iliad vodafone

LE NOZZE ILIAD-VODAFONE PER SFIDARE TIM - SE L'AFFARE SARÀ FATTO, CHI COMANDERÀ? INSIEME ILIAD ITALIA E VODAFONE ITALIA CONTROLLEREBBERO UNA QUOTA DEL 36% DELLA TELEFONIA MOBILE, GENERANDO UN FATTURATO DI SEI MILIARDI DI EURO. NIEL, PADRE FONDATORE DI ILIAD FA PARTE DEL CDA DI KKR COME AMMINISTRATORE INDIPENDENTE. CON BOLLORÉ, CAPO DI VIVENDI AZIONISTA DI RIFERIMENTO DELLA TIM, SONO VICINI DI CASA. MA NON SI AMANO PER NULLA. NIEL È UN MACRONISTA, ANCHE SE NON LO VUOLE AMMETTERE, E BOLLORÉ È SOSTENITORE DI ERIC ZEMMOUR, ALL'ESTREMA DESTRA…

Leonardo Martinelli per "La Stampa"

 

iliad vodafone 1

Matrimonio in vista tra Iliad e Vodafone in Italia? Le voci corrono intorno alle trattative tra i due colossi, il primo con sede a Londra, sotto la guida di Nick Read, e il secondo a Parigi, nelle mani del padre-fondatore Xavier Niel. Il negoziato (che da parte sua il miliardario francese ha affidato alla banca d'affari Lazard) è stato confermato da fonti vicine al dossier ieri all'agenzia Reuters. Le società non commentano, ma un'operazione del genere andrebbe nel senso (logico) di un consolidamento del settore, necessario in Italia come in gran parte dell'Europa. Da noi, gli operatori esistenti (oltre alle filiali dei due colossi, ci sono Telecom Italia Mobile, WindTre, Fastweb e altre realtà più piccole) sembrano troppi. 

PIETRO LABRIOLA

 

Per Iliad e Vodafone significherebbe vantaggiose sinergie, in un settore dove, a causa dei grossi investimenti, necessari soprattutto per la fibra, i margini sono sempre più risicati. Se l'affare sarà fatto, chi comanderà? Insieme Iliad Italia (sotto la guida di Benedetto Levi) e Vodafone Italia (l'amministratore delegato è Aldo Bisio) controllerebbero una quota del 36% della telefonia mobile, generando un fatturato di sei miliardi di euro. 

 

vodafone

Ma al momento attuale Iliad nel nostro Paese arriva solo al 10%, Vodafone è molto più grossa. D'altra parte, il marchio francese vive uno slancio particolare. Sbarcato in Italia appena tre anni e mezzo fa, già può contare su più di 8,5 milioni di abbonati per i cellulari e martedì debutta nella banda larga fissa (con un'offerta double play, cellulare e fisso, che potrebbe partire da solo 17 euro). 

 

Nel primo semestre 2021 Iliad ha iniziato già a macinare profitti in Italia, prima del previsto. Da noi l'arrivo dell'operatore aveva scatenato una battaglia delle tariffe (come già era successo in Francia). Inglobando le attività di Iliad e Vodafone quelle ostilità potrebbero riprendere ancora di più al ribasso. Da sottolineare: si sapeva che Niel (che ieri non ha risposto alle sollecitazioni de La Stampa per avere conferma delle trattative) stesse pensando a nuove operazioni.

 

PIETRO LABRIOLA

La scorsa estate aveva lanciato un'Opa per recuperare il controllo dell'intero capitale della sua società. Così, sborsando la bellezza di 3,1 miliardi, era riuscito a salire da una quota del 70,6% a oltre il 96%, centrando quello che era il suo obiettivo: spingere Iliad fuori dalla Borsa di Parigi e avere finalmente le mani libere, soprattutto all'internazionale (dopo l'Italia, dal 2020 Iliad si è radicata anche in Polonia, prendendo il controllo dell'operatore Play e di quello via cavo Upc), senza dover strappare necessariamente il via libera degli investitori.

iliad vodafone

 

Niel, nel frattempo, ha pure ripreso concretamente la gestione diretta del suo gruppo, senza più delegare. E i risultati si sono visti già nel primo semestre del 2021, con una crescita dell'Ebitda del 59,5% a 1,4 miliardi. La possibile fusione Iliad-Vodafone interviene mentre Vodafone ha riaperto nel Regno Unito il dossier Three Uk, la compagnia telefonica inglese controllata da Ck Hutchinson, dopo il tentativo fallito dell'anno scorso. Nick Read, lo scorso 17 novembre aveva affermato che il consolidamento è necessario in Europa, in particolare in Italia, Spagna e Portogallo, dove «tutti i giocatori stanno soffrendo».

 

PIETRO LABRIOLA 2

In Italia di sicuro soffre Tim, che ha appena nominato un nuovo ad, Pietro Labriola. Lì il fondo americano Kkr ha proposto 10,8 miliardi di euro per prendere il controllo del gruppo (che ha come azionista di riferimento Vivendi, controllata da un altro magnate francese, Vincent Bolloré). A proposito, Niel fa parte del Cda di Kkr come amministratore indipendente. Con Bolloré sono vicini di casa, in un compound di ricchi al centro di Parigi. Ma non si amano per nulla. Niel è un macronista, anche se non lo vuole ammettere, e Bolloré è sostenitore di Eric Zemmour, all'estrema destra, anche se pure lui non lo riconosce. Mentre le presidenziali si avvicinano. La loro rivalità va oltre le telecom.

vodafone iliad 2Pietro Labriola DI TIMvodafone iliad

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…