IL BANANA DALLA PADELLA ALLA BRACE? AL POSTO DI FRATTINI INCOMBE TERZI DI SANTAQUALCOSA (MA IL FINIANO DELAL FARNESINA NON DOVEVA ANDARE CON MONTI?) - DOPO L’ACCORDO CON LA LEGA AL VIA LE LISTE DI MICCICHE’ E LA RUSSA-MELONI-CROSETTO - SILVIO IN CALORE: VUOLE IL 40% DELLE DONNE IN PARLAMENTO - NO AGLI OVER 65, A CHI HA TRE MANDATI E A CHI NON VERSA LE QUOTE AL PARTITO…

Ugo Magri per "la Stampa"

Lustrare l'immagine internazionale del Cavaliere. Rassicurare i potenti alleati d'Oltreoceano circa le sue vere intenzioni. Far comprendere alle cancellerie europee che Berlusconi non ha preso una deriva nazionalista e anti-comunitaria, come da certi suoi discorsi potrebbe apparire. Compensare in qualche misura l'addio di Frattini, ormai sul punto di correre con la lista di Monti in Senato, e dimostrare che pure personaggi dotati di grande equilibrio possono schierarsi col centrodestra...

Sono alcune delle mille ragioni che spingono in queste ore Alfano (per non dire di Letta), a perorare con forza la candidatura in Parlamento di un ministro «tecnico» nella persona di Terzi, titolare degli Affari Esteri. Lui pare ci starebbe, anche per effetto delle insistenze. E del resto, erano ben noti i suoi rapporti con Fini quando ancora contava nel Pdl, insomma la scelta di campo non sarebbe un vero colpo di fulmine.

Sennonché la voce è circolata in un battibaleno, e già nel partito si registrano mini-sommosse. Perché c'è chi non perdona a Terzi 1) la grande diplomazia sfoggiata con l'India sulla vicenda marò e 2) il voto italiano all'Onu pro-Palestina (in verità Terzi puntava all'astensione, fu Monti a volere diversamente). Ora si tratta di capire cosa ne pensa la Suprema Corte, cioè Berlusconi. Qualcuno lo racconta entusiasta di Terzi, altri decisamente meno.

Comunque non siamo al momento delle decisioni, bensì in una fase molto preliminare: ancora debbono essere stabiliti i criteri per la formazione delle liste. Anzi, neppure gli apparentamenti sono stati definiti. Tutto discende dalle trattative in corso con la Lega. Se oggi Berlusconi tornerà a Roma con il Carroccio in tasca, allora darà via libera pure all'alleanza con Grande Sud (Micciché) e con Fratelli d'Italia (La Russa-Crosetto-Meloni). In caso contrario, zero intese con questi soggetti.

La ragione, a prima vista misteriosa, è presto spiegata. Il Cavaliere vuole concedere un po' di spazio alle liste minori solo nel caso in cui un accordo con Maroni gli conceda qualche reale chance di vittoria finale. Pur di battere la sinistra, ben venga un patto con i partitini. Se invece il diavolo ci mettesse la coda, e l'accordo con la Lega dovesse saltare, allora Berlusconi avrebbe un'unica convenienza: rimpolpare il Pdl, fagocitando le liste-satellite. Qualunque scelta sulle candidature dipende da questo snodo.

Ma la promessa di rinnovare le liste, e di confermare il 10 per cento «al massimo» dei parlamentari uscenti, è ancora valida oppure no? Nel giro di Arcore la danno per scontata. Per cui viva disperazione tra deputati e senatori, specie di lungo corso. E grande affollamento in via dell'Umiltà, davanti alla porta di Verdini, l'uomo incaricato da Berlusconi di vagliare le liste. Finora Verdini ha «gelato» tutti, specie gli euro-parlamentari vogliosi di trasferirsi alla Camera o al Senato: «Per voi non c'è posto».

Altri cavalli di frisia verranno stesi nel pomeriggio, quando a Palazzo Grazioli si riunirà l'Ufficio di presidenza in versione molto ristretta, senza la colorita pletora di intrusi che solitamente vi si affacciano. Si stabilirà che non può tornare in Parlamento chi già vi è stato tre volte, chi ha superato i 65 anni, chi non ha versato puntualmente al partito le quote dello stipendio (malcostume ben diffuso nel Pdl). Solo pochissime deroghe verranno tollerate. E l'ultima parola spetterà, inutile dire a chi.

La vera sorpresa, per un partito maschilista come il Pdl, consisterà in una forte apertura al mondo femminile. Pare che Berlusconi voglia in lista numerosissime donne, e soprattutto che vengano elette. Il 40 per cento dei posti «sicuri» dovrebbe essere a loro destinato. Per esempio, capolista in Piemonte potrebbe essere Daniela Santanché. «E non sarà una passerella di sole miss Italia», mettono le mani avanti gli aiutanti del Capo.

 

Il Ministro Giulio Terzi di Sant'Agata SILVIO BERLUSCONI IGNAZIO LA RUSSA GIORGIA MELONI CROSETTO PRENDE IN BRACCIO GIORGIA MELONI jpeggianfranco miccicheDANIELA SANTANCHE

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