elkann veneziani

"AVRÀ PURE LA PUZZA SOTTO IL NASO, MA IL POVERO ALAIN ELKANN NON È UN INTELLETTUALE" – MARCELLO VENEZIANI: "NON È MAI STATO SE STESSO, È SEMPRE STATO IL FIGLIO, IL NIPOTE, IL COGNATO, IL MARITO, IL GENERO, IL PADRE DI QUALCUNO. PIÙ CHE UNA PERSONA È UN CROCEVIA PARENTALE, UN FAVOLOSO INSEMINATORE CHE HA DATO UN FUTURO ALLA SFORTUNATA DINASTIA DEGLI AGNELLI E ALLA FIAT, CHE OGGI VIAGGIA SOTTO FALSO NOME E ALTRA BANDIERA - NON DISTURBATELO, LASCIATEGLI LEGGERE L'OPERA DI PROUST CHE PROBABILMENTE AVRÀ COMINCIATO IN ADOLESCENZA E NON HA ANCORA FINITO..."

Estratto dell'articolo di Marcello Veneziani per la Verità

 

(...)

 

marcello veneziani foto di bacco

Davanti agli attacchi che subiva da giorni ho avuto l'impulso a prendere un comitato di solidarietà e sostegno al povero Alain Elkann trattato come un alieno, un radical-chic, un intellettuale con la puzza sotto il naso. Posso assicurarvi che non è niente di tutto questo, avrà pure la puzza sotto il naso, il povero Alain, ma intellettuale non è, non lo mortificate con questi appellativi ingiuriosi e impropri, sarà chic ma non è nemmeno radicale. Alain è stato un bel giovane, attraente ed elegante e ora è un bell'anziano di 73 anni, un po' insofferente verso i giovani, che compie missioni impossibili, come quella di andare addirittura in treno, nientemeno che a Foggia, con un gesto eroico di sfida nei giorni in cui c'erano 43 gradi in terra di Capitanata.

ALAIN PROUST - MEME BY EMILIANO CARLI

 

(...)Lo considero uno sfortunato, con una vita difficile. Alain è figlio del banchiere e rabbino Jean-Paul Elkann e nipote del banchiere Ettore Ovazza (un tempo fascista, poi vittima dei nazisti). Poi diventò il marito di Margherita Agnelli. Infine è diventato il padre di John Elkann, oltre che del leggendario Lapo.

 

ALAIN ELKANN - MEME

Insomma, il povero Alain non è mai stato se stesso, è sempre stato il figlio, il nipote, il cognato, il marito, il genero, il padre di qualcuno. Più che una persona è una sinapsi, una cerniera, un crocevia parentale, un favoloso inseminatore che ha dato un futuro alla sfortunata dinastia degli Agnelli e alla Fiat, che oggi viaggia sotto falso nome e altra bandiera.

 

Anche nella vita letteraria, Alain ha fatto da «spalla» ad Alberto Moravia e poi in tv a Indro Montanelli. Portatore sano di cultura e letteratura, Alain è stato un elegante indossatore di opere e talenti altrui. È stato pure il sottosegretario alla Cultura, ma il suo principale era Vittorio Sgarbi, non so se mi spiego. Un martire. Cosa gli rinfacciate, che male ha fatto in vita sua?

 

ALAIN ELKANN

Innocente, innocuo, lieve e discreto, con una sua altera gentilezza. Non è mai stato egocentrico ma centrifugo. Sì, gli hanno dato presidenze e incarichi, soprattutto non operativi, però lui ha sempre tenuto un profilo non alto né basso, ma evanescente. Ha scritto decine di libri, romanzi, interviste e altro, ma non ha mai fatto nulla per lasciare una traccia o lanciare un'idea. Che discrezione. Ha vissuto all'ombra del suo bel nome, della sua bella figura, dei suoi bei vestiti, del suo bel parentado, senza mai prendersi la scena.

 

gianni agnelli al matrimoni della figlia margherita con alain elkann

Ora lo avete linciato perché ha osato dire che in treno qualcuno gli ha dato fastidio, parlando ad alta voce (nei vagoni c'è pure l'area silenzio; la prossima volta, se mai volessi sottoporti a un'altra tortura ferroviaria, prenota quei posti).

 

Alain si è lamentato perché non lo hanno riconosciuto, ma forse è stato meglio per lui.

Resta un mistero il suo viaggio a Foggia, è come se - che così - avvistassero Bill Gates da Padre Pio o Chiara Ferragni a Medjugorje. Così come non capisco perché definire lanzichenecchi quei giovanotti che viaggiavano in prima classe (ma non si chiama più così, col nuovo lessico ipocrita). I lanzichenecchi erano soldati tedeschi, calati dal nord Europa a Roma per fare il famoso sacco.

alain elkann rosi greco

 

Questi invece erano italiani, forse settentrionali e andavano a sud, dove i guaglioni sgarbati venivano chiamati vastasi o bastasi (in Sicilia), ribusciati e nel napoletano guappi; se viaggiano in prima classe sono sgalliffi o chiavici. Ma poi cos'hanno fatto di male? Non l'hanno insultato, non l'hanno menato, niente rutti, abusi o sconcezze.

 

Per andare da Roma a Foggia, e qui capisco lo sgomento di Alain, non si passa dalla Costa Azzurra ma addirittura da Caserta e Benevento. Ma non sono cannibali, anche se non leggono il Financial Times.

 

Immagino con quale sgomento abbia letto l'articolo di Elkann il massimo esperto e utente della linea Roma-Foggia. È il mio amico Francesco Martucci, devoto a Padre Pio, e purtroppo un po' anche a Mario Merola; lui è nato nientemeno a Caserta, lavora tra Foggia e Napoli, ha famiglia nella Puglia più profonda, e dunque batte tutto il Sud. Non c'è volta che mi chiami al telefono e non si sente in sottofondo: «È in arrivo sul secondo binario locale per Foggia». Martucci ha cittadinanza ferroviaria, vive e risiede sul treno, da pendolare, recita a memoria l'orario ferroviario, è sommelier di carrozze; e appena ha un giorno libero, si mette sul treno per i suoi pellegrinaggi.

ALAIN ELKANN IN TRENO - MEME

 

Francesco avrebbe difeso il povero Alain dalla masnada dei «lanzichenecchi», perché è sudista, è buono di cuore, e ama leggere più di lui, anche se viaggia in terza classe; pure quella non c'è più, ma lui mentalmente è ancora lì, è un classista a rovescio di Alain, salta sul treno più disagiato per gustare la lentezza bollente di quei vagoni scassati. Insomma, non disturbate il povero Elkann, lasciategli leggere l'opera di Proust che probabilmente avrà cominciato in adolescenza e non ha ancora finito.

 

 

marcello veneziani foto di bacco (2)

 

elkann allan poe - racconti dal treno - meme by emiliano carli ALAIN ELKANN IN TRENO PER FOGGIA - MEME BY LUGHINO (SPINOZA)ALAIN ELKANN - LANZICHENECCHI - VIGNETTA VY LE FRASI DI OSHOALAIN ELKANN IN TRENO - MEME alain elkann e franca sozzani

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