giorgia meloni paolo gentiloni

“A BRUXELLES VOGLIONO FARCI L’ANALISI DEL SANGUE”. LA MELONI, CHE SOFFRE LA MINACCIA DI SALVINI TORNATO A CAVALCARE L'ANTIEUROPEISMO, ATTACCA IL COMMISSARIO UE GENTILONI E VEDE DI NUOVO I FANTASMI DI UNA COMMISSIONE NEMICA DELL’ITALIA CHE CAVILLA SUL PNRR LADDOVE A DRAGHI CONDONAVA – LA MEDIAZIONE CON L’EX PREMIER DI FITTO: “DOVE PRIMA PASSAVA UN ELEFANTE, ORA NON PASSA NEPPURE UNO SPILLO” – LA STAFFILATA DI TAJANI: “GENTILONI FA POLITICA”

Estratto dell'articolo di Valerio Valentini per "il Foglio"

 

giorgia meloni paolo gentiloni

I tecnici della Commissione che lavorano con lui, a leggere dell’attacco rivoltogli da Giorgia Meloni, sono trasaliti: “Una cosa del genere segna un prima e un dopo”. Ma tra le due fasi, tra il prima e il dopo, c’è stato un tribolato intermezzo. Ed è lì che è maturata l’insofferenza della premier nei confronti di Paolo Gentiloni.

 

La fine del “prima” si consuma a inizio giugno, in una riunione del gotha della Fiamma. E’ lì che la capa di FdI, dopo essersi fatta ragguagliare da Fitto sul perché di tanto accanimento di Bruxelles sul Pnrr, sbotta: “Siamo alle solite, vogliono farci le analisi del sangue, altro che verificare i target del Recovery”.

 

raffaele fitto giorgia meloni

Siamo sempre lì, alla paranoia nazionalistica: l’Europa dei burocrati ce l’ha con l’Italia, e ancor più con l’Italia che svolta a destra. A questo del resto allude anche Raffaele Fitto – che pure s’è ritagliato un ruolo da mediatore, e che non a caso ieri s’è affrettato a voler incontrare Gentiloni, a Bruxelles, per un incontro che da entrambe le parti viene definito “costruttivo” – quando ripete alla premier: “Qualcosa è cambiato. Dove prima passava un elefante, ora non passa neppure uno spillo”.

 

Insomma la Commissione che si fa nemica, che cavilla laddove a Mario Draghi condonava: questa è la tesi. E così, quando Gentiloni interviene al Festival dell’Economia di Torino, il 1° giugno, e sollecita il governo a fare bene e fare in fretta, sul Pnrr, a Palazzo Chigi sbottano. “Se vogliono farci le analisi del sangue, allora cambia tutto”, dice Meloni ai suoi.

 

giorgia meloni raffaele fitto 2 giugno 2023

E lì in effetti qualcosa cambia davvero, se perfino Antonio Tajani, in Transatlantico, due giorni fa, mentre i cronisti gli chiedevano delle raccomandazioni del commissario agli Affari economici sul Mes, allargava le braccia: “Vabbè, ma Gentiloni fa politica”. Poche ore dopo, in Senato, l’attacco frontale di Meloni: “Mi fa specie che Gentiloni oggi chiami in causa il governo sul Pnrr”. Ecco, lì che si fosse arrivati al “dopo” è diventato chiaro.

 

(...)

 

Poi qualcosa s’è rotto. E forse, a voler uscire dalla narrativa del Colle Oppio, ci sarebbe da dire che il piano s’è inclinato quando a Meloni s’è imposta una scelta chiara, sul Pnrr: e cioè se cercare sponde politiche per negoziare su un dossier proibitivo, rinunciando però alla propaganda sovranista, oppure buttarla in politica e lanciare scomposte accuse a Draghi, a Gentiloni, alla Bce, per giustificare un affanno ormai conclamato. E se alla fine Meloni ha ceduto all’incanto del nostos sovranista, è forse anche perché soffre davvero la minaccia di un Salvini tornato a cavalcare l’antieuropeismo.

PAOLO GENTILONI

 

E allora pure Gentiloni, uno che a Bruxelles fa quel che può per non lasciare deflagrare le tensioni che ci sono, e che crescono, per i ritardi italiani sul Pnrr, che ci sono e che crescono, diventa un nemico. Anche quando dice l’ovvio, e cioè che la mancata ratifica del Mes danneggia l’Italia a Bruxelles, viene tacciato di tradimento alla patria. 

 

giorgia meloni e raffaele fittoMATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

paolo gentiloni al festival dell economia di trento 1VALDIS DOMBROVSKIS - PAOLO GENTILONI

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