi sia gay, chi cripto-gay, chi icona gay, chi gay che si finge etero e così via. Dimmi se sbaglio. Dunque, tra i cantanti in gara e i super ospiti mi hai piazzato Laura Pausini e Patty Pravo che nel mondo “icone gay” sono seconde solo a Madonna.
sanremo 2016 garko raffaele ghenea
I gay alla Pausini perdonano i jeans elasticizzati su coscia importante e alla Pravo la “Pazza idea” di tirarsi come la pasta per la pizza, se non è amore questo. Come se non bastasse hai aggiunto Arisa (amatissima dal mondo omosessuale) e Cristina D’Avena, altra icona gay, una che quando canta “Memole” al Gay village vestita da fatina fa sciogliere il mascara pure al bear col piercing sul capezzolo.
Quindi hai deciso di passare a scelte più testosteroniche e hai invitato Renato Zero come super ospite, uno che da qualche decennio racconta di amare le donne e per carità, io gli credo pure come credo che pancione a punta voglia dire figlio maschio e che Formigoni si pagasse le vacanze, ma diciamo che tra lui e Ryan Gosling continua a farmi più sangue Ryan Gosling.
Sarà esterofilia, che ti devo dire. Poi, siccome Renato Zero non ti sembrava abbastanza, hai deciso di innaffiarci l’ormone con un altro concentrato di mascolinità: Valerio Scanu. Uno a cui Chiambretti ha domandato “Ti piacciono gli uomini o le donne?” e ha risposto “Mi piacciono i cani” che voglio dire, non sarà gay, ma per sua ammissione è comunque uno che porterebbe al cinema più volentieri un pastore tedesco che una donna.
Io te lo dico Carlo. Qui è roba da rimpiangere l’ormone doc extravergine con spremitura a freddo di Albano Carrisi che siamo onesti, sarà un po’ ruspante, sarà ruvido come il tronco di un ulivo di Cellino, ma ha sempre avuto l’aria del maschio che la sera, prima di addormentarsi, la sora Romina la faceva cantare molto meglio che nel Ballo del quaqua. Mi dirai che c’è Morgan, uno della cui eterosessualità per amor del cielo, non si può dubitare, peccato che se si fuma qualcosa sia probabile che non distingua una donna da una stufa a gas.
Sì, lo so cosa stai pensando. Lo so che ritieni di avere l’asso nella manica. Lo so che stai per dire: “Sul palco ci sarà il sex symbol dei sex symbol Gabriel Garko e voi donne vi lamentate?” ma suvvia Carlo, uno che diventa famoso grazie a una fiction che si intitola “Il bello delle donne”, mica degli uomini, qualche dubbio me l’ha messo addosso fin da subito. Aggiungi che non ha una fidanzata dal cretaceo ma continua a sostenere di avere fidanzate che evidentemente conserva in botti di rovere come il passito e io direi che il suo unico coming out che potrebbe sorprenderci è “E va bene, lo ammetto: non sono un attore”.
Naturalmente, come se averci mortificato l’ormone non bastasse, hai mortificato anche la nostra autostima piazzando sul palco pure Madalina Ghenea, la classica ragazza della porta accanto se sul tuo pianerottolo di casa c’è la sede della Elite Model. Una ragazza semplice, Madalina, l’unica romena che perfino Salvini ospiterebbe a casa sua. Una che insieme a Virginia Raffaele va ad accontentare l’altra fetta di pubblico maschile, quello eterosessuale. Noi donne, nel frattempo, dovremo fare sogni erotici con Rocco Hunt, vedi tu.
Comunque, caro Carlo, un merito te lo devo riconoscere. Mentre in Parlamento sono ancora lì a capire cosa fare di unioni civili e matrimoni gay, tu hai già attuato le tue riforme. A Sanremo, quest’anno, ci sono più gay che garofani, per cui è evidente che a questo paese resta solo una soluzione: nel 2017, toglierti da Sanremo e metterti al posto di Alfano.