bellumori prodi damilano

ALLARME A CAPALBIO! ARRIVANO DECINE DI PROFUGHI NELLE VILLE E LA COMUNITÀ RADICAL CHIC VA NEL PALLONE. IL SINDACO: ‘NON SIAMO RAZZISTI, MA NON È ACCETTABILE. QUESTE SONO VILLE DI GRAN LUSSO. PER UN CITTADINO DI CAPALBIO HO 31 EURO DA SPENDERE IN UN ANNO, E PER QUESTE PERSONE 33 EURO AL GIORNO?’ - IL PRINCIPE CARACCIOLO: ‘UN DANNO AL TURISMO DI QUALITÀ’

 

1. PROFUGHI NELLE VILLE, CAPALBIO PROTESTA

Virginia Piccolillo per il ‘Corriere della Sera

 

 Cinquanta profughi abiteranno nel centro di Capalbio.

A settembre, forse prima, arriveranno in un comprensorio del borgo medievale dalla torre merlata, adottato dalla sinistra radical chic, tutta cuoio, giacche da caccia, pianelle e politically correct che storce il naso alle sparate anti-immigrati. In una riunione infuocata ieri il viceprefetto di Grosseto Luigi Manzo ha confermato la scelta al sindaco, Luigi Bellumori, e a una delegazione di cittadini. E così il capoluogo dell' estate vip si indigna, sospetta un «dispetto» e si prepara, il 25 agosto, alla vigilia del Premio Capalbio, a protestare contro «la scelta assurda».

 

presentatrice federica de sanctis - bellumoripresentatrice federica de sanctis – bellumori

Sindaco, ma lei non era del Pd? «Sono del Pd, diamine. Bisogna accogliere, per carità.

Ma queste so' ville . E di gran lusso. Con giardino. Finemente arredate. Nel centro storico.

Per un cittadino di Capalbio ho 31,28 euro l' anno da destinare allo stato sociale. A un poveraccio sfrattato non posso pagargli una stanza. E per queste persone, dallo status da accertare, se ne spenderanno 33,50 al giorno. Il problema è la concentrazione nell' area più residenziale della perla della Maremma che, come Capri e Portofino, attrae turismo culturale. In 19mila ettari bisognava metterli proprio là?».

 

Una scelta che ha generato sospetti in paese. «L' appalto è stato assegnato con una gara alla quale ha partecipato solo l' Ati Senis Hospes-Rti Tre Fontane, cooperative comparse in Mafia Capitale e ora commissariate. Abbiamo chiesto un accesso agli atti e ci è stato negato. Lo ha chiesto il sindaco e il prefetto si è rivolto ad Alfano. Perché?», denuncia Mauro Canali, docente di storia e autore Rai, che abita nel comprensorio.

daniele - bellumoridaniele – bellumori

 

«Non faccio l' investigatore. I bandi vengono assegnati ad associazioni del terzo settore se vengono rispettati requisiti specifici. Non sono io che devo fare le verifiche. Io applico la legge e quella sugli appalti dice che gli atti posso mostrarli solo a chi ha partecipato alla gara» replica il viceprefetto Manzo, che sostituisce il prefetto Annamaria Manzone, appena promossa a Livorno. «Alla gara pubblica, per Capalbio c' è stata una sola offerta per 50 posti in quella struttura».

 

Villette? «Sì, ma in tutta Italia i profughi vengono mandati anche in città d' arte e in alberghi di livello notevole». Quando arriveranno? «Dopo le verifiche. Può essere a fine stagione. Ma dipende dagli sbarchi. Le scelte vengono fatte dal centro e i tempi ormai li dettano gli sbarchi». È vero che saranno solo uomini?

«Non si sa, non possiamo scegliere».

 

luigi bellumoriluigi bellumori

Certo, un fantasma si aggira tra i lettini dell'«Ultima spiaggia» e sulle terrazze vista mare: l' accusa di razzismo. «Ma il razzismo non c' entra» assicura Concetta Monaci, proprietaria de «Il Frantoio», ristorante con annessa galleria d' arte. I richiedenti asilo abiteranno a pochi passi da lì. «Qui ci confrontiamo con i numeri. A Capalbio i 4mila abitanti sono sparsi sul territorio: 50 rifugiati in un centro che d' inverno ne conta poco più del doppio è una cifra esorbitante. Qui non c' è un cinema, una palestra, spesso non prende nemmeno il telefonino. Come si integreranno?».

 

 

2. CARACCIOLO: «UN DANNO AL TURISMO DI QUALITÀ»

Marco Gasperetti per il ‘Corriere della Sera

 

luigi bellumori romano prodi marco damilano  luigi bellumori romano prodi marco damilano

«Credo che ci sia un grave errore nella condotta dell' amministrazione. E grande è la preoccupazione tra la gente. Il nostro è un comune piccolo, fragile, che deve affrontare molti ostacoli e poche decine di migranti possono trasformarsi in un grave problema».

 

Nicola Caracciolo, ambientalista e nobiluomo, è uno dei principi di Capalbio. La sua villa di famiglia si trova nella frazione di Garavicchio a due passi dal Giardino dei Tarocchi, il magico spazio verde ideato da Niki de Saint Phalle e da sempre Nicola, fratello dell' editore Carlo (scomparso nel 2008) , difende il borgo maremmano da autostrade e scempi edilizi.

 

8cap28 nicola caracciolo8cap28 nicola caracciolo

E i profughi che c' entrano?

«Anche cinquanta migranti possono essere molti in un paese che ha come prima economia un turismo di qualità. I residenti, quelli che restano d' inverno, sono pochi, per lo più anziani e un centro di raccolta di profughi genererebbe soltanto insicurezza».

 

Ha una soluzione alternativa all' accoglienza?

«Siamo per l' accoglienza. Qui vive una comunità di rumeni perfettamente integrata, ma non piovuta dal cielo. La popolazione è stata partecipe, è stata coinvolta. Ora, invece, sta arrivando tutto all' improvviso, senza discussioni».

 

E la cosa disturba i proprietari di ville, i cosiddetti vip?

«Assolutamente no: è qualcosa che nessuno capisce e che ha il sapore dell' imposizione. Bisogna essere prudenti, comprendere i problemi del territorio e capire che ci sono territori un po' speciali. Già dai tempi delle battaglie contro il nucleare, Capalbio ha sempre combattuto per la sostenibilità e soprattutto ha cercato di capire e valutare certe scelte.

NICOLA CARACCIOLO E EUGENIO SCALFARI NICOLA CARACCIOLO E EUGENIO SCALFARI

Non è un problema di accoglienza, ma di buonsenso».

PROFUGHI GIARDINIPROFUGHI GIARDINI

 

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…