
IL MISTERO DI ALESSANDRO COATTI, IL BIOLOGO ITALIANO UCCISO E FATTO A PEZZI A SANTA MARTA, IN COLOMBIA. AVEVA 42 ANNI, DALLO SCORSO VENERDI’ ERA SPARITO NEL NULLA - LA TESTA E LE BRACCIA ERANO ALL’INTERNO DI UNA VALIGIA ABBANDONATA VICINO ALLO STADIO MENTRE IL BUSTO È STATO RINVENUTO IN UN SACCO DI PLASTICA NELLE ACQUE DEL FIUME MANZANARES – LE AUTORITA’ LOCALI PARLANO DI “ATTO PREMEDITATO” – LUI AVEVA LASCIATO IL LAVORO A LONDRA PER IL SUDAMERICA, AVEVA FATTO VOLONTARIATO IN ECUADOR - SABATO SCORSO ERA USCITO PER ANDARE IN DISCOTECA, POI...
Fabrizio Caccia per corriere.it - Estratti
«Sono sotto choc, Alessandro era un idealista, un sognatore, non riesco proprio a spiegarmi quest’orrore...», si sfoga al telefono il professor Tommaso Pizzorusso, ordinario di Neuroscienze alla Normale di Pisa. Con lui, Alessandro Coatti, 38 anni, di Portomaggiore (Ferrara), si laureò con 110 e lode nel 2010, prima di partire per l’University College di Londra ed entrare a far parte dal 2017 della Royal Society of Biology.
Il suo cadavere, fatto a pezzi, è stato ritrovato domenica a Santa Marta, località turistica sulla costa caraibica della Colombia. Il corpo completamente smembrato: la testa e le braccia erano all’interno di una valigia abbandonata, notata domenica mattina da alcuni ragazzini nella zona di Villa Betel, vicino allo stadio Sierra Nevada, mentre il torso è stato rinvenuto lunedì pomeriggio chiuso in un sacco di plastica nelle acque del fiume Manzanares, vicino al ponte di La Platina.
Sarà il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, a coordinare le indagini su un omicidio i cui contorni sono ancora tutti da decifrare, anche se le autorità locali colombiane parlano già di «un atto premeditato». Il sindaco di Santa Marta, Carlos Pinedo Cuello, ha promesso più di 10 mila euro (50 milioni di pesos) a chi fornirà informazioni utili per risalire ai responsabili e ha creato a sua volta un pool investigativo: «I criminali devono sapere che qui non c’è posto per loro», ha scritto su Facebook.
I genitori di Alessandro, Gabriele e Sandra, pensionati, lo aspettavano nella casa di Longastrino, al confine tra Ferrara e Ravenna. «Sarebbe dovuto rientrare la settimana prossima — ha detto all’Ansa lo zio Giovanni, fratello del papà —. Voleva andare ad abitare là per cui era andato a fare un giro per vedere».
La conferma arriva dalla Royal Society of Biology di Londra: «Alessandro, detto Ale, ha lavorato qui per otto anni nel team Science Policy , prima di essere promosso a Senior Science Policy Officer . Era uno scienziato appassionato e scrupoloso. È andato via alla fine del 2024 per fare volontariato in Ecuador e recarsi in America del Sud. Ale era divertente, caloroso, intelligente, amato da tutti coloro con cui lavorava e mancherà profondamente a tutti».
Secondo la Farnesina, che ha ricostruito gli spostamenti della vittima fino al giorno della scomparsa, Coatti era arrivato in Colombia il 28 marzo scorso, dopo che da gennaio aveva viaggiato da solo in Ecuador, Perù e Bolivia. All’hotel Marovi di Santa Marta, una pensione a due stelle nel centro storico, era arrivato giovedì scorso, il 3 aprile: voleva visitare il Parco nazionale naturale di Tayrona ma aveva chiesto anche della strada per Minca, un altro paradiso della natura inaccessibile fino a qualche anno fa per la presenza di gruppi paramilitari.
Le sue tracce si perdono il 5 aprile, sabato scorso, quando la sera esce per andare in discoteca. L’hanno identificato la mattina dopo, aprendo la valigia, grazie al braccialetto dell’hotel Marovi che portava ancora al polso. Il professor Pizzorusso è sconvolto: «A Pisa si laureò con una tesi sulla plasticità del sistema nervoso, la capacità di adattamento del cervello al variare delle condizioni ambientali. Ma soprattutto voleva capire come le scoperte potessero essere utili concretamente alle persone.
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