costamagna minali

TI SPAC IN DUE! - PER LA FINANZA MONDIALE L’INGRESSO SUL MERCATO DELLE SPAC, LE AZIENDE NATE PER RACCOGLIERE CAPITALI CON L’OBIETTIVO DICHIARATO AGLI INVESTITORI DI USARE LA LIQUIDITÀ PER FARE ACQUISIZIONI, SEMBRAVA UNA PANACEA. MA NON TUTTE LE SPAC VENGONO COL BUCO. È IL CASO DELLA SPAC REVO DI CLAUDIO COSTAMAGNA E ALBERTO MINALI, CHE DOPO AVER RACCOLTO POCO MENO DI 200 MILIONI SUL MERCATO, HA AVVIATO IL PERCORSO DI ACQUISIZIONE. PUNTANDO PERÒ SUL CAVALLO SBAGLIATO, ALMENO QUESTO DICE OGGI IL MERCATO...

Dagonews

 

Costamagna Minali

Non tutte le Spac vengono col buco! Per la finanza mondiale l’ingresso sul mercato delle Spac, le aziende nate per raccogliere capitali con l’obiettivo dichiarato agli investitori di usare la liquidità per fare acquisizioni, sembrava una panacea. 

 

Il nuovo passe-partout per far crescere le aziende con una formula facile: manager qualificati si uniscono e, dopo aver raccolto sufficienti capitali, iniziano a cercare società da far crescere. Spesso aziende di nicchia, familiari ma presenti in settori in forte evoluzione, con tecnologie proprietarie e che hanno solo bisogno di un’iniezione di cash per spiccare il volo.

 

alberto minali 4

Nate in America qualche anno fa, nel 2021 ne sono state quotate negli USA 613, ma solo 199 hanno completato l’operazione di business combination. Quindi meno di un terzo ha trovato il proprio compagno di viaggio.

 

E in Italia? Dopo alcuni esempi di successo - tra cui la Innova Italy di Fulvio Conti e Franco Gianni e la Spaxs di Corrado Passera che ha poi generato la banca digitale Illimity – altri manager hanno provato a percorrere questa strada. Purtroppo però, non con gli stessi risultati. 

 

claudio costamagna di cdp

È il caso della Spac Revo di Claudio Costamagna e Alberto Minali, che dopo aver raccolto poco meno di 200 milioni sul mercato, ha avviato il percorso di acquisizione. Puntando però sul cavallo sbagliato, almeno questo dice oggi il mercato. La preda del duo Costamagna-Minali, infatti, non è una società innovativa o nativa digitale in un business in crescita. 

 

Non è un’azienda a cui mancava solo del capitale per spiccare il volo. Soprattutto, i soldi dell’acquisizione non sono andati all’azienda per espandersi, come avviene abitualmente nelle Spac, ma sono andati, come accade giustamente nelle acquisizioni, nelle tasche del proprietario.

 

L’acquisizione, a caro prezzo secondo il mercato, di una compagnia assicurativa, un settore di business evoluto, molto concorrenziale e secondo molti esperti maturo per aggregazioni, è tornata indietro a Minali, ideatore per mancanza di assicurazione, come un boomerang. 

alberto minali

 

Quotata ai primi di giugno a poco più di 10 euro, ha avuto buone performance fino a quando a luglio non è stato identificato il partner di viaggio. La compagnia assicurativa Elba appunto. La scelta non è evidentemente piaciuta al mercato che oggi quota Revo poco più di 9 euro quando, abitualmente, le Spac dopo aver scelto la ‘preda’ crescono in maniera geometrica spesso raddoppiando in breve tempo il loro valore.

 

Insomma, la speranza di coloro che hanno comprato le azioni della Spac di Minali è che almeno l’Albertone, come lo chiamano a Verona, sia assicurato contro i rischi di mercato.

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…