roberto jonghi lavarini meloni

FASCI CONTRO NERI! IL NEOFASCISTA ROBERTO JONGHI LAVARINI ACCUSA I VERTICI DI FRATELLI D’ITALIA: “QUANTA IPOCRISIA. SE DOVESSERO USCIR FUORI LE LORO BATTUTE...E’ DONZELLI CHE DEVE DIMETTERSI, NON LA SUA SEGRETARIA” - IL “BARONE NERO”, NOTO ESPONENTE DELL'ULTRADESTRA MILANESE, TORNA SULL’INCHIESTA "FANPAGE" CHE HA PORTATO ALLA RIMOZIONE DI FLAMINIA PACE, ELISA SEGNINI E ILARIA PARTIPILO ACCUSATE DI RAZZISMO E ANTISEMITISMO. “PAGANO IL PREZZO AL POSTO DEI DIRIGENTI. E MELONI SA CHE IL 35% DEL PARTITO È DI FEDE MISSINA”

Matteo Pucciarelli per repubblica.it - Estratti

 

Roberto Jonghi Lavarini meloni

Roberto Jonghi Lavarini, alias il Barone nero, notissimo esponente del neofascismo milanese - per un soffio mancò l'elezione alla Camera con FdI nel 2018 - che senza remore rivendica la sua vicinanza ideologica alla Russia di Vladimir Putin e rilancia teorie antisemite, ha però un sussulto di sincerità:

 

«Metà dei giovani di Fratelli d'Italia è esattamente come queste belle e brave ragazze - dice riferendosi a Flaminia Pace, Elisa Segnini e Ilaria Partipilo, le militanti di Gioventù nazionale -

 

I vertici di FdI sono pateticamente ipocriti, dovessero uscire fuori le loro battute... Fossero coerenti dovrebbero espellere la metà dei giovani e un terzo degli iscritti a questo punto. Fatelo, ma poi togliete la fiamma e vedrete i consensi scendere al 16 per cento».

FLAMINIA PACE GIORGIA MELONI

 

 

La critica di Jonghi Lavarini è da destra, ovviamente. La teoria del barone nero, che era già finito dentro un'altra inchiesta di Fanpage (Lobby nera) conclusa in un nulla perlomeno dal punto di vista giudiziario, è che insomma i tributi al Duce, i motti nazisti, le battute sugli ebrei, siano la norma dentro il partito di Giorgia Meloni. 

(...)

 

E se la prende in primis con Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo di FdI: «Invece di difendere i loro dirigenti giovanili, subito li scaricano come inutile zavorra, solo per un taglia e cuci di battute evidentemente ironiche, rubate in momenti e ambienti privati. Donzelli non si era mai accorto delle idee della sua collaboratrice? Sapeva benissimo ed ora fa tutto lo scandalizzato, facendo un ignobile scaricabarile contro giovani e donne». Per questo motivo, sostiene, «dovrebbe essere Donzelli a dimettersi, non la sua segretaria».

 

donzelli

 

Ultima annotazione del Barone nero. Meloni non si dichiara antifascista per un semplice motivo: «Il 35 per cento del partito è rappresentato da uno zoccolo duro missino». Alle ultime elezioni Jonghi Lavarini, oggi animatore dell'associazione Aristocrazia europea, ha sostenuto la candidatura per la Lega di Roberto Vannacci.

LA LETTERA DI FLAMINIA PACE A SERGIO MATTARELLA

ciocca jonghi lavariniROBERTO JONGHI LAVARINIroberto jonghi lavarini con matteo salvini roberto jonghi lavarini carlo fidanza carlo fidanza chiara valcepina roberto jonghi lavarini jonghi lavarini e19

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