AMARCORD TREMONTI - L’EX MINISTRO DELL'ECONOMIA DEL GOVERNO BERLUSCONI SCRIVE A DAGOSPIA E RICORDA LA NOTTE DEL NOVEMBRE 2003 - E DI COME PROPRIO QUELLE SCELTE FAVORIRONO LE RIFORME STRUTTURALI TEDESCHE
Caro Dago:
ho appena letto con grande interesse su “Dagospia” quanto segue: “L’inquilino pro tempore di Palazzo Chigi ieri ha balbettato una reazione: è stata la Germania ad essere stata salvata dal deficit eccessivo. Errore. La presidenza di turno italiana (Giulio Tremonti), nel novembre del 2003, impedì l’applicazione delle sanzioni a Francia e Germania, congelando la procedura per deficit eccessivo”.
Credo che possa essere utile specificare al proposito quanto segue:
- Germania (e Francia) sono comunque rimaste soggette alla procedura per “deficit eccessivo”, procedura che non è stata congelata, ma confermata e linearmente sviluppata in base alle regole allora vigenti;
- a Germania (e Francia) non furono addizionalmente applicate le “sanzioni” richieste dalla Presidenza Prodi perché il Trattato prevedeva (prevede) l’applicazione agli Stati di sanzioni solo nel caso di violazioni determinate da motivazioni politiche.
Non era così nel caso della Germania (e della Francia), che era in deficit di bilancio, ma solo per il cattivo andamento dell’economia e dunque per una ragione economica e non politica;
- per Germania (e Francia) non ci fu dunque alcun favore. La correttezza dell’interpretazione – applicazione del Trattato operata nel durante della Presidenza italiana della UE fu confermata dalla Corte di giustizia europea. Corte che, statuito quanto sopra nel merito, si limitò a criticare il metodo seguito all’interno della discussione del Consiglio europeo, una discussione comunque molto complessa e per questo protrattasi fino all’alba;
- alcuni giorni dopo il Presidente Prodi definì “stupido” il “Patto”!
- nei mesi successivi la Germania varò un intensissimo ed efficacissimo piano di riforme economiche. Riforme che sarebbero state politicamente impossibili, se alla Germania fossero state applicate le “sanzioni”!
- mi permetto infine di notare che l’applicazione di sanzioni ingiuste alla Germania è, la storia insegna, un esercizio che non porta mai particolare fortuna. A nessuno.
Giulio Tremonti