ANGELINO-INO-INO - ALFANO HA SUPERATO LA SOGLIA DI SBARRAMENTO, MA IL SUO 4,3% È UN DECIMO DEL CONSENSO DI RENZI E FARNETICA: “IL GOVERNO NON È UN MONOCOLORE PD, SIAMO UN PILASTRO DI CENTRODESTRA” (COME NO)

T.M. per "Libero"

Angelino Alfano, nonostante tutto, gonfia il petto: «Alla faccia di chi diceva che avremmo avuto a malapena il voto dei parenti». Certo, ragiona il leader del Nuovo centrodestra, «con uno 0,6, 0,7% in più, pagato alla paura creata da Grillo, avremmo ottenuto il risultato che auspicavamo», ma il 4,3% incassato dal suo partito alle Europee è comunque «un gran bel risultato».

«Abbiamo fronteggiato la tempesta e lo tsunami non ci ha travolto», spiega il ministro dell'Interno nella conferenza stampa convocata nella sede dietro via del Tritone per commentare l'esito elettorale.Quel 4,3 che consente all'alleanza Ncd-Udc di superare la soglia di sbarramento del 4% e di spedire a Strasburgo tre europarlamentari: Maurizio Lupi (destinato a rinunciare per lasciare il posto a Massimiliano Salini), Lorenzo Cesa e Giovanni La Via.

Restano a bocca asciutta, tuttavia, big come Giuseppe Scopelliti, ex presidente della Regione Calabria, Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, e gli uscenti Roberta Angelilli e Antonio Cancian. Alfano si accontenta: il milione e 200mila voti uscito dalle urne permetterà al Ncd, partito da zero, senza finanziamento e pubblico e oggetto della «campagna di aggressione e di offese» da parte dei media berlusconiani, di «costruire una nuova grande area moderata nel centrodestra».

Senza rompere con l'esecutivo di Matteo Renzi, però, di cui il Ncd rivendica il successo: «Abbiamo sostenuto questo governo. Siamo contenti che gli italiani abbiano premiato la governabilità». Al premier, tuttavia, il ministro dell'Interno lancia comunque un avvertimento: «Renzi abbia ben chiaro che il suo governo non è un monocolore Pd». Palazzo Chigi, aggiunge, «deve tener conto che noi siamo un pilastro di centrodestra».

ATTACCO AI FORZISTI
La giornata è scandita dalle polemiche con Forza Italia. Alfano approfitta dello scampato pericolo del mancato superamento della soglia di sbarramento per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Il suo ex partito, attacca, è riuscito nel «capolavoro di spingere il voto moderato verso il maggior partito di centrosinistra», il Pd. Non solo.

Numeri alla mano, il leader del Ncd ricorda agli ex colleghi di partito che «Forza Italia è crollata al suo minimo storico». Il consenso forzista è «sceso a meno della metà dei voti» incassati rispetto alle precedenti Europee. E anche in relazione alle Politiche, affonda, a piazza San Lorenzo in Lucina «hanno perso in pochi mesi tre milioni di voti ».

La rifondazione dell'area moderata è ancora lontana.La ricomposizione del centrodestra potrà avvenire, avverte, «quando loro avranno capito che il mondo è cambiato. Ma dalle dichiarazioni di queste ore ho già capito che non è così. Quando succederà», aggiunge beffardo, «mi facciano una telefonata».

Oggi Alfano sarà a Bruxelles, «al vertice del Ppe, per discutere il rinnovo della Commissione europea e per dire che all'interno del governo italiano c'è un'alternativa moderata alla sinistra». La strategia, infatti, non cambia: «Avviare insieme agli amici dell'Udc un grande progetto di riunificazione con i moderati» che va di pari passo con il sostegno al governo, che però il Ncd si prepara a incalzare sulle riforme (Italicum e riforma del Senato) per evitare di essere ulteriormente schiacciato dall'attivismo del premier.

I MALUMORI INTERNI
È presto per capire fino a che punto il partito potrà tendere la corda che lo lega a Palazzo Chigi («è questo il nostro problema... », ammette un dirigente di primo piano del Ncd), ma certo il risultato inferiore alle attese qualche malumore lo sta facendo venire allo scoperto. Il senatore Paolo Naccarato, ad esempio, chiede «un leader a tempo pieno. Credo che Alfano e Lupi debbano porsi sul serio tale esigenza e uno dei due fare un gesto di grande generosità assumendo in prima persona la guida» del Ncd.

«Il verdetto elettorale dovrà aprire una riflessione fra i moderati», aggiunge Salini, il secondo più votato nel Nord-Ovest. Il coordinatore lombardo, Alessandro Colucci, auspica un'iniziativa per «costruire una nuova casa dei moderati» che parta «da oltre il 30% complessivo raccolto dalle diverse formazioni del centrodestra».

 

angelino alfano pennarello argento Lupi D e il vicepremier e ministro degli Interni Angelino Alfano Lorenzo Cesa Giuseppe Scopelliti Beatrice Lorenzin PAOLO NACCARATO ENZO CARRA

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