1, 2, 3, P4! SFILANO I BIG AZZURRI LETTA E VERDINI NEL PROCESSO P4 A CARICO DI ALFONSO PAPA – RICICCIA COSSIGA - FIGURACCIA DI LUIGI CESARO: NON CAPISCE LA DOMANDA DI WOODCOCK SULLE CENE “CONVIVIALI”
Dario Del Porto per “la Repubblica”
Sfilano i big del partito di Berlusconi, al processo sul caso P4 dove l'ex parlamentare del Pdl Alfonso Papa è imputato di concussione. L'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, il senatore Denis Verdini e il deputato Luigi Cesaro, sono stati ascoltati come testi su richiesta degli avvocati Carlo Di Casola e Giuseppe D'Alise, legali di Papa.
L'udienza ha affrontato alcuni dei punti centrali dell'inchiesta istruita dal pm Henry John Woodcock, ieri affiancato dal pm Celeste Carrano: dall'amicizia fra Letta e l'influente uomo d'affari Luigi Bisignani, che nel caso P4 ha patteggiato la pena, alla presunta attività di acquisizione di notizie su inchieste delicate condotta da Papa.
In chiusura, il pm ha annunciato di aver messo a disposizione delle parti intercettazioni di telefonate della commercialista Stefania Tucci, ex moglie di Gianni De Michelis (sentita ieri come teste dopo i politici) con il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, scomparso nell'agosto 2010, e con il parlamentare Vito Bonsignore.
Nell'interpretazione dell'accusa, nei colloqui si farebbero riferimento ai tentativi di trasferire a Roma un'indagine aperta a Noia nei confronti della dottoressa Tucci, poi archiviata, e di Bisignani, successivamente assolto. Gianni Letta ha ricordato di aver conosciuto Papa nel 2002, quando il futuro deputato del Pdl era vice capo di gabinetto al ministero della Giustizia dove, ha sottolineato, «godeva di grande stima».
Quando Papa, ha aggiunto Letta, manifestò l'intenzione di candidarsi alle Politiche del 2008 «gli dissi: come sai io non faccio le liste. Dirò al presidente Berlusconi di questo tuo desiderio e lo caldeggerò. Poi lui ha parlato direttamente con Berlusconi, che lo aveva preso a cuore, io glielo ho ricordato più di una volta».
Letta ha ricordato di conoscere Bisignani «da ragazzino. Non rinnego l'amicizia, ma le strade della vita portano a scelte diverse, oggi ci frequentiamo molto meno». L'ex sottosegretario ha invece escluso «nel modo più assoluto» di aver ricevuto da Papa notizie su procedimenti giudiziari e ha assicurato di aver appreso solo dalla stampa dell'indagine aperta nei suoi confronti a Potenza nel 2009, poi trasmessa a Roma e infine archiviata a Lagonegro nel 2011 dove erano coinvolti anche l'imprenditore lucano Angelo Chiorazzo, vice presidente di una cooperativa attiva nel settore dei centri di accoglienza per immigrati, e il prefetto Mario Morcone.
«Chiorazzo mi era stato presentato da Andreotti. Ho telefonato una volta al prefetto Morcone, ma il problema generale dell'urgenza dello sbarco degli immigrati era regolato da un documento per regolare gli appalti che non era stato fatto per Chiorazzo».
Il pm Woodcock allora ha chiosato: «Un problema tornato di attualità». Letta ha annuito: «Ahimè sì». Verdini e Cesaro hanno confermato che la candidatura di Papa fu indicata a livello nazionale. Non è mancato un siparietto tra il pm Woodcock e Cesaro: «Incontri conviviali vuoi dire quando si va a mangiare assieme», ha sottolineato il pm quando il deputato è apparso sorpreso da una domanda. «Sì, qualche volta ho mangiato assieme a Papa», ha quindi risposto.
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