IL SUPEREROE NERO, NO ME PAR VERO - AL CINEMA E IN TIVÙ ARRIVA L'ONDA DEGLI ATTORI DI COLORE IN RUOLI CREATI O IMMAGINATI PER BIANCHI, COME "LUPIN", INTERPRETATO DA OMAR SY - LA SECONDA AFRO-CATWOMAN DELLA STORIA, LA VALCHIRIA NERA DELLA SAGA DI THOR RAGNAROK, IL CARTONE SOUL E LA SIRENETTA NERA DI DISNEY - QUANDO GIRERANNO UN FILM SU MARTIN LUTHER KING CON UN ATTORE BIANCO?
Ilaria Ravarino per "Il Messaggero"
Il re è nudo, dice una famosa fiaba. Ma a fare scandalo, in tv, è il duca: scandalosamente attraente, straordinariamente svestito, e sorprendentemente nero, il 31enne Regé Jean Page madre bantu africana, padre caucasico londinese ha fatto la storia del piccolo schermo, interpretando il ruolo del Duca di Hastings nella serie Netflix Bridgerton.
Una scelta di campo forte, quella di assegnare a un afro-britannico il ruolo di un aristocratico nella razzista Inghilterra dell'Ottocento, ma perfettamente in scia con le ultime tendenze delle produzioni internazionali.
È di venerdì il debutto, sempre su Netflix, della serie Lupin, con la superstar francese Omar Sy, 42enne di origini mauritane e senegalesi, in un ruolo che attualizza, trasportandolo nelle periferie francesi di oggi, il celebre ladro gentiluomo.
LA SCELTA
Una scelta di casting che cavalca il successo commerciale di Sy, ma che sarebbe stata inimmaginabile prima dell'ondata di nuova consapevolezza che ha travolto le coscienze, e le tasche, dei produttori (bianchi) americani.
La stessa ondata che ha permesso nel 2020 al giovane afroamericano Jonathan Majors di pareggiare i conti con lo scrittore suprematista H.P.Lovecraft, ispirazione della serie horror Lovecraft Country, e che nel 2021 diventerà uno tsunami pronto ad abbattersi sugli ultimi stereotipi dello spettacolo occidentale.
La cartina tornasole per eccellenza è il mondo da sempre più bianco del bianco dei supereroi. Scosso dal ciclone Black Panther (1 miliardo e 300 milioni di incasso totali), l'universo dei superpoteri conoscerà nel corso del 2021 lo storico ingresso della 33enne Javicia Leslie nella seconda stagione di Batwoman, prima attrice nera a intestarsi in tv un ruolo da super-protagonista, al posto della rossa australiana Ruby Rose.
LA VERSIONE
E a proposito di rosse, entro la fine dell'anno tornerà al fianco di un super-uomo anche la 24enne star di Euphoria Zendaya nel sequel di Spiderman. E ancora, nel 2022 la figlia d'arte Zoe Kravitz sarà la seconda Catwoman nera della storia, dopo Halle Berry, a fianco del Batman di Robert Pattinson.
Senza intoppi continuerà anche la scalata ai superpoteri della 37enne afro-panamense Tessa Thompson: Valchiria nera in Thor Ragnarok nel 2017, e due anni dopo in Avengers Endgame, l'attrice ha raccolto in pieno nell'ultimo capitolo della saga l'eredità del dio nordico Thor, diventando la nuova regina della super-norrena, ora super-inclusiva, Asgard.
Già protagonista nel film di boxe Creed e nel suo sequel, Thompson accompagnerà sul ring l'erede di Rocky, Michael B. Jordan anche nel terzo capitolo della saga, girata quest'anno, per la prima volta, dall'attore afroamericano. Sempre Jordan sarà in streaming a marzo su Amazon come protagonista del thriller Without Remorse di Stefano Sollima, in un ruolo quello dell'agente dell'intelligence John T. Clark descritto come caucasico nei romanzi di Tom Clancy.
LE POLEMICHE
Se l'anno scorso ha sollevato sgradevoli polemiche la possibilità poi smentita che a interpretare il prossimo James Bond potesse essere l'attrice di origini giamaicane Lashana Lynch, nel borsino dello 007 del futuro salgono in queste settimane le quotazioni del duca Regé Jean Page: quanto a Lynch, sarà nel cast dell'ultimo Bond di Daniel Craig insieme alla collega Naomie Harris, di ritorno nel ruolo anche quello di rottura rispetto alla tradizione bianca della segretaria Moneypenny.
E ancora, proprio mentre la Pixar porta sugli schermi per la prima volta un protagonista nero con il cartone Soul, la casa madre Disney rilancia nel 2021 con una Sirenetta in versione dal vero, rigorosamente nera, interpretata dalla pupilla di Beyoncè, Halle Bailey e affiancata da Noma Dumezweni, già scandalosa versione afro di Hermione nell'Harry Potter teatrale del 2014.
Anche in Italia, lentamente, il fenomeno comincia a prendere forma, con i primi timidi tentativi di casting non bianchi della tv generalista (la fiction Rai Nero a metà, con l'afroitaliano Miguel Gobbo Diaz nei panni del poliziotto) e delle piattaforme (Summertime con Coco Rebecca Edogamhe e Zero, in uscita quest'anno su Netflix, scritta da Antonio Dikele Distefano), in attesa che anche l'intrattenimento faccia la sua parte: con un conduttore afro-italiano in prima serata e perché no, un giorno, anche a Sanremo.