massimo mauro luca vialli

“NON ESSERE DIVENTATO PRESIDENTE DELLA SAMP È STATO IL SUO RIMPIANTO" – MASSIMO MAURO RACCONTA IL SUO AMICO GIANLUCA VIALLI, SCOMPARSO UN ANNO FA – “AVEVA DUE GRANDI AMORI: LA SAMP E LA JUVE. DISSE NO A 4 MILIARDI E MEZZO PER TRE ANNI: GLIELI DAVA IL PARMA CHE LO VOLEVA COME ALLENATORE. CON VIALLI ANCORA IN VITA MANCINI SAREBBE ANDATO IN ARABIA? SÌ, MA LUCA GLI AVREBBE CONSIGLIATO UNA DIVERSA COMUNICAZIONE DELLA SCELTA. L'UNICO ERRORE DI ROBERTO” – LE ULTIME PAROLE CHE GLI DISSE VIALLI...

Paolo Brusorio per “la Stampa” - Estratti

 

massimo mauro luca vialli

«Massimo è tardi, devi andare a prendere l'aereo».

«Luca mi fermo ancora un po'».

 

«No, vai».

«Va bene, passo il Natale a casa con i ragazzi e torno a trovarti».

 

«No, Massimo. Io e te non ci vedremo più».

Londra, 23 dicembre 2022. Al Royal Marsden Hospital si sta spegnendo la vita di Luca Vialli che muore la sera del 5 gennaio. Noi lo sapremo l'indomani mattina, Massimo Mauro l'aveva capito due giorni prima di Natale.

 

«Mi aveva chiamato la moglie Cathryn, "Massimo vieni a Londra". Soffriva moltissimo Luca, aveva dieci minuti di lucidità, poi doveva ricorrere alla morfina. Gli ho dato un bacio, me ne sono andato e ho chiamato subito Mancini. L'ho rivisto nella bara, l'abbiamo portata io, Mancio, i fratelli di Luca e Nando, il suo amico storico di Cremona. Suonavano la Canzone del sole di Battisti e un pezzo di Morricone, li aveva scelti lui».

 

massimo mauro luca vialli

Torino, uffici della Fondazione Vialli&Mauro che dal 2003 raccoglie fondi da destinare alla lotta alla Sla. Alle pareti foto e maglie di Luca, poi quelle con gli autografi dei campioni che non hanno mai mancato l'appuntamento con la gara di golf per mandare in buca il bene.

 

Prima dell'addio quando vi siete visti per l'ultima volta?

«In agosto. Eravamo ad Alba per un torneo giovanile. Abbiamo passato quattro giorni insieme e avevo capito che la situazione era peggiorata, mangiava ma non prendeva un etto. Eppure non mollava».

 

Che ricordo ha di quei giorni?

«Luca che ha voluto premiare con una medaglia tutti ragazzi. Pioveva e lui non riusciva a stare in piedi a lungo, fu costretto a scendere negli spogliatoi per sdraiarsi».

 

Dove trovava la forza?

«In quei mesi è stato un eroe. L'ho visto nudo, era solo pelle e ossa, eppure sa qual è stata la sua grandezza in quella immensa sofferenza?».

 

 

(...)

massimo mauro luca vialli

 

Come è nata la Fondazione?

«Siamo sul divano di casa sua a Londra. In tv c'è una gara di Tiger Woods, era il suo idolo. Per lui fermava il mondo. E così mi racconta che Woods ha una fondazione dove mette molti dei soldi che guadagna. Ed è allora che mi propone di far diventare i nostri hobby un'occasione di raccolta fondi. Prima gara, raccolti 150 mila euro».

 

Quanto calcio vedeva in tv?

«Anche quattro partite alla volta. Ha sempre avuto un grande rispetto per 22 mutande che corrono dietro a un pallone».

 

Il suo posto del cuore?

«Londra. Apprezzava la privacy anglosassone. E le auto che si fermavano davanti alle strisce pedonali».

 

Che coppia siete stati?

massimo mauro

«Io più istintivo, lui più riflessivo. Ci completavamo. Lui piedi di gesso e io talento, l'ho preso in giro tante di quello volte».

Che cosa lo faceva arrabbiare?

«Chi sprecava talento e fantasia».

La follia in comune?

«Un week-end a Pukhet: partenza giovedì, ritorno domenica. Più tanto altro, ma che non si può dire... Siamo stati bravi a gestire la parte ludica della nostra vita, ora con i social sarebbe impossibile».

 

Non deve essere mancato il divertimento?

«No. E ce lo siamo detti. La Fondazione è stato anche un modo, anzi è un modo, per restituire quanto avuto dalla vita. E lo so che fa specie dirlo di una persona che è morta a 58 anni. Troppo presto».

 

Qual è stato il rimpianto di Vialli?

vialli mihajlovic

«Non essere diventato il presidente della Samp. Me l'ha confessato prima di morire. Aveva solo due amori, la Samp e la Juve. E non potendo diventare presidente della Juve... Lei non sa quanti no ha detto per rispetto alla sua storia».

 

Uno?

«No a 4 miliardi e mezzo per tre anni: glieli dava il Parma. Sacchi direttore tecnico e Luca allenatore. Ci ha dormito su una notte a Londra e poi me l'ha detto. Avevo fatto un'ambasciata per Sacchi, toccò a me avvertirlo del rifiuti di Luca».

 

Con Vialli ancora in vita Mancini sarebbe andato in Arabia?

«Sì, ma Luca gli avrebbe consigliato una diversa comunicazione della scelta. L'unico errore di Roberto».

 

Cathryn White Cooper e Gianluca VialliCathryn White Cooper e Gianluca Vialli

(…)

vialli mancini

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…