femminicidio

ARRIVA ANCHE IL CODICE PER ARTICOLI SESSUALMENTE CORRETTI – VERRA’ PRESENTATO A VENEZIA A FINE NOVEMBRE. E MARIO GIORDANO LO SBERTUCCIA - LA “BOLDRINIMANIA” CONTAGIA IL SINDACATO DEI GIORNALISTI. I CRONISTI OBBLIGATI AD EVITARE FORMULE “OFFENSIVE” NEI SERVIZI. DOVRANNO ANCHE DIMENTICARE TERMINI COME «GELOSIA», «PASSIONE», «AMORE»

 

Mario Giordano per La Verità

 

Non si può più dire «gelosia». E nemmeno «passione». Men che meno «raptus». La nuova frontiera del sessualmente corretto si spinge fino a cancellare la parola «amore», se si sta descrivendo l' omicidio di una donna. Amore malato? Vietatissimo. Delitto di gelosia? Ancor di più. Tradimento? Figuriamoci. Impeto di passione? Roba da finire immediatamente in cella, con pene accessorie severissime, quali l' interdizione perpetua dal genere femminile e l' obbligo di studiare a memoria i discorsi della Boldrini.

FEMMINICIDIO

 

Dev' essere chiaro a tutti: se un uomo uccide una donna non può essere che l' abbia fatto in preda a un raptus. Mai. Se uccide un altro uomo, sì. Se uccide il proprio padre, sì. Se uccide financo il proprio figlio, sì. Ma se uccide una donna, no: come minimo è delitto premeditato. Altrimenti direttamente strage o genocidio. E se provate a parlare di «follia» siete un po' dei mostri anche voi. E dire che, leggendo il «manifesto delle giornaliste e dei giornalisti per il rispetto e la parità di genere nell' informazione», che sarà presentato ufficialmente il prossimo 25 novembre a Venezia, la parola «follia» è la prima che viene in mente. Sarà un caso, ma è così.

 

Tu pensi: che follia, ma non puoi dirlo. Eppure provate a immaginare che cosa può succedere a un cronista chiamato a scrivere di una donna ammazzata dal proprio marito, seguendo le regole del manifesto: si troverebbe a fare uno slalom fra i divieti come nemmeno Thoeni dei tempi d' oro. Marito e moglie si erano sposati? Sì, ma non si può dire che l' abbiano fatto per amore. Poi lui la tradiva? Sì, ma non si può usare quella parola. Lei ci stava male? Sì, ma non si può dire che era gelosa. Poi lui l' ha uccisa? Sì, ma non si può dire che è stato un raptus.

FEMMINICIDIO 4

 

Per altro se il marito, nei mesi precedenti il delitto, aveva perso il lavoro ed era particolarmente depresso, ebbene, non si può dire nemmeno questo perché parole come «perdita di lavoro», «difficoltà economiche» e «depressione» potrebbero far pensare ad «attenuanti e giustificazioni all' omicida». Roba da essere depressi, davvero. Sempre che, almeno in questa circostanza, si possa ancora dire.

 

Ora immaginiamo le cronache degli omicidi, tenute a rispettare il nuovo manifesto deontologico: si scoprirà che tutti gli assassini non hanno mai amato le loro compagne, che nessuno di loro ha mai provato passione, che non sanno che cos' è il tradimento, che non hanno mai avuto raptus nemmeno quando perde la loro squadra del cuore, e soprattutto che hanno rigorosamente e felicemente un lavoro. Tutti. Siamo alla piena occupazione degli assassini, che dunque quando uccidono le loro compagne sono lucidi, sereni, tranquilli, felici, senza raptus, senza gelosia, senza nulla di nulla, se non il fatto di essere Uomini Stronzi. Che già di per sé è meritevole di una condanna all' ergastolo nei campi di rieducazione di Se Non Ora Quando.

 

GIORNALISTI

Il manifesto, presentato dalla commissione pari opportunità della Fnsi, il sindacato dei giornalisti italiani, e sottoscritto da Usigrai, Assostampa, associazione Giulia, etc, dà anche altre indicazioni tecniche piuttosto interessanti per i cronisti: è fatto obbligo di usare il «termine specifico femminicidio»; bisogna dare le notizie sull' uccisione delle prostitute e dei trans ma «utilizzando il corretto linguaggio di genere come raccomandato dalla comunità Lgbt»; e soprattutto non bisogna raccontare il fatto partendo dal colpevole, essendo il colpevole sempre il suddetto Uomo Stronzo che ci fa un po' schifo.

 

Dunque meglio partire dalla vittima, ovviamente facendo mille attenzioni perché descrivendo la vittima si può mancare di rispetto alla sua persona. E qui io mi fermo, alzo bandiera bianca (se «alzo bandiera» si può ancora dire) e sommessamente domando: ma non è che possono farci direttamente un prestampato? Così, per semplificarci la vita: un articolo sempre uguale, che noi adattiamo di volta in volta, cambiando solo i nomi dei protagonisti e del luogo. Tipo: una donna straordinaria è stata uccisa da un Uomo Stronzo, che aveva un lavoro e non era per nulla depresso...

 

Giornalisti

Il sindacato fa bene a impegnarsi in queste battaglie: i giornali, se diventano tutti uguali e seguono moduli prestampati, infatti, diventano più interessanti. Più gustosi. La gente farò sempre di più la coda in edicola per comprarli. Non vi pare? E allora avanti, procediamo. D' altra parte il divieto di usare termini come «gelosia» o «tradimento» è solo l' ultimo atto di una guerra contro la libertà di parola che inevitabilmente diventa anche una guerra contro la libertà di pensiero. In principio ci fu la proibizione del termine «zingaro». Poi si è passati a proibire anche il termine «clandestino».

 

Poi è arrivata la Boldrini con il suo carico sessualmente corretto: bisogna dire chirurga e non chirurgo, ministra e non ministro, sindaca o sindachessa, avvocata, ingegnera, architetta e financo prefetta. Poi è arrivato il ministro Orlando con la sua polizia del web: 51 associazioni, dagli islamici dell' Ucooi al Circolo Pink e a Gaynet, incaricati di scoprire e sanzionare gli «odiatori» della rete. E infine è arrivata la legge, approvata dal Senato, che prevede il reato di «minimizzazione», una vera meraviglia tutta italiana, la cui demenza non vorrei per l' appunto minimizzare.

 

LAURA BOLDRINI FOTO LAPRESSE

In effetti anche stasera, spiegherò anche ai miei familiari i pericoli che si possono correre. Come stai, mamma? «Ho un po' di tosse, ma non è nulla». Guarda che se minimizzi ti denuncio. Oppure ai miei figli: com' è andata a scuola? «Ho preso 5 ma poteva andare peggio». Camilla, non sai che minimizzare è un reato?

 

Noi ci ridiamo su, ma il processo è inesorabile e serio: imbrigliano il modo di parlare per imbrigliare il modo di pensare. Dietro il moltiplicarsi di manifesti, linee guida, manuali e direttive impartite, infatti si nasconde il dilagare del Purga, il Pensiero Unico Rigorosamente Garantito dall' Alto, che ormai ha paura di ogni minima deviazione. Tanto da arrivare a mettere al bando, nero su bianco come farà il prossimo 25 novembre a Venezia, persino parole come «amore» o «passione» o «gelosia». Che fare? Per salvarci c' è un' unica possibilità: usare il termine «cervello». Fino a quando non vieteranno definitivamente pure quello.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…