d'alessio minetti

“SONO STATA PICCHIATA DAVANTI A NICOLE MINETTI” – LA COLF ACCUSA IL FIGLIO DI GIGI D’ALESSIO DI LESIONI E VIOLENZA PRIVATA - “MI HA DETTO: "SE MI DENUNCI, FACCIO SALIRE I MIEI AMICI DI NAPOLI E FACCIO UCCIDERE TUO FIGLIO” – LA EX DOMESTICA LAVORAVA AL SERVIZIO DEL RAGAZZO NEL SUO APPARTAMENTO AI PARIOLI DOVE QUELLA NOTTE DEL 2014 C’ERA ANCHE L’EX IGIENISTA DI BERLUSCONI: “LAVORAVO IN NERO 15 ORE AL GIORNO. E LUI NON MI HA QUASI MAI PAGATO. ERO PRONTA AD ANDARMENE…”- FOTO BOMBASTICHE

nicole minetti 19

Giulio De Santis per corriere.it

 

L’italiano lo parla con difficoltà. Ma i ricordi di Halyna Levkova - un tempo colf di Claudio D’Alessio (figlio di Gigi) sotto processo per i comportamenti tenuti verso la donna - emergono con nitidezza davanti al giudice: «La telefonata di Claudio non la scorderò mai. Dopo avermi picchiata e cacciata di casa nel cuore della notte, mezza nuda, mi ha chiamato mentre ero al pronto soccorso e mi ha detto: “Se mi denunci, faccio salire i miei amici di Napoli, quelli che tu sai, e faccio uccidere tuo figlio (Nazar, 24 anni)”». È il fulcro della testimonianza durata due ore e mezzo della domestica che con la sua denuncia ha fatto finire Claudio sotto processo con l’accusa di lesioni e violenza privata.

 

claudio d'alessio

Secondo il pm Giovanni Mento, la notte del 5 luglio 2014 il figlio del cantante , 30 anni, l’ha percossa causandole ematomi su tutto il corpo e poi l’ha cacciata dalla sua abitazione in via Giuseppe Mercalli, ai Parioli, dove per anni ha vissuto al suo servizio. Ieri la donna, 58 anni, ha ripercorso in aula i momenti di quella serata: «E’ stato drammatico – ha premesso Levkova –.

 

Nell’appartamento ho dormito sempre in una stanza senza porta e armadio, al limite della schiavitù, lavorando in nero 15 ore al giorno. E lui non mi ha quasi mai pagato. Ero pronta ad andarmene». Qualche istante di pausa per rimettere in ordine i pensieri nell’aula gremita, e poi ancora: «Quella sera Claudio e la compagna Nicole Minetti fanno rumore. Scendo per dirgli di smetterla, di farmi dormire – ricorda Halyna, assistita come parte civile dall’avvocato Francesco Di Ciollo –. Allora lui mi aggredisce: “E casa mia e faccio quello che mi pare”».

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claudio d'alessio e nicole minetti 3

A questo punto la colf si blocca per la commozione, si asciuga gli occhi e poi riprende a parlare: «Gli dico che avrei chiamato il padre per i soldi. Lui, come una furia, ha preso le mie cose, mi ha spinto contro il muro, poi ha minacciato di uccidermi e infine mi ha sbattuto fuori casa. La compagna per la paura si è chiusa a camera». Una volta in strada, con addosso solo una maglietta, la donna si è recata al pronto soccorso del San Filippo Neri: «Lì è arrivata quella maledetta telefonata». Prossima udienza il 12 settembre: è prevista la testimonianza di Nicole Minetti.

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