1- OSSERVATE IL VOLTO INDURITO DELL’AMARA CARFAGNA: È IL VOLTO DELLA DISFATTA 2- AL PRESENTA-LIBRO DI BRUNETTA, FERRARA HA COSÌ APOSTRAFATO IL BANANA: “SE C’È STATO UN GRANDE IMBROGLIONE CREDO CHE SIA LA PERSONA CHE SIEDE ACCANTO A ME” 3- QUELLA DI GIULIANONE ERA SOLO UNA BATTUTA RETORICA PER SPARARE UN’INTEMERATA “CONTRO I PUGNALATORI, I SICARI E I SICOFANTI CHE POPOLAVANO LE STANZE DEL POTERE” MA SUI PRESENTI DI COLPO è SCESO UN SIPARIO DA ‘’ULTIMI GIORNI DI POMPEI’’ 4- IN PLATEA, TRA ALFONSO PAPA E GIANNI DE MICHELIS, I RESIDUATI DEL FORZA GNOCCA SOCIAL CLUB (LA GIAMMANCO, LA TOPOLONA ELVIRA SAVINO, LA VISPA BARBARA MATERA, LA BADANTE MARIAROSARIA ROSS LA VALCHIRIA AZZURRA, MICHAELA BIANCOFIORE) E LE DEPUTATE BLING BLING MELANIA RIZZOLI E CATIA POLIDORI E ANNAMARIA BERNINI

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

1- VIDEO DALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO BRUNETTA

BERLUSCONI: EURO GRANDE IMBROGLIO
http://www.youtube.com/watch?v=V-y3XfG6lpM

BERLUSCONI, CRISI SENZA FINE SE UE CONTINUA SU QUESTA STRADA
http://www.youtube.com/watch?v=X_LEXoRTKi0

GAFFE DI SILVIO, SBAGLIA IL NOME DI GIULIANO FERRARA: "GIOVANNI"
http://www.youtube.com/watch?v=C1YV9Obi3nc

BERLUSCONI: IN SARDEGNA MENO TURISTI, EQUITALIA ESTORSORI
http://www.youtube.com/watch?v=iJ-IfsRQ6D4

2-
Francesco Persili per Dagospia

«Se c'è stato un grande imbroglione credo che sia la persona che siede accanto a me». Nemmeno il tempo di tornare dopo i sofferti mesi del silenzio e la remise en forme tra diete, passeggiate e bagni di sole in Kenya, che Berlusconi viene spiazzato, oltre che dall'apertura di Monti al secondo mandato, anche dal suo funambolico Richelieu. «Iniziamo bene, Giuliano», smussa il Cavaliere, con un sorriso, prima che l'Elefantino spieghi, in cima ad un'intemerata «contro i pugnalatori, i sicari e i sicofanti che popolavano le stanze del potere» negli ultimi giorni di Silvio, come in realtà il suo via libera al governo dell'emergenza sia stato un atto di responsabilità».

Quella che va in scena al tempio di Adriano, all'ora dell'aperitivo, non è solo la presentazione del libro («Il grande imbroglio. Storia di un anno difficile») dell'ex ministro Brunetta ma il revival del codice Silvio, mito dell'eterna gioventù, bellezza da godere, parole in libertà e il supplemento dell'eterno ritorno di un'attesa, quella per la milionesima ridiscesa in campo del Cav.

Ma, allora, Berlusconi cosa fa?
È la domanda che resta appesa a labbra bombastiche, agita vertigini in tacco 12, scapezzolate a piede libero e damazze arrembanti che si ritrovano a fare la ola per il ritorno del Cavaliere sulla scena politica. Tremate, tremate le gnocche son tornate (O non sono mai sparite?).

«Berlusconi è sinceramente incerto», ammette Giuliano Ferrara. E te lo immagini in souplesse, come Maspes al Vigorelli, una navigazione ferma in attesa di conoscere con quale legge elettorale si voterà prima di sciogliere le riserve. Le elezioni, intanto, possono aspettare, Barbara Matera, no. Tra le prime ad arrivare l'eurodeputata, dopo essersi fatta autografare il libro da Brunetta, si sottopone, paziente e compiaciuta, al bombardamento di flash e viene raggiunta da Gabriella Giammanco, deputata ed ex compagna del direttorissimo Augusto Minzolini, che si appresta a sbarcare a Mediaset nello spazio di Matrix.

In quella parte della sala che viene subito ribattezzata la curva di Forza Gnocca, passa anche Anna Maria Bernini, deputata e portavoce vicario del Pdl, che la butta sul ridere: «Mi sono affiancata a loro giusto un attimo, ma sembravo la nonna con le nipoti...» Peccato, perché da quelle parti si sistema anche Gianni De Michelis, esponente di (tacco e) punta del gruppo dirigente craxiano, che aveva come consulente Brunetta quando era ministro. Salta così la photo-opportunity Bernini-De Michelis: «E meno male», chiosa la portavoce vicario del Pdl, altrimenti avreste subito ironizzato: «una foto da prima Repubblica».

