mario draghi con emmanuel macron 6

CON LA MERKEL VA IN PENSIONE ANCHE L'ASSE FRANCO-TEDESCO. ORA TOCCA A ITALIA E FRANCIA GUIDARE L'UE - DRAGHI E MACRON PRONTI A FIRMARE UN PATTO PER RIFORMARE L'UE E ACCORDARSI SU DIFESA E MIGRANTI - CI AVEVA GIÀ PROVATO GENTILONI NEL 2017, POI LEGHISTI E GRILLINI FECERO I GUASTATORI CON LE SPARATE ANTI-FRANCESI - ORA ROMA E PARIGI PROMETTONO UNO SCAMBIO REGOLARE DI DIPLOMATICI E UFFICIALI DI SICUREZZA, UNA NUOVA UNITÀ OPERATIVA COMPOSTA DA GENDARMI E CARABINIERI E...

Estratto dell'articolo di Anais Ginori per "la Repubblica"

 

mario draghi con emmanuel macron 5

"Trattato fra la Repubblica francese e la Repubblica italiana per una cooperazione bilaterale rafforzata". Sono 13 pagine su cui Mario Draghi e Emmanuel Macron dovrebbero presto apporre la firma per costruire una «relazione speciale» proiettata sul futuro.

 

mario draghi con emmanuel macron 4

Dalla sicurezza alla cultura, dai trasporti all'ecologia, Francia e Italia lavoreranno dentro a una cornice solenne e istituzionale, sul modello del trattato franco-tedesco dell'Eliseo che firmarono De Gaulle e Adenauer quasi sessant'anni fa, poi aggiornato nel 2019 ad Aquisgrana.

 

mario draghi con emmanuel macron 6

La bozza del Trattato del Quirinale è già pronta, approvata da parte francese, al vaglio dell'Italia per le ultime correzioni. I due leader ne hanno parlato nell'incontro a Marsiglia, promettendosi di firmare entro fine anno.

 

mario draghi con emmanuel macron 3

L'idea era nata nel 2017 al vertice di Lione tra Macron e Paolo Gentiloni, accompagnati dagli allora sottosegretari agli affari Ue Sandro Gozi e Nathalie Loiseau. In mezzo è successo di tutto, tra le provocazioni anti-francesi di leghisti e 5Stelle.

 

mario draghi con emmanuel macron 2

Quattro anni dopo, l'accordo ha ritrovato slancio con Draghi a Chigi. Nel preambolo viene affermato «l'impegno costante e senza equivoci in favore dell'unità europea» così come l'obiettivo comune di «un'Europa sovrana per rispondere alle sfide mondiali», ma anche «l'appartenenza alla Nato».

 

mario draghi con emmanuel macron 1

Una parte molto attuale nello scenario post-Afghanistan riguarda la cooperazione sulla sicurezza, con la creazione di un Consiglio italo-francese di Difesa con i rispettivi ministri che si riuniranno periodicamente per far convergere le visioni strategiche e «intensificare il dialogo congiunto al livello tecnico e operativo».

 

Continua a leggere su:

https://www.repubblica.it/esteri/2021/09/13/news/francia_italia_patto_draghi_macron-317701679/amp/

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…