WIKI-FILM: LE VICENDE DI ASSANGE ARRIVANO IL 18 OTTOBRE SUL GRANDE SCHERMO CON “THE FIFTH ESTATE”

Foto da "Business Insider.com"

1 - THE FIFTH ESTATE, SVELATO IL FILM SU WIKILEAKS
Gianluca Ferri per "OptimaItalia.com"

The Fifth Estate è il nuovo film di Bill Condon, già regista degli ultimi due episodi della saga di Twilight, ma anche interessante sceneggiatore vincitore nel 1999 dell'Oscar alla miglior sceneggiatura non originale per il film Demoni e dei.

Interprete principale della pellicola è invece Benedict Cumberbatch, attore britannico che ha prestato il volto e l'intensità al villain Khan nell'ultimo Star Trek, qui invece nei panni dell'australiano Julian Assange, tra i fondatori e il portavoce più noto di Wikileaks, organizzazione no profit il cui scopo è quello di far conoscere al mondo verità altrimenti tenute nascoste dai governi.

The Fifth Estate, ispirato da due romanzi sull'argomento scritti da due giornalisti e un ex collaboratore di Assange, cerca di raccontare fatti realmente accaduti, che hanno visto la nascita di questo sito nel 2006, e di tutte le inevitabili conseguenze, positive e negative, che tali azioni hanno comportato.

La pellicola ruota ovviamente intorno alla figura di Assange accompagnandolo nelle vicende degli ultimi anni, fino alla sua estradizione dalla Svezia, il rischio dell'ergastolo e della pena di morte in America, e la richiesta di diventare rifugiato politico presso l'ambasciata dell'Ecuador a Londra.

Nel cast oltre al già citato Cumberbatch, che sembra aver regalato un'altra grande interpretazione, troviamo anche Daniel Brühl, già visto in Bastardi senza gloria. L'attore spagnolo ha 35 anni e già una lunga carriera alle spalle con la partecipazione a oltre 40 produzioni, e numerosi riconoscimenti europei.


2 - IL FILM SU WIKILEAKS DA CHE PUNTO DI VISTA RACCONTERÀ LA STORIA?
Da "Newspedia.it"

Quando la realtà supera la fantasia, la fantasia prende spunto dalla realtà. La spy-story più avvincente degli ultimi anni, la più grossa emorragia di informazioni dai tempi del Watergate ad opera della più odiata, amata e controversa ONG del mondo raggiunge i grandi schermi targati Hollywood. E' The Fifth Estate, il film su Wikileaks tratto dal libro di Domscheit-Berg, uno di quelli che furono i più stretti collaborato di Assange, prima di diventare dissidenti del media.

Facciamo un salto indietro, è il 25 Settembre 2010, siamo alla vigila del Cablegate, che esploderà due mesi dopo: la più grossa perdita di informazioni da parte del Governo USA, 250.000 comunicazioni di diplomatici sparsi in tutto il mondo, ma è solo l'ennesima delle rivelazioni ottemperate da Wikileaks, forse quella con più eco mediatica, ma non certo la più importante.

Il 25 Settembre è una data importante, perché Wikileaks perde uno dei suoi collaboratori storici, co-fondatore della rete di controspionaggio: si tratta di Daniel Domscheit-Berg, portavoce tedesco di Wikileaks.

Fra Berg (al secolo Schmitt) e Julian Assange sembra non correre buon sangue. Uno, Berg, vuole maggiore pacatezza da parte del movimento, vuole che Wikileaks voli più basso, che non faccia la fine di Icaro. L'altro, Assange, ha davanti una mole di informazioni strabiliante, e non vede l'ora di spararla nella rete a uso e consumo del mondo.

Il sangue freddo di Berg non è più quello di una volta, Assange questo l'ha capito, e così il 25 Settembre avviene la cacciata di Berg da Wikileaks, l'attivista tedesco non avrà più accesso a informazioni riservate.

Berg, dopo aver fatto coming-out sulla sua storia, subito prima del Cablegate, decide di usare la eco mediatica di Wikileaks per aprire un suo sito per whistleblowers, OpenLeaks (3 anni e nessuna rivelazione -ndr-) e di scrivere, ovviamente ed immancabilmente, un libro sulla vicenda.

Ora andiamo avanti di pochi mesi, la eco mediatica del Cablegate è immane, gli USA vogliono la testa di Assange e vogliono vedere morto il Sunshine Press (il media islandese, la faccia istituzionale di Wikileaks). Scatta il banking blockade, le società di carte di credito e Paypalconfiscano illegalmente milioni di dollari di donazioni destinate a Wikileaks. Quei soldi non vedranno mai raggiungere l'organizzazione né tantomeno torneranno nelle tasche dei donatori.

Sarah Palin inizia la sua battaglia contro Assange, i Repubblicani fanno sapere che "Julian Assange dovrebbe essere ucciso" (Mike Huckabee) e due donne svedesi fanno sapere di essere state violentate da Julian Assange (si saprà poi dopo che, entrambe, parlano di "violenza sessuale" come di un rapporto non consensuale senza preservativo, pratica assimilabile alla violenza carnale in Svezia), e tutto puzza di bomba a orologeria.

Wikileaks non si ferma, dopo il Cablegate (che è solo l'ennesima delle rivelazioni, ripetiamo) ci sono lo sputtanamento di Stratfor (i Global Intelligence Files) e per Assange inizia una battaglia legale, una partita a scacchi fra Australia, Inghilterra, Svezia e Stati Uniti d'America. La Spy Story si intriga.

Anno 2012, Julian Assange, dopo aver perso la sua battaglia legale, scappa nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra, da cui otterrà asilo politico, siamo a due anni e mezzo dal Cablegate, a tre anni da Collateral Murder e dai Warlogs, l'opera di Wikileaks prosegue, azzoppata sì, ma prosegue. Il collettivo Anonymous si schiera dalla parte di Wikileaks, per ogni attacco del Governo USA ne seguono dieci da parte del collettivo.

Vengono violati siti istituzionali, la battaglia per la libertà di stampa prosegue, ma nessun deputato USA, nonostante il primo emendamento stabilisca la costituzionalità di Wikileaks, prende le parti del movimento o del suo fondatore.

Ora torniamo indietro all'11 Marzo 2011, nel bel mezzo della Spy-Story Steven Spielberg drizza le orecchie e acquisisce i diritti sul libro di Daniel Berg, la Dreamworks fa sapere che realizzerà un film su tutto ciò che è accaduto dalla fondazione di Wikileaks al Cablegate. Il punto di vista? Quello di Berg, un dissidente di Wikileaks, esiliato dal movimento perché ritenuto inaffidabile.

Dunque, abbiamo da un lato Steven Spielberg, narratore e registra magistrale, da cui possiamo aspettarci un prodotto avvincente e coinvolgente, seppur figlio di una Hollywood assoggettata a lobby, media e governo statunitense, dall'altro abbiamo Daniel Berg, dissidente di Wikileaks e autore della storia che Spielberg andrà a esporre.

La domanda che ci poniamo ora è, riuscirà Spielberg a slegarsi dai meccanismi a cui è inevitabilmente legato, per raccontare i fatti nudi e crudi, o avremo un prodotto viziato che mira a screditare Assange agli occhi degli spettatori di tutto il mondo, fatto di cui è lecito avere più di un dubbio?

Al 18 Ottobre l'ardua sentenza.


IL TRAILER DEL FILM "THE FIFTH ESTATE":
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=ZT1wb8_tcYU

 

 

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