Appartiene alla seconda, con i suoi vizi ed i suoi vezzi, invece, Elvira Savino, tra le deputate più concupite della serata. La valchiria azzurra, Michaela Biancofiore in jeans, camicia bianca e scarpe di vernice nera, dispensa sorrisi a vuoto mentre la deputata beneventana Nunzia Di Girolamo, borsettina griffata, smalto rosso e occhiali da sole, più che del bis di Monti sembra preoccupata per le scosse di terremoto nel Sannio e per l'organizzazione del battesimo della figlia Gea, avuta con il deputato Francesco Boccia, sabato a Pietrelcina.

Poco più in là ci sono anche il governatore dell'Abruzzo, Chiodi, il redivivo Alfonso Papa, l'ex ministro Rotondi con il suo ghigno sornione, e poi le deputate bling bling Melania Rizzoli e Catia Polidori onuste di monili e gioielli, poco distanti da Titti, la moglie di Brunetta. Arriva Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera mentre si notano le assenze del segretario Alfano, di quel che resta del triumvirato (La Russa e Verdini) e del presidente del gruppo Pdl al Senato, Gasparri.

Quando Bonaiuti e Mariarosaria Rossi si sistemano in prima fila, inizia lo show. Il Cavaliere, con molti chili in meno e una pelle color cotto smaltato, attacca a tutto campo, 4-2-fantasia, e via andare.

A gamba tesa sull'euro («il grande imbroglio non è il governo tecnico ma l'euro»), in pressing alto sulla linea dell'austerity («che io avevo combattuto ma ero una voce isolata»), in contrasto, con tanto di giustificazione storica, nei confronti di Angela Merkel e della Bundesbank («La Germania viene dalla Repubblica di Weimar, un'esperienza in cui le signore andavano a fare la spesa con le carriole per portarsi i soldi e che aprì le porte al nazismo: per questo, i tedeschi hanno nelle loro radici il terrore dell'inflazione»), del fiscal compact («esprime l'idea di una politica imposta dalla Germania che ha imposto una linea di rigore che ha frenato la crescita») e dell'intervento del fondo salva stati («che ci porterebbe al collasso»).

Il Berlusconi monologante galvanizza la platea che registra l'arrivo anche di Beatrice Lorenzin e Stefania Prestigiacomo tra l'heri dicebamus dei suoi ultimi mesi al governo («fermai la Tobin Tax...») gaffes sul cambio euro-lira, siparietti divertenti (ribattezza Giuliano Ferrara, Giovanni, e poi chiosa: «Scusate, sono fuori dalla politica ormai...») usa le armi di seduzione di massa cavalcando il malcontento contro la tassa Imu che colpisce la casa («un bene primario e fondamentale per le famiglie italiane»), il fisco «occhiuto», Equitalia e il redditometro («roba da stato di polizia tributaria»).

Un repertorio da campagna elettorale che sembra rinforzare l'impressione di un Cavaliere pronto a scendere di nuovo in campo. Anche se il sole in tasca lascia il posto al realismo di chi nella trincea dell'impresa oggi mette in guardia dall'avvitamento di una crisi «che ci impoverirà sempre più».

Ad aumentare la suspence e l'incertezza, anche alcuni giudizi sul governo tecnico (con Monti, il debito pubblico è aumentato al 123 per cento del Pil...»), sul futuro dell'Europa («la Banca centrale si trasformi in prestatore di ultima istanza oppure la Germania esca dall'euro: non sarebbe una tragedia») e sugli spread («si sono abbassati dopo l'intervento di Draghi che ha promosso una disponibilità della Bce ad acquisire titoli del debito pubblico europei»). Dall'agenda Monti a quella Draghi?

Mentre Mara Carfagna si allontana chiusa nei suoi pensieri, il Doge delle slide e dei grafici, Brunetta lancia lo slogan per la prossima campagna elettorale («Basta con l'austerity fine a se stessa») e un'operazione verità («Berlusconi non è l'imbroglione, ma l'imbrogliato»). Ma il Cavaliere non ha ancora deciso se tornare ad impegnarsi in prima persona. Temporeggia, intanto incassa gli applausi del Forza gnocca social club e sparisce dietro una tenda bianca inseguito da flash e microfoni. Allora, torna? Silenzio. La tenda si riapre. Un sorriso, grazie. È Silvio? No, Razzi. Meno male che Razzi c'è.

 

 

UNA FOTO PER SILVIO TITTI BRUNETTA TITTI BRUNETTA SUPERSTAR SILVIO BERLUSCONI TITTI BRUNETTA ORGANIZZA MELANIA RIZZOLI MARA CARFAGNA MARIO ABBRUZZESE IN CHAT LELLA CURIEL E TITTI BRUNETTA MICAELA BIANCOFIORE NUNZIA DE GIROLAMO ALESSANDRA NECCI VALERIA LICASTRO LELLA CURIEL E TITTI BRUNETTA GIULIANO FERRARA

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…