caterina varzi tinto brass

TINTO, NON MOLLARE -  MALORE PER BRASS NELLA NOTTE: RICOVERATO D’URGENZA, IL CINECOLOGO SI TROVA IN TERAPIA INTENSIVA - LA MOGLIE, CATERINA VARZI, HA CHIAMATO I SOCCORSI: “È SUCCESSO DOPO UNA FEBBRE IMPROVVISA. ERA UN PERIODO IMPEGNATIVO, FRA MOSTRE DA ORGANIZZARE E IL NUOVO FILM” - NEL 2010 BRASS ERA STATO COLPITO DA ICTUS CHE GLI CANCELLÒ DI COLPO LA MEMORIA – QUEL PATTO FRA CONIUGI…

Andrea Pasqualetto per corriere.it

caterina varzi tinto brass

Un malore nella notte e la paura che torna. Ambulanza, dottori, monitor. Ieri Tinto Brass è stato ricoverato d’urgenza all’ospedale Sant’Andrea di Roma. «Si trova in terapia intensiva, la prognosi è ancora riservata - sospira la moglie, Caterina Varzi, che era con lui quando ha avuto il malore -. Stanno facendo degli accertamenti, si tratta di un momento delicato e deve stare sotto osservazione».

 

A casa

La situazione è precipitata lunedì sera, nella villa di Isola Farnese dove il regista vive da molti anni. «Fino all’ora di cena tutto bene, poi gli è salita la febbre e alla fine ho dovuto chiamare un’ambulanza perché stava male».

 

caterina varzi tinto brass

Brass ha 86 anni e nove anni fa fu colpito da un ictus che gli cancellò di colpo la memoria, recuperata poi in pieno. Era il 16 maggio del 2010 e in quei difficili giorni si cementò il legame con Caterina. Superata l’emorragia cerebrale, al risveglio trovò lei accanto al letto e lì rimase fino a quando fu dimesso. L’anno prima Varzi, un tempo avvocata e ricercatrice universitaria con la passione della psicanalisi, era stata protagonista di un suo cortometraggio, «Hotel Courbet», dove lui l’aveva eletta «musa ermeneutica». Diventata compagna di vita, l’ha sposata in seconde nozze il 3 agosto di due anni fa.

 

tinto brass con la sua compagna caterina varzi

Quel patto fra coniugi

«Mi ha riportato alla vita e alla memoria quando ero finito e pensavo di buttarmi giù dalla finestra dell’ospedale di Vicenza... Che, in effetti, era troppo alta», ironizzò il regista un paio d’anni fa in un’intervista al Corriere della Sera. «Lei è la mia Circe paziente, il matrimonio sarà la felice conclusione della mia esistenza...». E spiegò il loro progetto, che contemplava anche un’ipotesi funesta:

 

«Nel caso in cui io non sia più in grado di badare a me stesso Caterina sceglierà per me la cosa giusta. Le consegno la chiave della mia vita, sicuro che la girerà al momento giusto». Parlava di eutanasia. Brass diceva di volere essere libero di decidere come morire, «prima di perdere la dignità». Era un patto fra coniugi, molto forte, suggellato dalla loro scelta di unirsi in matrimonio: «Se mi venissi a trovare in una condizione grave e irreversibile è giusto staccare la spina. E lei potrà decidere il nostro ultimo viaggio insieme».

caterina varzi tinto brass

 

Fulmine a ciel sereno

caterina varzi tinto brass

Intenzioni che tornano alla mente oggi, in questo momento difficile. «Non siamo però in quella situazione. Certo, si tratta di terapia intensiva e la diagnosi è ancora incerta — ha spiegato ieri sera la signora Brass —. Ma è comunque vigile ed è riuscito anche a riconoscermi. È stato un fulmine a ciel sereno, perché fino a quel momento era molto allegro e anche impegnato. In questo periodo stiamo lavorando molto in vista di alcune mostre, alle quali lui tiene particolarmente». Venezia e Milano.

 

I progetti

claudia koll tinto brass

Il regista stava anche seguendo altri progetti: una nuova versione di «Paprika», suo film erotico degli anni ‘90; da settembre avrebbe voluto aprire la casa di Isola Farnese alle proiezioni di «Salon Kitty» (1975) a gruppi di studenti «per far capire attraverso il cinema cosa ha fatto il nazismo dell’essere umano». Nel dramma, ieri, una luce. «Mi ha detto “come sei bella”, la stessa esclamazione di Vicenza quando si risvegliò. Tinto ha un poderoso attaccamento alla vita, che esce sempre nei giorni duri». Poche parole e poi di nuovo il sonno.

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